-Nulla che ti riguardi- sbottò Paolo alzandosi dal telo da mare e sussultò per via delle sua stesse parole.
Con la coda dell'occhio notò l'espressione di Rosalia farsi dura, prima che questa rivolgesse la propria attenzione all'altra ragazza:
-Che intenzioni hai, Mery?-Mery si alzò a sua volta e si strinse nelle spalle. Le due presero a guardarsi negli occhi e Paolo percepì chiaramente la tensione scorrere tra le due.
Era palpabile e carica di elettricità: temeva che, al più piccolo movimento sbagliato, l'equilibrio che le teneva in tensione, potesse finire per spezzarsi lasciando il passo a qualcosa di davvero poco piacevole.
Alla fine, quella muta "battaglia" tra le due, si concluse con una scrollata di spalle da parte di Rosalia che distolse gli occhi dall'altra corrugando la fronte:
-Credo che... sia meglio se ci vediamo un'altra volta- disse e Mery si lasciò scappare un risolino prima di scuotere la testa facendo sì che, i suoi lunghi e vaporosi capelli, le accarezzassero la pelle nuda come un'intima carezza.-Avevo già deciso di tornare a casa- ribatté l'altra e Rosy tornò a guardarla:
-Bene- disse soltanto e si voltò nella direzione di Paolo: -Tu che fai, torni di là?- gli domandò indicando con un dito il gruppo di persone alle sue spalle.Paolo sentì un principio di rabbia come solleticargli il petto: aveva tanti dubbi riguardo la sua vita, ma di una cosa era assolutamente certo.
Lui non era una proprietà di Rosalia.
Quel suo modo di fare lo infastidiva e così, senza neanche rendersene conto, finì per cercare una scappatoia per allontanarsi da lei, per prendere un po' le distanze, anche solo per evitare inutili liti e tentare di salvare qualcosa del loro rapporto, senza rischiare di creare ulteriori fratture a causa di un possibile litigio.
-Non mi sento molto bene. Per non disturbarvi, ho chiesto a Mery di riaccompagnarmi in albergo- rispose e vide lo sguardo di Rosalia farsi sottile e diffidente.
Mery aveva un'automobile? Non ne aveva idea. Rosalia stava credendo alla sua balla? L'altra ragazza gli avrebbe retto il gioco?
Sentì la mano della bionda stringersi intorno alla sua:
-Andiamo, così potrai andarti a riposare- disse ed a Paolo sembrò di notare qualcosa di strano negli occhi di Rosalia, mentre si posavano a fissare le dita della sua mano intrecciate con quelle di Mery.La mora annuì e voltò loro le spalle senza neanche salutare.
Paolo ebbe come l'impulso di correrle incontro, abbracciarla e chiederle scusa, anche se non aveva idea di che si sarebbe dovuto scusare.
La ragazza percepì la sua voglia di scattare in avanti e strinse maggiormente la mano intorno alla sua.
-Andiamo- mormorò e Paolo la seguì lasciandosi trascinare senza aggiungere nulla.Recuperarono in silenzio le loro cose, attirando gli sguardi straniti di alcuni ragazzi della comitiva, ma il giovane londinese continuò a sentire quegli sguardi come bruciargli sulla pelle, senza che avesse il coraggio di alzare gli occhi da terra per ricambiarli.
Si sentiva come se... stesse tradendo qualcuno.
Scosse la testa scacciando quei pensieri ed abbandonò gli altri in spiaggia tallonando Mery.
Attraversarono un largo stradone, percorsero qualche metro prima di svoltare in un'altra strada a destra, ancora qualche passo prima di svoltare a sinistra e proseguire sulla stessa strada per qualche minuto, sino a quando, Mery si fermò di colpo davanti un grande cancello dipinto di verde che fungeva da ingresso ad una villetta indipendente.
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TWO WEEKS
Teen Fiction⚠️ Da revisionare. Fausto e Raquel hanno da poco divorziato e, da genitori moderni e all'avanguardia quali si credono di essere, decidono di dare la possibilità al loro unico figlio, Paolo, di scegliere con chi dei due continuare a vivere: a Londra...