Fu una lunga camminata prima di giungere ai piedi del Grande Albero: l'imponente Yggdra, l'abitante più anziano della selva e, secondo un mito, il padre di tutti gli alberi nati dopo la Ferita. Ulfh, poste le mani a imbuto, emise un verso modulato a cui risposero tre guerrieri armati di archi e lance che fuoriuscirono dalla boscaglia da punti diversi.
<<Il Capo Wabok è al villaggio?>>, s'informò lo sciamano.
<<È partito poco dopo di te, non farà ritorno prima che siano sorti altri tre soli>>, rispose uno di loro osservandone preoccupato le ferite. <<Chi è lo straniero che ti accompagna?>>.
<<Deve parlare con l'Anziano; è atteso da Erin>>.
<<Vuol dire che è colui che aspettavamo?!>>, domandò il guerriero con un tremito nella voce.
<<Solo Wabok potrà dirlo; i suoi compagni dormono sotto l'effetto della Nocturna nei pressi delle Quattro Pietre, ho lasciato un segno per indicare la via. Prendi con te una decina di nostri fratelli e portali qui dopo averli disarmati>>.
La sentinella obbedì, dando il segnale di far calare una scala di corde dai rami dell'albero per concedere l'accesso all'ospite; nel salirla dovettero attraversare la cappa di nebbia che stazionava lungo il percorso, dall'altra parte trovarono un singolare villaggio adagiato sull'oceano di bruma, con casupole simili a vespe giganti aggrappate ai maestosi rami di Yggdra. Questo complesso centrale era collegato tramite passerelle e ponti di corda a delle piattaforme circolari, costruite intorno ai fusti degli alberi più alti; oltre la scala l'unica via d'accesso era una serie di pedane mobili messe in funzione da un rudimentale sistema di carrucole, che serviva da montacarichi per il trasporto degli oggetti pesanti.
Lo sciamano fece strada fino alla propria dimora, una casupola ove regnava un forte odore di erbe medicinali, lasciate a seccare su vari ripiani. Prese alcune boccette contenenti delle polveri biancastre le versò sulla propria carne ustiona, sotto lo sguardo del necromante, a cui non erano sfuggite la prova di resistenza e la forza di volontà del suo anfitrione, riuscito ad arrampicarsi fin lassù nonostante la ferita.
<<Prima di poter far visita a Erin sarà necessario attendere l'arrivo del saggio Wabok>>, disse Ulfh respirando a fondo in attesa che i medicamenti facessero effetto.
<<Non ho tempo da sprecare per questioni di etichetta>>, dichiarò sprezzante lo stregone.
<<Dovrai farlo se vuoi incontrare la mia Signora, oppure vattene; ti farò scortare immediatamente alla più vicina uscita della foresta>>.
Seth valutò l'offerta che evidenziava quanto poco la sua presenza fosse gradita, ma qualcosa in quel bosco aveva destato il suo interesse.
<<Accetterò la vostra ospitalità per qualche giorno, il tempo necessario ai miei compagni per rimettersi pienamente>>.
<<Potrai restare al villaggio allora; dubito che tu sia colui che attendevamo, ma sarai ugualmente trattato come ospite fino a che tu o i tuoi compagni non ci darete motivo di agire diversamente. Hai la mia parola>>.
<<Nel frattempo avrei bisogno di un luogo dove potermi rappezzare senza essere disturbato>>.
<<Non credevo di averti ferito>>, constatò Ulfh dubbioso. <<Puoi medicarti qui, io finirò più tardi; lascerò una sentinella affinché nessuno entri e che ti scorti alla tua capanna una volta finito>>.
Rimasto solo, Seth rimosse con un coltello d'osso molto affilato i bendaggi ormai laceri; guardare il suo braccio sinistro nudo gli causava ancora una certa apprensione, ciononostante lo studiò in cerca di possibili reazioni all'ultima somministrazione di siero: fortunatamente gli sembrò ancora stabile. Applicativi sopra alcuni preparati, strinse un capo delle garze tra i denti e rifasciò l'arto con cura per quindi dirigersi alla casupola assegnatagli. Piccola e pulita era arredata con alcune ceste di vimini e un'amaca per letto, dove si sdraiò in attesa. Più tardi udì lo stridio del montacarichi: i compagni ancora svenuti furono trasportati nell'infermeria e lo sciamano stesso si occupò delle loro medicazioni.
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Ars Vitae - Volume I: "Lo stregone e la veggente"
FantasiQuando, molti secoli fa, la "Ferita" ne frantumò i cieli, Eterion si ritrovò ad un passo dalla catastrofe; da allora iniziò un lento percorso di rigenerazione, agevolato dall'opera pionieristica di un gruppo di tecnocrati illuminati. Oggi, una visio...