Da settimane Londra ribolliva, la città un tempo silenziosa, ora era corrosa da urla e e rumori raccapriccianti. Anche le zone più rurali cominciavano a essere la sede di nuovi tumulti che generavano nuova rabbia e nuova frustrazione. Londra era un cane che si mordeva la coda. Il tutto ruotava attorno al frammento di specchio che si nascondeva nell'oscurità al di sotto della città senza farsi notare, o perlomeno era quello che tentavano di tenere nascosti Risengard e Miro, nonostante diventasse sempre più difficile. Ormai il potere si accumulava ed entrava con una corrente senza fine nel seminterrato oscuro in cui risiedeva, ogni momento che passava diventava sempre più difficile tenere segreta anche la presenza dell'orda mostruosa. Non era solo questo che rimaneva nascosto nell'ombra anche Risengard ormai era quasi tornato al suo vecchio potere e diventava sempre più temibile. I demoni infestavano per lui la città e pian piano cominciavano a infiltrasi anche all'inferno dove senza che nessuno lo sapesse l'ex l'angelo stava già comandando.
Aziraphale era caduto nel silenzio più totale. Con lentezza rimetteva i suoi preziosi volumi al loro posto e ignorava tutti quelli che gli stavano attorno, l'entusiasmo di poco prima era svanito nel nulla più totale. Nella sua mente continuava a vedere il momento in cui sarebbero entrati in paradiso, poi si immaginò Gabriele faccia a faccia con Crowley. L'insicurezza si faceva strada nella sua testa. E se questa volta fosse andata male? L'angelo scosse la testa dai ricci biondi con forza, il suo demone non avrebbe messo piede in paradiso ne ora ne mai, e poi era terra sacra dove lui non poteva mettere piede, doveva escogitare un modo per andare da solo. Non gli importava più di farcela inseme, voleva farcela da solo.
Il fatto che il paradiso fosse terra sacra non aveva attraversato solo la sua mente ma anche quella di Crowley. Voleva trovare un nuovo modo per non soffrire come l'ultima volta che c'era stato e per non farsi riconoscere. Il trucco del corpo nuovo funzionava con i demoni ma dubitava che sarebbe riuscito a farla sotto il naso anche agli angeli. Continuava a passarsi la lingua sulle labbra mentre beveva con calma il nuovo calice di vino che era comparso nella sua mano. Dal fondo della stanza, Aziraphale era ipnotizzato dal quel movimento. Per qualche secondo non riuscì a scollare lo sguardo dal demone, immaginò di confessare i suoi sentimenti proprio in quel momento, senza aspettare un secondo di più, questa volta potevano davvero scappare insieme e... Il risveglio dalle sue fantasie arrivò come uno schiaffo in pieno viso. "Bhe potresti possedere me no?" il cinque sonoro che pervase l'aria era derivato dall'impatto delle mani tra Newt e Crowley. Il ragazzo aveva proposto se stesso come contenitore affinchè Crowley potesse andare in paradiso senza correre alcun rischio. La cosa aveva provocato un gran entusiasmo nel demone, una certa dose di consenso in Anatema e la disperazione più completa in Aziraphale.
L'angelo strinse a se gli ultimi volumi che teneva come se fossero l'ultima scialuppa del Titanc, sul suo volto un espressione atterrita aveva preso possesso di ogni millimetro di pelle rosea. "No! Crowley non verrà in paradiso con me! Il pericolo è troppo grande, avanti pensateci miei cari, se Gabriel e lui si incontrassero cosa accadrebbe? Se veniste scoperti Newt, tu verresti spedito direttamente agli inferi senza una possibilità di poter tornare e tu Crowley, verresti distrutto per sempre." La convinzione con cui aveva parlato e l'accento di disperazione avevano reso il demone incapace di pensare, ma non ce ne fu alcun bisogno perchè Newt per quanto poco capisse di tutta quella vicenda era deciso a farsi valere, almeno questa volta.
"Signor... Ange... Aziraphale ascoltami, so bene quali sono i pensieri che si creano nel tuo cervello al momento. Sono gli stessi che ho avuto anch'io quando ho lasciato Anatema nelle vostre mani e poi all'inferno. E se andasse male? E se perdessi tutto? Posso farcela da solo?" Newt non aveva mai parlato in modo così diretto con lui, se fuori sembrava calmo, dentro di se si sentiva svenire, il suo cervello stava cercando di decidere se restare attaccato al presente o spegnersi totalmente e fortunatamente decide si proseguire. Per una volta nella sua vita toccava a lui infondere coraggio a qualcun'altro, si sentiva come uno dei personaggi dei suoi adorati fumetti, si sentiva il degno proprietario della sua auto. E infondo, aiutare loro significava aiutare la sua dolce Anatema. "Da soli non possiamo farcela l'ha detto tu stesso, se dobbiamo davvero prendere questi maledetti pezzi, perchè tutti siano al sicuro allora lo faremo insieme. E voi due andrete in paradiso insieme e tornerete qui insieme, nessuno perderà nessuno lo posso garantire perchè ci sarò io con voi!" Anatema lo guardava sconvolta, se tutto il dolore che l'aveva colpita mentre era con Rose l'aveva lasciata a pezzi ora le parole del ragazzo le davano nuovo vigore. Newt era sempre così maldestro e con la testa fra ne nuvole, ma gli eventi di quei giorni cominciavano a cambiarlo nell'animo e a far nascere qualcuno che non si faceva fermare dalle avversità. Anatema vedeva la sua aura ingrandirsi e diventare brillante come il sole. Quello era il suo nuovo Newt per cui l'amore cresceva ogni istante.
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Good Omens - Tu ed Io
FanfictionLa nostra storia ricomincia, o meglio continua, alcuni mesi dopo la scampata esplosione del mondo e poco prima dell'inizio di nuovi problemi. Continua con un angelo e un demone che salvando la terra hanno creato nuovi legami non solo con gli umani m...