Vicini Alla Fine

271 19 8
                                    

Forse in due contro uno potevano farcela, forse era arrivato il momento decisivo di tutto quel caos... o forse angelo e demone avevano troppe speranze. Si guardano negli occhi per un'istante e poi andarono all'attacco. Sembravano intenti a danzare, il colpo di uno seguiva e rinforzava il colpo dell'altro, non c'era secondo in cui non fossero perfettamente coordinati. Finalmente qualcosa era cambiato stavano lottando insieme e stavano facendo arretrare Risengard che si riempiva di una furia sempre più cieca, ormai attaccava con puro istinto omicida, dentro di lui l'odio per i due che aveva davanti era vasto come un oceano. Non riusciva a capire come potessero osare ad opporsi, come potevano difendere un mondo tanto marcio e corrotto dove non esistevano più anime pure. La spada penetrò nell'armatura abbastanza da ferirlo e fargli fare un ringhio bestiale, alzò la spada e colpì l'arma con cui era stato ferito rispedendola al mittente. Con un balzo a mezz'aria Aziraphale riprese la sua spada infuocata. Crowley accanto a lui riprendeva fiato, ma non avrebbero mai dovuto fermarsi perchè diedero tempo a un'altra persona di entrare in scena. Miro avanzò, uscì dalla folla che combatteva come se stesse passeggiando in un giorno di primavera. Il suo viso era serio, aveva alcune ferite superficiali ma per il resto sembrava essere fin troppo sano. Anche lui come tutti gli altri aveva subito dei cambiamenti dai poteri del cristallo e una volta vicino a Risengard si potevano vedere i nuovi muscoli sotto la pelle e la sua nuova aura sprigionarsi ancora più luminosa. "Spero di non essermi perso la parte migliore, ero impegnato a sistemare un certo arcangelo, non so se lo conoscevate" sorrise solo sulle ultime parole, proprio mentre lanciava ai loro piedi una spada spezzata. Il cuore di Aziraphale sussultò, riconosceva la spada di Gabriele. Il panico invase la sua mente nonostante esteriormente cercasse di mantenere la calma, come poteva essere? come poteva essere stato sconfitto Gabriele? Senza un comandante le armate del paradiso sarebbero andate fuori controllo. L'angelo ebbe un leggero fremito che fermò immediatamente, guardò in quegli occhi oscuri e non disse niente, perchè quello bastava come promessa di vendetta. "Crowley dobbiamo usare  i frammenti o non vinceremo mai" disse l'angelo mentre metteva la mano sotto l'armatura per cercare i due frammenti. Il suo cuore perse qualche battito quando al posto delle due masse ne senti solo una, la estrasse lentamente e si voltò verso il suo demone che capí immediatamente. Era finita, tutto quello che avvento fatto fino ad allora era andato in fumo, avevano solo un frammento e quello non bastava. "Avete forse perso qualcosa?" ghignò il mostro davanti a loro mentre alzava al cielo il frammento rubato facendolo scintillare entusiasta come un bambino. Aziraphale strinse il pezzo così forte che il vetro tagliò la pelle vellutata e il suo sangue cominciò a gocciolare a terra, scandendo quei secondi interminabili. Il demone pose la sua mano su quella dell'angelo, cercando di consolarlo ma ora percepiva solo rabbia e disperazione. Aziraphale il guardiano dell'Eden si sentiva impotente proprio come il giorno della caduta del suo amato. Incastonò il frammento nella sua elsa e le fiamme della sua spada diventarono nere. Sembravano vive, arrampicandosi sull'elsa e lungo il braccio del loro padrone che ora stava guadagnando nuova forza.

Accanto a lui Crowley lo osservava, dentro di se era distrutto. Sapeva che quella era una situazione difficile ma il suo libraio avrebbe avuto una reazione, avrebbe almeno imprecato in quella sua strana maniera, avrebbe pianto, avrebbe fatto trasparire i suoi sentimenti. Invece l'Aziraphale che aveva davanti rimaneva immobile, come una statua greca, immensamente bella e immensamente fredda. Tutta quella storia aveva fatto tornare a galla l'angelo del giudizio e questo lo terrorizzava più della fine del mondo, perchè chiunque quello fosse temeva che non provasse più nulla, ne paura ne amore.

"Non ti lasceremo distruggere questo mondo! Ne ora ne mai" disse l'angelo con voce ferma, ma sarebbe davvero stato così? O era solo l'ennesima bugia? "Crowley, ti ricordi quando ci siamo incontrati durante le crociate?" il demone rimase interdetto, tra tutti i momenti che avevano condiviso doveva ricordargli di quel terribile momento? Nonostante i suoi pensieri il suo corpo rispose automaticamente con un si senza emozioni. "Allora iniziamo" non capì, fu lento e per questo l'essere degli inferì si maledì, di crociate ce n'erano state tante ma solo una in cui avevano combattuto fianco a fianco. Lui stava pensando a quando avevano rubato il calice della vita dalle mani di un principe infernale alquanto restio a lasciarglielo prendere. L'unico modo in cui avevano vinto era stato uno stratagemma imparato dalle guerre umane, forse poteva funzionare. L'angelo scattò in avanti, piroettò assieme alla sua spada lasciando una scia infuocata dietro di sé, il colpo che fece calare su Risegard non risparmiava nulla della sua energia, la terra sprofondò e l'avversario finì in ginocchio schiumante di rabbia. Crowley aveva agito in fretta e senza fare rumore, si era lanciato al seguito del compagno per poi scomparire. Aveva aggirato i due e si era avvicinato alle loro spalle, schivò alcune freccie e si preparò per l'affondo che avrebbe trafitto il loro nemico e il frammento ponendo fine a tutta quella follia. Quasi sorrise mentre si avvicinava, mentre sentiva la speranza farsi strada nel suo cuore. Invece, fece appena in tempo a vedere la terribile lancia sfreccaiare verso si lui, riuscì a piegarsi ma non abbastanza in fretta. Saltò in alto e riatterò a fatica, il sangue grondava dalla nuova ferita al fianco, faceva male ma almeno era riuscito a salvarsi. Nel vedere quella scena Aziraphale si era distratto dal suo avversario, riuscì a parare la spada ma non a evitare che la stretta ferrea attorno al suo collo. Il ringhio feroce che uscí da Crowley colse tutti di sorpresa cosí come il suo attacco a testa bassa. Impugnò la punta della lancia incurante delle ferite che si aprivano sulle sue mani, colpì Miro in pieno viso mandandolo lontano. Prese un respiro profondo e scagliò la lancia con tutta la forza che aveva. Se Risegard non avesse lasciato Aziraphale sarebbe finito impalato e per poco non fu così. I due schieramenti si riformarono subito pronti alla prossima mossa. Crowley fini in ginocchio in presa a un fitta di dolore. "Come ci stiamo divertendo tutti insieme, non è forse così?" rise amaramente Miro.

Il demone sentí la mano gentile di Aziraphale passare tra i suoi capelli, sentí il profumo di libri e cioccolata dell'angelo, alzò lo sguardo e vide tutto quello che il celestiale aveva nascosto. Lo sguardo di chi sta per arrendersi. "Mi dispiace, é l'unico vera possibilità che abbiamo" furono queste le parole che uscirono dalle labbra rosee dell'angelo, poi vide la sua mano saettare verso il frammento che aveva incastonato nell'elsa, strapparlo dal suo posto e farlo affondare nel suo petto. Risengard e Miro erano scattati in avanti e nel tentativo inutile di fermarlo e Crowley li aveva respinti ma non aveva potuto impedire all'angelo di unirsi al frammento.

Una luce accecante invase l'aria, furono tutti costretti a coprirsi gli occhi. Quando la luce diminuí, l'unica cosa che tutti videro fu il nuovo celestiale. I suoi occhi erano diventati neri, tranne per la corolla azzurra che si stagliava impotente in quel mare oscuro. Le ali un tempo candide erano diventate di uno strano grigio dato dalle nuove piume che ricordavano dei pugnali. Attorno alla testa bionda era apparsa un aoreola di luce nera che incorniciava il viso. Un rivolo di sangue colava dal foro dove un tempo si trovavano l'armatura e la carne. C'era qualcosa di spaventoso in quello che vedevano, era come avere creato un nuovo tipo di tempesta. Aziraphale guardò negli occhi Crowley e quello bastò a far trasparire la sua tristezza infinita, avanzò verso di lui e lo aiutò a rialzarsi. Crowley guardo quella mano che stringeva la sua e si accorse di piangere, l'angelo lo strinse per un attimo a sé prima di lasciarlo andare.

"Questo non cambia nulla!" Rinsegnard aveva gli occhi iniettati di sangue, urlava fino a rimanere senza fiato "siete patetici!" fu l'ultima cosa che gridò mentre lo scontro ricominciava. La terra tremava e ogni volta che uno dei due attaccava un pezzo di mondo andava un frantumi, si era alzato il vento e i fulmini cadevano intorno a loro. Anche Crowley e Miro si davano battaglia e sfortunatamente per il demone, il suo avversario accedeva a piene mani ai poteri del frammento.

Good Omens - Tu ed IoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora