Fu una notte lunga e insonne per tutti; la nebbia si diradò il mattino seguente, rivelando, ancora una volta, un luogo diverso. Del necromante non c'era traccia mentre la triste melodia tornava a risuonare.
<<Dannata foresta!>>, ruggì Grim, sbottando in una serie di improperi che inasprì ancor di più l'umore dei compagni.
La veggente, già piuttosto scossa, trovò così irritante quel vociare da desiderare di farlo tacere una volta per tutte; si stupì nel sentire il freddo pomo della propria arma, rendendosi conto di averla inconsciamente afferrata. Ritrasse incredula la mano, chiedendosi cosa le stesse succedendo. Anche gli altri manifestarono reazioni assai violente: Eva cominciò a insultare pesantemente il nano mentre il fratello già stringeva in pugno la daga minacciando di far scorrere sangue. Demetel si frappose prontamente tra loro cercando di placare gli animi, tuttavia il grosso Demi-Huma non sembrava disposto ad ascoltare. Prima che accadesse l'irreparabile una mano bendata torse il polso del guerriero con tale forza da costringerlo ad abbandonare la lama.
<<Basta così>>, ordinò Seth pacato.
La sua improvvisa ricomparsa pose fine al diverbio in quanto il chierico rivolse contro di lui la propria collera.
<<Che fine avevi fatto?! Sei scomparso senza dire niente!>>.
<<Al contrario avevo detto chiaramente che mi sarei allontanato>>, ribatté lo stregone. <<È ora di proseguire, a meno che non preferiate rimanere qui a scannarvi>>.
Si avviò quindi seguito dagli stizziti compagni, che continuarono a guardarsi reciprocamente in cagnesco; il percorso si faceva sempre più arduo, quasi il sottobosco tentasse di trattenerli nei suoi meandri con tutte le forze o forse erano soltanto i loro passi a essere divenuti più pesanti. Alia si portò al fianco di Eva, assillata dal dubbio sulle reali possibilità di lasciare la foresta.
<<Come avete fatto l'ultima volta ad andarvene da questo luogo infausto?>>.
<<Merito di Eremis>>, rispose questa caustica. <<Un vecchio bislacco che ci accompagnava; era quasi completamente cieco, ma possedeva un sesto senso per orientarsi nella nebbia>>.
<<Che ne è stato?>>.
<<È diventato ancor più eccentrico; l'ultima notizia che ho avuto di lui riguardava il suo tentativo di accasarsi con un'orsa dopo essersi ricoperto di miele e pelo. Non pensavo avrei potuto rimpiangere la sua compagnia>>.
<<Ce la faremo comunque>>, sottolineò lo stregone.
<<Come?!>>, sbraitò il mezzosangue. <<Non abbiamo alcuna idea di dove sia l'uscita!>>.
<<È irrilevante poiché la nostra attuale meta è un'altra; i sentieri che ci appaiano al mattino non sono affatto casuali, anche se tortuosi ci stanno guidando verso il cuore della foresta ed è lì che stiamo andando>>.
<<Perché pensi che troveremo la strada giusta una volta al centro di questo dannato bosco?>>, domandò il chierico.
<<Non ho parlato di centro, ma di cuore: l'anima tormentata di questo luogo ci attende>>.
Pur rabbrividendo a una siffatta affermazione, nessuno si tirò indietro, preferendo un obbiettivo folle a uno stagnante stallo.
Le giornate trascorrevano tutte uguali e presto ne persero il conto; ogni cosa era ormai ottenebrata dalla nebbia, persino il cibo era insapore come masticassero fieno e nessuno più riusciva a riposare bene. Per questo Alia si allenava fino a sfiancarsi, desiderosa di crollare in un letargo profondo.
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Ars Vitae - Volume I: "Lo stregone e la veggente"
FantasyQuando, molti secoli fa, la "Ferita" ne frantumò i cieli, Eterion si ritrovò ad un passo dalla catastrofe; da allora iniziò un lento percorso di rigenerazione, agevolato dall'opera pionieristica di un gruppo di tecnocrati illuminati. Oggi, una visio...