Cap. XXIX - TENEBRA E DOLORE parte 1

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Ciascun membro della piccola compagnia era segnato da contusioni e lacerazioni, eppure ancora una volta, a dispetto di ogni probabilità, erano sopravvissuti; nondimeno il successo ha un sapore più dolce se seguito da una celebrazione.

Depredato l'accampamento nemico, rinvennero medicine, cibo e una fornita scorta di liquori; la fine del viaggio adesso appariva vicina, non tanto per la mera distanza, quanto per l'ebrezza nel sentirsi invincibili. Obliando le avversità del domani si lasciarono cullare da tale illusione per quella sera. Di umore cupo, Seth non partecipò ai festeggiamenti, limitandosi, prima di andare a coricarsi, a un breve annuncio: l'indomani avrebbero proseguito per il Vallo su strade diverse, soprattutto per non destare sospetti nelle Sentinelle, per poi ricongiungersi nell'arco di due settimane alla Fonte d'Ametista, situata vicino le pendici delle Montagne delle Nubi Bianche, dove la loro missione si sarebbe infine conclusa.

Il primo brindisi proposto fu dunque a propizio del loro futuro ricongiungimento e ne seguirono molti altri, poiché quella sera tutti avevano qualcosa da raccontare, perfino Demetel, pur astenendosi dall'alcool, intrattenne i compagni con la narrazione della sua singolare battuta di pesca, prima di allontanarsi per portare a Seth delle cibarie e un vinello fruttato.

Nonostante le fasciature, Eva si mise ad affilare le sciabole della Cacciatrice che l'aveva quasi uccisa, mentre il fratello mandava giù un bicchiere dopo l'altro nella rivincita a lungo rimandata con quel beone del nano; interruppe il proprio operato quando Alia le porse una delle bevande sgraffignata agli sfidanti.

<<Ammetto di essere rimasta sorpresa delle mie capacità d'insegnante>>, disse in tono scanzonato la guerriera. <<Non avrei scommesso una moneta bucata sulle tue possibilità contro quella cagna scatenata>>.

<<Ho avuto fortuna, credo>>.

<<Una fortuna sfacciata, tuttavia dubito sia stato solto questo>>, sbuffò Eva sospettosa. <<Non che mi dispiaccia; Diana aveva proprio delle belle spade, le considero un adeguato compenso per il tuo superbo addestramento>>.

<<Ritenevo di aver saldato il conto salvandoti nella foresta>>, la provocò la veggente.

<<Avevo la situazione sotto controllo... ma poiché sono generosa, ti darò questo in cambio>>, concluse estraendo una sottile lama tenuta nascosta nello stivale.

<<Quel tagliacarte?>>.

<<Un'arma che si cela facilmente può salvarti in molte occasioni, inoltre è ben bilanciata>>, chiarì, scagliando il coltello che si conficcò nel tronco di un albero. <<Un ricordo di quando mi guadagnavo da vivere con i giochi di destrezza>>.

<<Hai forse lavorato in un circo?>>.

<<In una vita passata sono stata l'assistente di un lanciatore di coltelli, il Mirabolante Marek; se ci ripenso, è stato uno dei periodi più lieti, per quanto allora fosse difficile rendersene conto>>.

Scacciando la melanconia con un lungo sorso, porse la bottiglia alla maga che, per non essere da meno, mandò giù l'intruglio velocemente per risputarlo tra colpi di tosse.

<<Che combini? Questo è liquore di qualità, è un crimine sprecarlo!>>, disse ridendo la donna più navigata. <<Adesso è per me un punto d'onore l'insegnarti a ubriacarsi. Forza, riprova e questa volta vedi di farlo scendere dal lato giusto della gola>>.

Il secondo tentativo andò meglio, una bruciante sensazione, nient'affatto sgradevole, le si irradiò dallo stomaco fino al cervello.

<<Bene>>, l'incoraggiò orgogliosa l'insegnante nel passarsi di mano la fiaschetta. <<Il segreto è mandarlo giù tutto d'un fiato e continuare fino a che non si crolli esausti. Una volta superato il Vallo, lontane dal pugno di ferro del nostro leader, potremmo cercarci un posticino dove trovare un paio di bei ragazzoni, a testa, per festeggiare seriamente questa vittoria>>.

Ars Vitae - Volume I: &quot;Lo stregone e la veggente&quot;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora