la seduta non aveva chiarito niente, nella modesta opinione di a.j. crowley.
certo, ora i tre conoscevano i loro nomi e sapevano che erano lí con loro, ma nient'altro.
forse avrebbe dovuto pensarci su un po', prima di restituire quei libri. almeno aspettare di capire cosa stava cercando su quella terra maledetta.c'era una cosa, peró. dopo la sera precedente, aziraphale si era svegliato e aveva iniziato a parlare, un po' come faceva crowley con le sue piante, prima di urlare loro addosso di crescere meglio.
lo spirito dubitava che l'uomo si mettesse ad urlargli addosso di crescere meglio, ma non si era mai troppo sicuri.il biondo prese a parlargli, cacciando anche qualche domanda qua e lá. inizialmente, crowley non ci fece caso. era un fantasma, insomma! non poteva iniziare a parlare alla prima anima che gli dava attenzioni.
"mi sono sempre sentito spinto verso la tua tomba, sai? peró ho sempre avuto una domanda. per cosa stanno a e j?" domandó aziraphale, infilandosi i pantaloni.
crowley, girato di schiena (era un fantasma educato! si girava solo per quello!), prese in mano una penna dalla scrivania di aziraphale, e scrisse la risposta su un foglio di carta. non era sicuro di come fare a parlare ad un essere vivente, e la soluzione piú facile era quella.aziraphale notó subito la piccola nota, scritta in un corsivo elegante ma storto. crowley aveva sempre avuto problemi a scrivere dritto, qualcosa che aveva a che fare con i suoi problemi di vista.
'la a sta per anthony, mentre la j...é solo una j, davvero' lesse il biondo, sorridendo leggermente. dietro, crowley aveva continuato: 'ma chiamami crowley, lo preferisco'
"oh, certamente, crowley! anthony é un po'...strano, effettivamente. e non posso di certo chiamarti j, no?" ridacchió, ma lo spirito era troppo concentrato nel modo in cui aveva pronunciato il suo nome. suonava cosí gentile, nella sua voce, cosí delicato. non si conoscevano per niente, eppure aziraphale era riuscito a pronunciare il suo nome in modo piú amorevole rispetto ad ogni persona nella sua vita passata.
durante tutta la giornata, aziraphale prese del tempo per fare delle domande a crowley, sempre utilizzando quel tono cosí dolce quando pronunciava il suo nome, facendogli tremare le ginocchia. non era abituato alla dolcezza.
anche crowley si fece avanti e chiese alcune cose come, per esempio, se conoscesse i velvet underground, cosí da poterli ascoltare un po'. dubitava, in realtá. non pensava che potessero essere il suo genere, ma tentar non nuoce, no?
aziraphale sembró pensarci su.
"velvet underground? bebop, immagino" mormoró fra sè e sè. il fantasma lo sentí comunque, buttandosi a raccogliere carta e penna, sotto gli occhi ancora spaventati dell'uomo. vedere una penna che si muoveva in tutta fretta da sola non doveva essere una vista tranquillizzante, ma con quello doveva lavorare.
'se chiedessi ad un centinaio di persone di descrivere i velvet underground, nessuna lo farebbe con 'bebop'.' scrisse, fingendosi arrabbiato. in realtá, era abbastanza divertente.
aziraphale non rispose, limitandosi a sorridere. crowley avrebbe dovuto accontentarsi del meglio della musica classica.
quella sera, prima di spegnere l'abat jour sul comodino, aziraphale posó il libro che stava leggendo sulle sue ginocchia, togliendosi gli occhiali da lettura.
"ultima domanda, giuro: perché sei qui? intendo, perché sei tornato? oh, dannazione, non intendo in senso negativo, sei simpatico, dico...perché non sei riuscito a passare oltre?" chiese, congiungendo le mani in grembo come se fosse in preghiera.
crowley trovó il primo foglio di carta disponibile, e ci scribacchió una mezza risposta.
'bella domanda, sai? non lo so neanche io, del tutto'
ad aziraphale, apparentemente, sembró bastare, e sorrise al nulla, spegnendo poi la luce e girandosi su un fianco, pronto a dormire un po'.
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who you gonna call? [𝚊𝚣𝚒𝚛𝚊𝚙𝚑𝚊𝚕𝚎 + 𝚌𝚛𝚘𝚠𝚕𝚎𝚢] ✓
Fanfictiondove Crowley é un fantasma e incontra Aziraphale (༄).started: 1.10.2019 (༄).ended: 31.10.2019