14.

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La vita è stare con te
a letto,
tutto il resto è attesa.


Dopo essere stato da Alessia, tornai a casa per cambiarmi e raggiungere il bar per il mio turno. Infilai le chiavi nella serratura e scattò, aprendo la porta.

Trovai Mario in corridoio che spazzolava i denti, a torso nudo, con dei pantaloncini a vita bassa, arancioni. Inarcai un sopracciglio, chiudendo la porta alle mie spalle.

Tolse lo spazzolino dalla bocca, entrò in bagno e lo sentì sputare il contenuto dalla bocca, sciacquandola, e ritornando in corridoio nella stessa postura di prima. Incrociai le braccia al petto, aspettando.

" Perché hai spento il cellulare? Eravamo in pensiero per te! Milla stava davvero di merda per come hai fatto. " Ecco il suo solito tono accusatorio in cui io ero lo stronzo, ed il resto del mondo, le vittime.

Ma si poteva essere davvero così?

Lo guardai con un'espressione infastidita, stanca di quell'essere egoista nei miei confronti. Mario non era così ma, dopo aver scoperto di me e Milla, era cambiato.

" Mario, per favore! Ultimamente sei pesante e insopportabile! " Esclamai, andando verso la mia stanza, e cambiandomi.

" Lo capisci che di mezzo ci sono i sentimenti di mia cugina? Sicuramente stavi con qualche tipa che hai conosciuto da poco, e ci hai anche scopato. " Sbottò lui, gesticolando con le braccia.

" Mario, sono cazzi miei di quello che faccio, hai capito? Io tengo da morire a Milla e lo sai benissimo! Sai benissimo come sono quando non vinco un incontro! Io non sono come te, io non ti sto addosso, col fiato sul collo. Fammi il piacere di smetterla di fare l'egoista, che con tua cugina me la vedo io! " Mi diressi verso la porta, sbattendola.

Mi dimenticai, persino, le chiavi.

Riuscii a sentire Andrea chiedere cosa fosse successo, e Mario dirgli " E' solo nervoso. "

Lo ero a causa sua. Lo ero a causa di queste assurde pressioni. Ridicole. Ero stanco che si mettesse in mezzo a cose in cui non c'entrava nulla, come la mia relazione, che non so nemmeno come definire, con Milla! Era iniziato tutto per caso con lei, una sera dopo le solite feste date da Diego, insieme agli altri, a Genova. Ci conoscevamo già io e lei, e quella sera c'eravamo lasciati andare del tutto. Le avevo confessato che mi piacesse, che volessi avere di più con lei, e fu la prima notte in cui andammo a letto insieme. L'unica differenza, era che Milla avesse due anni in più rispetto a me. Ne avevo solo 18, e lei ne aveva compiuti 20 da poco. Era fragile, lo capii quella sera, quando mi sussurrò che gli fosse solo rimasto quello che facevamo, e che, in un certo senso, le relazioni le facessero paura, e cercavo sempre di giustificare il suo allontanarmi, con questo pensiero risalente ad anni ed anni fa.

Mario, quando lo scoprì, detto dalla stessa, non era d'accordo, sapeva i miei problemi con la droga, e pensava che avrei trascinato Milla nuovamente in quel vicolo buio. Non ci parlammo per un po', ma io continuai a vederla anche senza che lui lo venisse a scoprire.

Presi un respiro profondo e mi avviai verso il lavoro.

***

Milla: Ho trovato lavoro! Sono felicissima.
Stasera ti va un aperitivo? Ho voglia di vederti!
Devo anche parlarti..

Tu: Non so Mil.. Vediamo! Ti faccio sapere dopo.

Milla: Scusami se spesso sono pesante,
E che inizio a capire di tenerci a te, diversamente
da come credevo..
Sei speciale, tesoro..


Finché fa giorno - Rkomi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora