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Al vento
non ti ho promessa, mai.

Il pomeriggio decisi di chiamare Giada, buttandomi sul mio letto. Oggi avevo il giorno libero, e fortunatamente, potevo rilassarmi e chiacchierare con la mia amica.

Aspettai che rispondesse. Eravamo già al quarto squillo, decisi che forse era meglio chiudere perché fosse impegnata.

" Ale, scusami non trovavo il cellulare in borsa! Sono in macchina. " Disse lei, rispondendomi quando stavo per chiuderle.

" Giadina.. Vuoi che ti chiami dopo? " Proposi per non distrarla dalla guida.

" No! Che è successo? "

" Tante cose, Giada.. Tantissime cose.. " Mormorai, mentre iniziavo a mordicchiare la pellicina delle unghie.

Lei iniziò a ridacchiare: " Che hai combinato? "

" Mirko.. Ecco.. Le cose hanno preso una nuova piega, e niente.. " Cercai di avere un tono vago.

" Abbiamo fatto l'amore, e non ti so spiegare quanto sia stato bello, intenso.. " Continuai, notando il suo silenzio. " E mi ha portata nella sua nuova casa. Vuole che vada a vivere con lui. "

Sentii il clacson suonare talmente forte, che dovetti allontanare il cellulare dall'orecchio.

" Cosa ti ha detto? Scusa ma, davvero? E quella tipa che mi avevi accennato? " Chiese lei.

" Beh, te l'ho detto che la situazione è assurda.. " Mormorai facendo finta che non fosse una cosa cattiva. Infondo, non lo era, no? " Giada credo che mi sto innamorando di lui, ma ho paura.. "

Le paure sono le solite a rovinare ogni bella sensazione che una persona affrontava. Potevi essere l'essere umano più forte al mondo, ma non saresti mai riuscito a sfuggire alle sue grinfie.

" Non è tutto troppo affrettato Ale? " Domandò Giada.

" Appunto per quello ho le mie insicurezze. Poi metti il fatto che lui, praticamente, è fidanzato, quindi un complesso assurdo! " Esclamai.

Continuammo a parlare. Le raccontai ogni cosa, ed io, lentamente, sentivo liberarmi di quel peso che portavo nel petto. Era brutto quando non avevi nessuno con cui sfogare ciò che ti portavi dentro. Ogni cosa metteva paura. Metteva con le spalle al muro. Bisognava essere forti in qualche modo, e per uscirne, dovevi digrignare i denti. Si, avevo paura. Mirko mi faceva paura per il tutto il bene che mi faceva sentire dentro. Giorno per giorno, mi rendevo conto che le vere paure le hai quando stai bene, non quando stai male e tutto sembra per crollarti addosso.

Assurdo sentirsi così vivi con qualcuno che frequentavi da così poco. Avevo avuto altre relazioni in questo modo, le solite ragazzate quando frequenti qualcuno, e subito ti lasci andare. Nel peggiore dei casi ne soffrivi.

Quando chiusi con Giada, decisi di andare a fare una passeggiata sui navigli. Indossai le scarpe, misi i soldi in tasta, il cellulare e le cuffiette attaccate già. Non vivevo senza!

Quando aprì la porta, trovai Denise. La guardai in modo torvo; iniziava a sapermi di impicciona!

Stavo per parlare, quando alzò la mano, precedendomi:

" So che devo smetterla di origliare, solo che stavo per bussare e ti ho sentita parlare.. " Abbassò la mano e si guardò intorno. " Secondo me dovresti mettere in chiaro la relazione con lui. Non può stare con quella ragazza e portare a letto te. "

Guardai Denise strabuzzando gli occhi: aveva proprio ascoltato tutto!

Iniziai ad incamminarmi verso l'uscita, o avrei davvero iniziato ad urlarle contro.

Finché fa giorno - Rkomi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora