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Visti dall'alto siamo meglio
di come mi presenti, di come
mi presento.


Mi spinsi contro il corpo di sudato di Milla, stesa sul mio letto. Si mordeva le labbra e stringeva il lenzuolo fra le dita.

La guardavo mentre godeva, ansimava, e si avvicinava alle mie labbra, schioccandomi i suoi soliti baci con la lingua quando facevamo sesso. Cambiai la posizione: ero io disteso, e lei sdraiata su di me, che si spingeva, mi baciava.

" Quanto sei bello, Mir.. " Mormorò sul mio collo. " Mh.. "

Strinsi le mani sui suoi fianchi per aumentare i movimenti. Chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Mi baciava ancora, le sue labbra nelle mie. E chi lo avrebbe detto; ci avrei perso la testa..

" Mirko! " urlò lei, presa dagli spasmi.

Si lasciò cadere sul mio corpo: il viso nell'incavo del mio collo, le sue braccia attorno ai miei fianchi.

Passai le dita sulla sua schiena nuda disegnandole delle scie invisibili che si spostavano verso la parte bassa della sua schiena, per poi risalire su e rifare il giro subito dopo.

Dopo quella sera avevo rinunciato nel cercare Alessia, forse era stato tutto un errore prendersi così tanto per qualcuno che, evidentemente, non ti considerava nemmeno! Milla era fra le mie braccia e questo mi sembrava impossibile, eppure non sentivo più le stesse sensazioni che mi provocava prima: ero assente!

Milla si era accorta di quanto mi fossi distaccato da lei in questi giorni, quindi era arrivata a pensare che non mi piacesse più. Ne aveva parlato con Mario, e quest' ultimo ne parlò con me, chiedendomi cosa mi stesse succedendo.

Gli dovetti raccontare di Alessia, e dire che la prese malissimo è poco! Non ci parlammo per circa due giorni e la cosa mi provocò un certo senso di tristezza: perché il mio migliore amico voleva a tutti i costi rendermi un pilastro per una persona che credevo di amare ma non amo? Come avrei potuto renderla felice se avessi vissuto col rimpianto? Avrei voluto che mi capisse, ma, evidentemente, non gli interessava cosa provassi io, ma solo cosa provasse Milla.

Guardai la bionda dormire con la testa sul mio petto, non me ne ero nemmeno accorto. Mi scostai appena e la coprì con il lenzuolo. Presi i miei boxer e li indossai, restando seduto sul bordo del letto, con le braccia distese sulle mie cosce. Ogni cosa, adesso, mi sembrava così strana, così diversa..

Guardai Milla e d'un tratto mi parve di non averla mai voluta davvero. E cosa potevo farci io? Come potevo auto convincermi di innamorarmi davvero di lei? Forse era la presenza, o la mancanza. Forse perché mi era piaciuta fin da subito e c'era stata a rendermi così. Eppure, quando qualche altra ragazza si avvicinava a me, la respingevo.

Ero confuso, e questa era l'unica sicurezza che avevo.

Volevo vedere Alessia, ma, stavo cercando di convincermi che fosse meglio toglierla dalla testa.

***

" Sei pronto, Mirko? " Mi chiese Giorgio mentre mi dava delle leggere pacche sulla spalla.

Annuii.

" Mirko, ti vedo assente.. " Continuò lui. " Questo non giova nell'incontro. "

Ma cosa si aspettavano tutti da me?

Ero umano anche io!

" Giorgio è tutto ok! E' una settimana che mi alleno per questo incontro. " Dissi io con tono infastidito. Roteai gli occhi e misi il paradenti, i guantoni, battendoli fra di loro dopo averli chiusi per bene, evitando che mi scivolassero. Forse quest'incontro mi avrebbe chiarito le idee. Avevo solo bisogno di sfogarmi.

Finché fa giorno - Rkomi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora