17.

1.5K 58 1
                                    

17.

Due destini separati
siamo come due pianeti,
si, cosi vicini sai,
Ma non si toccano mai.

Il lunedì era iniziato in malo modo.

Non avevo sentito la sveglia suonare, e, adesso, mi ritrovavo a correre per la mia stanza in cerca di qualche vestito lasciato sparso fra le due sedie, ed il tavolo della scrivania. Ero in ritardo, e Carlo non avrebbe accettato giustificazioni al riguardo!

Uscii dalla mia camera di fretta, con la borsa aperta, intenta a mettermi il cappotto.

" Alessia dovrei parlarti quando torni. " Disse Nina, freddamente.

Mi fermai un attimo davanti alla reception. Teneva lo sguardo basso su i fogli che continuava a rigirare fra le mani.

" Che succede, Nina? " Domandai io.

" Sai che non faccio giri di parole, ma ho bisogno che tu mi lasci la stanza entro il fine settimana. Non arrivo più con le spese ed ho bisogno di affittare le stanze, e.. ed essere pagata. " C'era un po' di freddezza nel suo tono di voce. Ultimamente l'avevo ignorata, non le davo più quella mano di aiuto di cui aveva bisogno, e, in più, Agnese si era licenziata.

" Ti pagherò le arretrate, Nina. Non so dove andare.. " Borbottai io.

Lei scosse la testa. " Non so come aiutarti, mi dispiace. " Mi guardò, prese i fogli, e andò nella stanza degli archivi.

Ci mancava una cosa del genere..

Sospirai e mi diressi a lavoro, con un nodo in gola, ed alcune lacrime che rigavano il mio viso. Cercai di asciugarle il più velocemente possibile. Si può affrontare tutto questo da soli?

Arrivai al negozio e Carlo era alla cassa, seduto. Alzò lo sguardo come mi vide arrivare, aprendo bocca per parlare ma, quando vide la mia espressione, ci ripensò subito. Inarcò un sopracciglio.

Andai verso il camerino apposito per noi dipendenti, posando la mia borsa ed il cappotto. Presi il cellulare e mandai un messaggio ad Agnese:

- Dimmi che hai ancora un posto per me..
Nina vuole che lasci la stanza entro fine mese. Non so dove
andare.

Posai il cellulare in borsa, ed uscii. Svolsi le cose da routine: aiutai le clienti, sistemai i vestiti lasciati nei camerini dalle ragazze scazzate dal non sistemare il capo che provano, e sistemare i prezzi nelle apposite targhette dove mancava.

Milla era in cassa al posto di Carlo. Lei era raggiante. Un ampio sorriso le contornava il viso, e credo che a Carlo piacesse la sua presenza.

Anzi, credevo che le piacesse proprio! Lo avevo notato il modo in cui la guarda quando si mettevano a parlare, o quando lui iniziava a fargli i complimenti per come riusciva a gestirsi il suo lavoro.

Tipico dei ragazzi.

Carlo aveva 30 anni, e quel negozio gli era stato ereditato dai suoi nonni.

Quando arrivai il primo giorno, mi prese subito in simpatia. Iniziò a raccontarmi di come avesse ristrutturato tutto. Mi raccontò che lui stesso aveva dipinto metà del negozio. Ne era orgoglioso.

Pensai a quanto fosse bello sentirsi realizzati, senza avere insicurezze e andare dritti al punto di ciò che fosse il cammino intrapreso!

Scossi la testa per riprendermi da quei pensieri, e guardai davanti a me. Stranamente, c'era il sole.

" Alessia.. Scusami.. " La voce di Milla alle mie spalle catturò la mia attenzione.

" Dimmi Milla.. " Mormorai io.

" Volevo chiederti se domani potresti fare il pomeriggio ed io la mattina. Il mio ragazzo ha un altro incontro e non vorrei mancare. " La sua voce era pacata mentre parlava, e mi chiedevo se lo fosse realmente o solo una finta.

" Va bene.. " Tornai a sistemare i vestiti, non dicendole altro.

Speravo che tornasse al suo posto, che mi lasciasse un attimo in pace.

" Ti va se qualche giorno andiamo a prendere qualcosa da bere? Ti presento i miei amici, e Mirko. " continuò.

Il mio cuore fece un balzo al sentire il suo nome. Alla fine aveva deciso di stare con lei dopo quella notte. Ecco perché era sparito. Nessun messaggio, nessun biglietto.

" Milla, ti ringrazio, ma per adesso devo rifiutare. Sto cercando un posto dove stare, quindi sono impegnata. Magari, quando sarò libera, si. Si, lo accetterò volentieri. "

Volevo solo che il mio cuore non avesse scelto lui.

***

Un messaggio da Agnese:

Agnese:  Ale, mi devi perdonare ma ho già
trovato una coinquilina! Mi dispiace per Nina..
Spero tu possa trovare qualcosa!

Sbuffai e lasciai cadere il telefono dentro la borsa. Come erano belle queste amicizie che ti mollavano nel momento del bisogno, dicendoti solo quanto potesse dispiacergli.

Ero già stata in periodi come questo. Pensai solo che avrei sistemato tutto!

D'altronde, non poteva durare per sempre, no?

Dopo che uscì dal negozio, mi diressi in posta a prendere dei soldi per saldare le ultime rette a Nina, lasciando solo questa settimana scoperta.

Decisi di fare una passeggiata prima di tornare a casa. Presi nuovamente il cellulare e scrissi a Matteo:

- Ti va di vederci in uno di questi giorni?

La risposta non tardò ad arrivare:

Matteo: Certo che si!
Mi dispiace ancora per l'altra sera.
Mentre per questa, ti va bene se ti porto un po'
fuori Milano?

Sorrisi e risposi con un semplice ' si ' accompagnato con un emoji. Magari Matteo mi avrebbe tolto quei pensieri che mi portavano a Mirko.

Che a volte è meglio seguire la mente che il cuore.

***

Tornai al b&b e cercai Nina. La trovai nel retro. Bussai alla porta, e lei sussultò prima di voltarsi verso di me.

" Nina.. " Pronunciai il suo nome con un tono di voce talmente basso. " Hai bisogno di un aiuto? "

" Se non è chiedere troppo! " Esclamò lei.

Mi avvicinai senza parlare, ed iniziai ad aiutarla con le piante, e con il bucato. Stesi quello che avevamo tolto dalla lavatrice, e diedi una pulita all'entrata.

Quando finii, presi la borsa e le porsi i soldi.

" Mi resta da pagarti solo questa settimana.. " Mormorai.

Le diedi le spalle ed iniziai a camminare verso la mia stanza.

" Alessia? " Mi chiamò lei.

Mi voltai ed aspettai che parlasse.

" Puoi restare.. Finchè ne hai bisogno. " Disse lei, sorridendomi.

Ebbi il cuore in gola, le lacrime agli occhi. Non riuscii a parlare, le riservai solo un cenno con la testa, prima di andarmene in camera mia.

L'attesa e la negatività si combattono se non hanno pesi addosso.
E, spesso, non è il cuore ad avere ragione. 



Spazio autrice:

Il mio desiderio è trovare una persona come Nina. 
Nina è un po il mio alter ego o come si dice.

Spero che la storia vi stia soddisfando.

Finché fa giorno - Rkomi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora