2.
L'inferno ha meno spifferi,
spiriti bussano alla porta." Col destro, Mirko! Piega la gamba, tieni il piede stirato! " Urlò il mio allenatore.
" Colpisci! Concentrati! " Continuò con voce più alta e marcata.
Continuai a colpire col ginocchio contro il micro sacco che teneva appiccicato alle braccia e sulla pancia. Ogni ginocchiata, pugno destro, sinistro, concentrati Mirko!
Colpì un'ultima volta, piegandomi sulle ginocchia, stanco. Era un pomeriggio intero che lavoravo sulle gambe e sulla difesa. Dovevo ancora migliorare, capire dove sbagliassi. Quale fosse il punto a cui avrei dovuto far maggiormente attenzione.
A volte pensavo che il Muay Thai non facesse per me, per quanto avesse influito, positivamente, nella mia vita.
" Per oggi puoi fermarti qui, riprendiamo fra due giorni. Sei sicuro di voler combattere questa sera? " Mi domandò mentre toglieva gli attrezzi dal suo corpo, e li lasciava cadere sul pavimento.
" Sono sicuro! Devo pur capire come migliorarmi, o no? " Alzai lo sguardo incrociando il suo, e sorrise divertito.
" Pensa a migliorare l'occhio nero che, molto probabilmente, avrai fra due giorni quando ci alleneremo! " Mi prese in giro mentre mi si avvicinava, lasciandomi delle pacche sulla spalla. " So che farai del tuo meglio.. " Quasi lo disse piano.
Si allontanò sparendo negli spogliatoi, ed io rimasi lì per altri minuti ancora, pensando se fare o meno quell'incontro. Forse aveva ragione Giorgio; avrei dovuto evitarlo questa sera se non volevo rischiare di fare una figura di merda. Ero debole di gambe, ed era un grosso svantaggio per un pugile.
Mi rialzai ed iniziai a tirare dei calci e pugni contro delle sagome invisibili. Gli ultimi colpi e poi sarei andato a casa per prepararmi mentalmente.
***
Dopo aver fatto la doccia, allacciai alla vita l'asciugamano e mi diressi verso la mia stanza. Ormai vivevo da 4 anni in questa casa, insieme a dei ragazzi che erano diventati come una famiglia per me.
" Oh Mirko, stasera scommettiamo su di te, o ci lasci poveri? "
Mario affacciò la testa dalla cucina, guardandomi con un ghigno sulle labbra. Si credeva simpatico il tipo.
" Non credo che tu sia invitato, Mario. " Dissi io in tutta risposta, ridendo. " Non lo so.. Non mi sento sicuro di questo incontro.. " Confessai io, ripensando alle parole di Giorgio.
" Verrà Milla a vederti. " Mario fece un'espressione piena di malizia. Sapeva quanto mi piacesse sua cugina, ed ogni volta era sempre la solita storia: mi provocava a non fare delle figure di merda, più di quanto non ne facessi già di mio!
" Sei una rottura di palle, lo sai vero? " Borbottai, roteando gli occhi, mentre entravo in camera mia. Mi chiusi dentro, e mi andai a buttare sul letto. L'asciugamano si allentò, ed io iniziai a chiudere le palpebre.
Un po' di riposo non mi avrebbe di certo fatto male!
Avevo conosciuto Milla l'anno dopo che mi ero trasferito qui con Mario. Inizialmente avevo pensato che fosse la ragazza di Mario, evitavo persino di guardarla.
Non volevo, di certo, fare un torto al mio migliore amico!
Poi mi confessò che fosse soltanto sua cugina, e che ero libero di provarci con lei. Milla rappresentava tutto ciò che mi piaceva: era femminile, curata, e aveva due occhi azzurri che mi facevano perdere la testa ogni volta che facevamo sesso.
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Finché fa giorno - Rkomi.
FanfictionCapita poche volte nella vita di incontrare persone capaci di cambiartela, ma solo una cambia ogni cosa; dal modo che hai di vedere le cose, fino ad arrivare a migliorare il tuo modo di essere. L'amore arriva sempre quando meno ci si aspetta. E for...