Il Whitecrest tranciò la preda col coltello, eviscerandola prima di farla a pezzi; quella misera selvaggina avrebbe permesso loro di sopravvivere ancora un giorno, tuttavia l'indomani il problema del cibo si sarebbe ripresentato con maggiore impellenza. Il suo malumore fu lenito dal sopraggiungere della piccola ospite; questa, dopo tre giorni, dava segni di miglioramento, cercando sempre più spesso la compagnia dei vari membri del gruppo. Lui e Alia erano i suoi preferiti dopo lo stregone, sebbene questi la ignorasse la maggior parte del tempo. Ancora non comunicava in alcun modo, limitandosi a osservarli nelle faccende quotidiane, ma era evidente che in lei si fosse riaccesa una scintilla.
Il guerriero lasciò l'incombenza di cucinare alla sorella, per concedersi una breve pausa e studiare il paesaggio; quella terra brulla, fredda e poco ospitale, gli ricordava la dimora della sua gente. La sorte finora era stata benevola, dato che ancora non aveva nevicato, per quanto le nuvole che si andavano addensando sulle montagne presagivano un cambiamento in atto. L'avanzare della cattiva stagione era motivo di inquietudine per tutti loro.
<<Perché dirigersi direttamente a Siom?>>, protestò il nano per l'ennesima volta da che avevano raggiunto le terre degli Aqualish. <<Kior e Maskar sono entrambe vicine! Là potremo trovare un riparo e il cibo che ci occorre>>.
<<Andremmo troppo fuori strada>>, rispose il monaco, che era l'unico ad avere la pazienza di prestargli ancora orecchio. <<Dimentichi il messaggio che il vecchio Gaffa ha portato dall'informatore di Seth: i bastimenti rimasti lasceranno presto il porto. Più tardiamo, minori saranno le possibilità di recuperare una nave>>.
<<È già troppo tardi!>>, rimarcò il chierico esacerbato. <<Anche ammettendo di trovarla, è una follia solcare il Mare Interno in questo periodo>>.
<<Chissà che non ci capiti un colpo di fortuna>>.
<<Ne abbiamo già avuti tanti finora>>, brontolò insoddisfatto.
Il pessimismo di Grim non era un fatto isolato, anche Eva ne condivideva i timori, per quanto lo tenesse per sé. Da consumata marinaia conosceva bene i rischi del Mare di Sangue e le possibilità di imbattersi in un Maelstrom erano concrete.
La neve rese la marcia ancor più faticosa; in special modo, per la veggente che oramai non riusciva più ad avere un attimo di respiro a causa dell'intensificarsi dei propri allenamenti; quella sera, per giunta, era previsto che il suo avversario nell'addestramento con le armi fosse Demetel.
"Da destra", pensò Alia, seguendo i fluidi movimenti delle lame del monaco nel tentativo di anticiparlo, ma una di esse sgusciò verso il basso stringendone l'arma in una morsa. La forma a uncino si prestava a manipolare il nemico tramite leve, ma Eva le aveva insegnato che questo espediente poteva essere rivolto contro l'avversario, a patto di essere abbastanza lesta a cambiare presa. Il suo tentativo fu però neutralizzato dal repentino mutamento della strategia d'attacco del Cineride che deviatone lo scudo, arrestò la propria lama a un centimetro dalle sue arterie. La Sognatrice aveva perso il conto delle volte in cui sarebbe morta in uno scontro reale; pur se con rammarico dovette ammettere la completa disfatta.
<<Sei molto migliorata>>, la consolò in seguito Eva, passandole un unguento sui numerosi tagli. <<Difetti solamente di esperienza>>.
<<Eppure ne ho fatta molta di recente>>, affermò la maga, avvertendo il consueto bruciore di quel medicinale.
<<Sei una principiante rispetto a Demetel, specie se tieni conto che occorre molto più tempo per apprendere come maneggiare efficacemente una seconda spada anziché uno scudo>>.
<<E tu saresti in grado di batterlo?>>, la stuzzicò la Sognatrice.
<<Potrei>>, scherzò Eva fingendo d'inalberarsi. <<Dovessi fare sul serio...>>.
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Ars Vitae - Volume I: "Lo stregone e la veggente"
FantasíaQuando, molti secoli fa, la "Ferita" ne frantumò i cieli, Eterion si ritrovò ad un passo dalla catastrofe; da allora iniziò un lento percorso di rigenerazione, agevolato dall'opera pionieristica di un gruppo di tecnocrati illuminati. Oggi, una visio...