Paolo si rigirò il cellulare tra le mani ancora una volta prima di sbloccare la schermata, recuperare la rubrica, scorrerla alla ricerca del numero e cliccare il tasto di chiamata.
Sentì il cuore balzargli in gola e la pelle ricoprirsi di brividi di tensione. Percepì il primo squillo propagarsi dal cellulare al suo orecchio ed il cuore iniziò a battergli frenetico nel petto.
Fu sul punto di interrompere la telefonata quando, prima del secondo squillo, sentì il suono inconfondibile di qualcuno che si schiariva la voce per rispondergli:
-Good morning, Morgan and Baker Motor Company. I'm Charity. How can I help you?-*
Paolo sussultò, ma si fermò poco prima di chiudere la chiamata. Trasse un lungo sospiro ed iniziò a parlare con Charity nel tentativo di fissare un appuntamento con il responsabile delle assunzioni dell'azienda.
-I'm sorry, but at the moment we're not looking for new employees to join the company-
-And for the Sicily branch?- ribatté Paolo stranito e sentì chiara l'esitanzione da parte della donna che, dopo avergli detto di non avere idea di come fosse riuscito ad essere a conoscenza dell'apertura di un nuovo polo lavorativo da parte dell'azienda in Sicilia, gli disse che non avevano ancora aperto le candidature per le assunzioni per la nuova sede.
E stava quasi per concludere la loro telefonata, probabilmente perché, pensava Paolo, magari l'aveva scambiato per qualche giornalista che voleva far saltare la segretezza della cosa prima dell'annuncio ufficiale da parte dell'azienda, finché... non le riferì di essere il figlio di Fausto Greco.
E fu così che Paolo si ritrovò con un appuntamento direttamente con Luther Henry Morgan della Morgan and Baker Motor Company, l'azienda presso la quale lavorava suo padre.
"Appuntamento", in realtà, era una parola grossa: Charity, dopo averlo fatto attendere qualche minuto, gli disse di recarsi presso un albergo di Palermo che si trovava persino nelle vicinanze di quello in cui alloggiava il ragazzo e dove, forse, avrebbe trovato il signor Morgan, lì nell'albergo in cui risiedeva da un po' e dove riceveva i suoi ospiti per sciogliere gli ultimi nodi burocratici per l'apertura della filiale siciliana della loro azienda.
Il ragazzo si prese di coraggio e prima che questo si esaurisse impedendogli di portare a termine quella sua "geniale" trovata, indossò una camicia scura sopra un paio di jeans, i più "seriosi" che riuscì a trovare nel fondo della sua valigia, indossò le scarpe da tennis nere cercando di darsi un aspetto che fosse più casual che da straccione.
Infilò la camicia nei pantaloni e chiuse i bottoni sino all'ultimo sul collo. Fece un giro davanti lo specchio... e si sentì un imbecille.
Cercò di scendere ad un compromesso e si passò una mano tra i capelli che aveva precedentemente costretto in una pettinatura piuttosto rigida e li scompigliò sulla fronte lasciando che qualche ciocca gli sfiorasse le ciglia degli occhi.
Sembrava esattamente quello che era: un dannato e ricco figlio di papà.
Paolo iniziò a mordersi l'interno della guancia: in realtà, suo padre sembrava non volere avere più a che fare con lui, però... lui aveva deciso e da Palermo non si sarebbe schiodato solo per fargli un favore.
O forse... aveva intenzione di rimanere lì ad ogni costo proprio per via di suo padre? Non ne aveva idea, ma sapeva di essere testardo, ormai aveva deciso e nulla, neanche sua madre, gli avrebbe potuto far cambiare idea a riguardo.
Così, inserì l'indirizzo che gli aveva dato Charity su Maps ed uscì dal suo albergo recandosi in quello in cui si trovava ospite il signor Morgan.

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TWO WEEKS
Teen Fiction⚠️ Da revisionare. Fausto e Raquel hanno da poco divorziato e, da genitori moderni e all'avanguardia quali si credono di essere, decidono di dare la possibilità al loro unico figlio, Paolo, di scegliere con chi dei due continuare a vivere: a Londra...