Punto di vista di Derek Morgan
Cerco una via di fuga da questo strano mondo che la mia mente ha creato all'interno di sé stessa da ciò che sembrano anni.
Adaline non mi ha più fatto visita, e mi sento sempre più solo con ogni istante che passa. Non ho indizio di quanto tempo sia veramente trascorso mentre mi aggiravo nel nulla, da solo. I giorni e le notti passano puntuali, eppure il mio corpo non si stanca e non sente il bisogno di dormire.
Avanzo arrancando, i miei occhi sono concentrati in lontananza mentre i miei stivali cercano di comporre dei passi decisi sul sentiero roccioso che seguo da diverse ore della notte. Raggiungo un punto in cui la terra si fa inclinata, suggerendomi che mi sto dirigendo verso una collina e—spero—verso la via d'uscita.
Odo improvvisamente un suono proveniente dalla foresta dietro di me, facendomi saltare dallo spavento quando vedo un volto oscuro apparire nel buio fra gli alberi.
"Chi c'è?" domando con vigore, portando istintivamente la mano sul fianco per afferrare la pistola, di cui però sono sprovvisto.
"Tranquillo, Agente Morgan" risponde un accento irlandese, e Ian Doyle emerge dal denso sottobosco. "Siamo solo noi".
"In che senso 'noi'?" ringhio a denti stretti, inalberato dalla vista dell'uomo malvagio nella mia mente.
"Non riuscivi a dimenticarci, vero?" domanda un coro di voci.
Mi volto su me stesso, e quasi inciampo su una radice di un albero che fuoriesce dal livello del terreno. Sgrano gli occhi quando vedi i volti della maggior parte degli S.I. più maligni che abbia mai avuto il piacere di mettere dietro le sbarre. Stanno avanzando verso di me, uscendo dalla foresta.
"Derek?" una voce spaventata attira la mia attenzione nella confusione.
Quando mi volto velocemente vedo l'espressione timorosa di Adaline, Ian Doyle la stringe con un braccio ed alla sinistra della ragazza si trova un uomo senza volto.
"Lasciala andare, figlio di puttana!" esclamo, avanzando verso gli uomini per ridurli in pezzi.
"Non vorrai fare qualcosa di stupido, Agente Morgan" commenta Doyle, una pistola appare improvvisamente nella mano di lui, ed usa l'arma per spostare una ciocca di capelli annodati sulla guancia pallida di Adaline. "Sarebbe un peccato far morire una donna così bella prima di essersi divertiti un po' con lei, vero?"
Mi sento tremare quando l'uomo avanza sotto la pallida luce della luna.
"Carl Buford" mormoro, allontanando i ricordi rimasti causati dagli anni di abusi perpetrati per mano sua.
"Ciao, Derek" mi rivolge un sorriso falso quando forza la stretta attorno al braccio snello di Adaline. "Ti sei finalmente trovato una ragazza, huh?" resto in silenzio, stringo i pugni e cerco di controllarmi. "È veramente bellissima...ma non è il mio tipo, sai".
"Allontanati da lei!" urlo con così tanta forza da far riverberare la mia voce.
"Sta calmo, Derek" mi ammonisce Doyle, il cerchio degli altri S.I. si stringe attorno a noi quattro. "Ti conviene saperti difendere. Sei in inferiorità numerica".
Improvvisamente sento diversi uomini che mi vincolano. Prima che possa avere l'occasione di attaccare vengo trattenuto dai miei assalitori senza volto.
"Lasciatemi andare!" urlo dimenandomi con tutta la mia forza quando vedo Doyle accarezzare le clavicole di Adaline con la pistola, fino a scendere sul suo fianco.
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Ballerina |ITA|
Fanfiction| storia originale di @thebookmaven | cover credits: @translatorITA | 📚 Adaline Watson è una ballerina di danza classica con un'intensa passione per ciò che fa. Derek Morgan lavora per l'Unità di Analisi Comportamentale e condivide la stessa passio...