Cap. XXIX - TENEBRA E DOLORE parte 2

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La voce era senza dubbio quella dello stregone per quanto suonasse flebile; la veggente lo aveva davvero ritrovato.

<<Lo so>>, ammise Alia cercando di scorgere il viso dell'uomo nell'oscurità. <<Però sentivo di essere necessaria qui>>.

<<Desidero restare solo, vattene!>>, tuonò Seth.

<<Non me ne andrò>>, controbatté la veggente per nulla intimorita.

Furioso il necromante si alzò di scatto dallo sgabello, ma si accasciò contro il tavolo, privo di forze.

<<Cosa ti succede?!>>, chiese allarmata Alia correndo a sorreggerlo.

Il peso del suo corpo gravò interamente su di lei e solo con gran fatica riuscì a trasportarlo fino alla branda della camera accanto, tra le deboli proteste di lasciarlo al suo lavoro.

<<Stai male>>, disse nel sentirlo febbricitante. <<Devi riposare>>.

<<No, devo proseguire con le ricerche>>, ansimò lo stregone disidratato.

<<C'è un pozzo in questo rudere?>>, chiese rendendosi conto in quel momento di aver smarrito la borraccia nella tempesta di polvere.

<<C'è una fontana a manovella... dall'altra parte della casa>>, mormorò Seth con le palpebre serrate.

Raggiuntala, la Sognatrice posizionò un vecchio secchio per poi azionare, a fatica, la leva della pompa: dal rubinetto rugginoso schizzò uno spruzzo d'acqua sporca, che rimase torbida, nonostante provasse a farla scorrere a lungo. Quando tornò, scorse lo stregone seduto a terra con la schiena poggiata alla pediera del letto, il probabile risultato di un infelice tentativo di rimettersi all'opera.

<<Dannazione Seth!>>, protestò al colmo della rabbia.

<<Devi andartene>>, ripeté questi debolmente.

<<Vuoi farla finita con questa storia? È già abbastanza che la pompa sia rotta, devi continuare a insistere nel farti del male?>>.

<<La fontana funziona come sempre, ma i rari depositi d'acqua da queste parti sono contaminati... bisogna depurarla per poterla bere>>, proferì con rassegnazione. <<Fai pure con calma; non tenterò più di alzarmi, sarebbe inutile>>.

Recuperato un colino e il necessario per costruire un filtro artigianale, Alia seguì le istruzioni del necromante riempiendo a strati un otre con ghiaia, polvere di carbonella pressata, sabbia e del tessuto; praticato un foro sul fondo, vi versò l'acqua che filtrò lentamente nel contenitore sottostante, per quindi ripetere il processo fino a che rimosse la maggior parte delle tossine e dei cattivi odori. Per quanto risultasse piuttosto limpida, doveva essere bollita per uccidere i batteri: travasatala in una ammaccata teiera posta sulla stufa, si procurò del combustibile sfasciando una sedia malridotta che bruciò con uno zolfanello e un pezzo di carta come esca.

<<Debbo apparire piuttosto patetico>>, commentò Seth, rimasto immobile per tutto il tempo. <<Un arrogante stregone che stenta a reggersi sulle proprie gambe>>.

<<Non parlare così>>, rispose la donna, sconfortata nel sentirlo proferire simili parole. <<Arriva per tutti un momento in cui si ha bisogno di avere qualcuno accanto, ciò non ti rende in alcun modo meno degno di rispetto>>.

<<Perché mai vorresti aiutarmi?>>, chiese tutt'altro che convinto.

Le motivazioni della Sognatrice come i sentimenti che provava per lui erano confusi, eppure avvertiva dentro di sé una verità che non poteva negare... un'affinità che andava oltre ogni ragione.

Ars Vitae - Volume I: &quot;Lo stregone e la veggente&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora