C I N Q U E

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Punto di vista di Derek Morgan

"Quindi questo S.I. chiama Adaline Watson sua madre...perché?" domanda Reid ad alta voce.

"Gliela deve ricordare in qualche modo. I suoi capelli. I suoi occhi. Forse qualcosa di minimo come il modo in cui cammina o parla" dice Rossi spostandosi nella stanza.

"Molto probabilmente è stato separato dalla madre in tenera età, o tramite la morte, o forse è stato adottato. La maggior parte delle persone che sono state strappate dai genitori da bambini, più avanti nella vita si legano agli estranei che gli ricordano dei suoi genitori" contributo alla conversazione, ma la mia mente continua a ritornare alla giovane donna, che è la principale preoccupazione al momento.

Adaline.

Sono rimasto incantato da lei nel momento in cui si è presentata. È sicuramente la donna più bella che io abbia mai visto.

È dolce e gentile. Si capisce dal modo in cui regge la figlia di un'altra donna con tanta cura ed attenzione, come se fosse stata la sua.

È empatica. Lo riconosco in ogni suo sguardo, ogni gesto ed ogni sorriso.

È una brava persona.

Una brava persona che è stata trascinata in questo mondo di oscurità e dolore, che mi fa inalberare nei confronti dell'S.I. che l'ha spinta a forza in questo mondo...il mio mondo.

"Qualcosa da aggiungere, Morgan?" domanda Hotch, conscio del fatto che non stessi ascoltando la loro conversazione.

Scuoto il capo con un sorriso a bocca chiusa.

"Molto bene" annuisce. "Prima di tutto, voglio sorveglianza costante sulla Signorina Watson. Poi, voglio—"

Viene interrotto dal suono dell'interfono, al quale Rossi risponde velocemente. Presto si ode la voce di Garcia.

"Riteniamo di avere l'S.I. al telefono. Sta utilizzando un cellulare usa e getta non rintracciabile, ordina di parlare con la Signorina Watson" dice senza scherzare.

"Su che linea?" domanda Rossi.

"Sei" risponde, al che Hotchner preme il pulsante.

"Sta parlando con l'Agente Hotchner dell'Unità di Analisi Comportamentale dell'FBI" dice Hotch con fare assertivo, cercando di intimidire il soggetto ignoto.

"Pronto, Agente Hotchner" lo saluta la voce calma che fuoriesce dal vivavoce.

"Dov'è Denise Callahan? È ancora viva?" domanda Hotchner con voce dominante.

"È qui con me. Dì ciao, Madre" ordina l'uomo.

"Per favore, aiutatemi!" una voce femminile implora debolmente al telefono.

"È ferita, Signora Callahan?" domanda JJ con fare confortante, cercando di calmarla.

"Sto bene, non mi ha fatto del male" risponde, al che mi acciglio e mi approprio di un bloc notes e di una penna.

*Non ha ferito la vittima.

*La chiama "Madre"

*Molte persone gli ricordano di sua madre.

*Forse non aveva intenzione di ferire la sua prima vittima.

Spingo il bloc notes verso Rossi, il quale gli rivolge velocemente un'occhiata.

"Rapisce donne che le ricordano di sua madre?" gli domanda Rossi.

"Loro sono mia Madre" dice l'S.I. con sicurezza.

Ballerina |ITA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora