Punto di vista di Adaline Watson
Le mie dita tremanti vengono presto accolte da due mani ferme; mi viene porto un bicchiere colmo d'acqua. Non alzo lo sguardo, ma accetto educatamente, portando l'oggetto alle labbra e bevendo.
"Grazie" sussurro dopo aver riacquistato il respiro, ed alzo lo sguardo incontrando quello di Derek. "Scusami, ho dei problemi di ansia ed attacchi di panico. Li ho sempre avuti".
"Nessun problema" mi tranquillizza con un sorriso confortante in viso. "Hai fatto un ottimo lavoro".
"Onestamente non mi ricordo nemmeno tutto ciò che ho detto" rido, e l'Agente Hotchner mi posa una mano sulla spalla.
"È stata fantastica, Signorina Watson. Credevo che non sarebbe riuscita ad ottenere niente figuriamoci far liberare l'ostaggio di sua spontanea volontà" commenta, al che gli sorrido prima di corrucciarmi confusa.
"Se la libererà significa che lei non l'ha visto in viso, giusto? Deve aver indossato una maschera di qualche tipo?" domando alzando lo sguardo sull'Agente Rossi.
"Esatto, di certo non lascerà andare qualcuno che l'ha visto in faccia...a meno che non abbia ignorato tale aspetto" risponde Prentiss.
"Non sembrava mentalmente stabile, quindi non lo ritengo impossibile" dico dopo aver preso un respiro. "Forse quando la Signora Callahan sarà tornata, potremmo provare a farle fare un identikit".
"In tal modo questa cosa potrebbe terminare tanto velocemente quanto è iniziata" dice Rossi, annuendo alla mia idea.
"E se non seguisse le indicazioni? Che cosa faremmo?" domanda il Dottor Reid.
"Dovremmo pregare".
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Guardo fuori dal finestrino, Derek si trova al posto di guida e Rossi a quello del passeggero, Prentiss siede invece dietro quest'ultimo. Ci stiamo spostando nella parte rurale, attorno a noi non c'è nient'altro che campi.
Sto per addormentarmi quando noto qualcosa in lontananza.
"Fermo!" esclamo, al che Derek inchioda.
La cintura di sicurezza evita che voli in avanti, e per poco non collido con il sedile del guidatore.
"Che c'è?" mi chiede Prentiss in tono allarmato, ma mi slaccio velocemente la cintura e mi protendo in avanti per attivare le quattro frecce del SUV.
Salto giù dal veicolo, oltrepassando il guardrail e la corsia opposta.
"Adaline, aspetta!" esclama Derek, ma non riesco a fermarmi.
"Sbrigatevi!" urlo freneticamente, e quando mi volto vedo Derek, Prentiss e Rossi che corrono con le pistole puntate.
Attraverso il campo con falcate lunghe e graziose. I miei piedi sono silenziosi ed i miei capelli sobbalzando dietro di me come una tenda nera.
"Corre come un dannato cerbiatto!" esclama Rossi, ma improvvisamente nota verso cosa sto correndo.
A circa quattrocento metri dalla strada giace una figura raggomitolata nel campo vuoto. Mi fermo nelle prossimità dell'individuo, che conferma la mia ipotesi che si fosse trattata di Denise Callahan.
Le controllo immediatamente il battito, trovandolo. La smuovo per le spalle, al che la donna grugnisce debolmente.
"Denise? Mi sente?" dico, e gli altri mi raggiungono. "È viva ma sembra sedata pesantemente" li informo, al che Rossi s'inginocchia per controllarle il battito, confermando che ho detto la verità.
"Prentiss, chiama un'ambulanza ed Hotch" ordina Rossi, e l'Agente estrae il cellulare.
"Non c'è campo" grugnisce.
"Derek, tu ed Adaline spostatevi in auto fino alla città in modo da avere segnale. Io e Prentiss resteremo con lei" ordina Rossi, al che annuisco.
"Ci conviene sbrigarci" dice Derek, porgendomi la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Riprendiamo a correre verso l'auto, Derek tiene la pistola in mano. Raggiungiamo presto l'auto, ed io mi siedo al posto del passeggero e Derek a quello del guidatore.
"Ecco, usa il mio telefono e tieni d'occhio il segnale mentre ci spostiamo" dice, entrambi respiriamo pesantemente mentre Derek fa spostare l'auto sulla strada. Gli prendo il telefono di mano, e lo fisso. "Che vista che hai" commenta qualche momento più tardi. "Non sapevamo che cosa diavolo stessi inseguendo".
"Dovete aver pensato che fossi completamente pazza" sorrido, e vedo un ghigno farsi spazio sul suo viso.
"Qualcosa del genere" risponde, rivolgendomi una breve occhiata.
"C'è campo!" esclamo qualche minuto dopo aver attraversato qualche cittadina.
Morgan accosta, prima chiama un'ambulanza e poi l'Agente Hotchner.
Hotchner ordina a Derek di accompagnarmi allo Studio per lo spettacolo di stasera. Me ne ero completamente dimenticata, ma sembra che Sam abbia minacciato di rivoltare le parti private di Hotch se non avessi fatto ritorno in tempo per lo spettacolo.
Dolce da parte sua.
Dopo aver guidato chiacchierando, Derek accede al parcheggio dove ho lasciato l'auto questa mattina. Scendiamo entrambi ed attraversiamo la porta d'ingresso trenta minuti prima dell'inizio dello spettacolo.
"Finalmente!" strilla Sam quando entro nel backstage con Derek. "È una vita che ti aspetto! Sono tutti...aspetta, lui chi è?"
"Derek Morgan dell'FBI. Deve restare con me e tenermi d'occhio" dico, Morgan annuisce educatamente.
"Okay, preparati entro venti minuti. Ho portato dentro la tua borsa dalla tua auto, ti attende in camerino" dice Sam dandomi un veloce abbraccio per dimostrarmi che non è arrabbiata con me, solo stressata.
"Grazie" le dico, e Derek mi guarda quando la donna sprinta via.
"È sempre così?" domanda trattenendo un sorriso.
"Solo la maggior parte del tempo" faccio spallucce, dirigendomi verso il camerino.
"Devo sorvegliarti" mi stuzzica Derek seguendomi. "Non puoi semplicemente allontanarti, sai".
"Colpa mia" mi difendo prima di fermarmi all'esterno del camerino. "Che ne dici di controllare se c'è qualcuno qui dentro e poi aspetti fuori dalla porta fino a quando non sono pronta?" suggerisco, al che lui annuisce.
Porta una mano alla pistola nell'entrare nel camerino, guadando in ogni angolo prima di annuire verso di me.
"Libero" dice, e sorrido al suo fare protettivo.
"Lo apprezzo, Derek" sorrido prima di entrare.
Lui annuisce e chiude la porta dietro di me, poi odo un leggero tonfo quando lo sento appoggiarsi al muro di fronte. Sul mio viso si fa spazio un ghigno al suo gesto, prima di spogliarmi. Apro la borsa e vi estraggo i trucchi e la spazzola prima di rimuovere il mio costume dalla gruccia. Lo indosso velocemente, lasciando aperta la cerniera sulla schiena perché non ci arrivo.
"Puoi entrare, ad una condizione" dico aprendo appena la porta.
"Di che si tratta?" domanda Derek confuso.
"Tirami su la cerniera, per favore" rispondo voltandomi per dargli le spalle, e lo sento tossire.
Dopo un accenno di esitazione da parte sua, le sue dita afferrano la cintura, portandola fino al mio collo. Tiro fuori i capelli e sento le sue dita accarezzarmi la schiena.
Mi acconcio velocemente i capelli nello chignon tipico prima di iniziare con il trucco. Morgan mi osserva in silenzio.
"Sei bellissima" dice a bassa voce, e lo guardo nello specchio. I suoi occhi marroni sono sgranati, come se non avesse avuto intenzione di dirlo ad alta voce.
"Grazie, Derek" gli sorrido dolcemente, le mie guance si tingono di rosa.
Si schiarisce la voce, grattandosi la nuca mentre io indosso le punto. Lo accompagno alla porta d'ingresso dell'auditorium, guidandolo dove può sedersi per tenermi d'occhio.
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Ballerina |ITA|
Fanfiction| storia originale di @thebookmaven | cover credits: @translatorITA | 📚 Adaline Watson è una ballerina di danza classica con un'intensa passione per ciò che fa. Derek Morgan lavora per l'Unità di Analisi Comportamentale e condivide la stessa passio...