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la luce proveniente dalla luna iniziava a dargli fastidio agli occhi. aziraphale batté le palpebre, lanciando un'occhiata veloce all'orologio sul comodino. erano appena passate le tre e un quarto, e ancora non riusciva a chiudere occhio.

crowley, seduto sulla poltrona in un angolo della stanza, lo osservó.

"tutto bene, angelo?" domandó, sfregandosi le mani come per riscaldarsele. non ne aveva bisogno, i fantasmi non provano caldo e freddo, ma era un'abitudine che aveva preso poco prima di morire, e gli era rimasta.

aziraphale scosse la testa, tirandosi su a sedere, sbuffando.

"non riesco a dormire. ti andrebbe di accompagnarmi a fare una passeggiata?" domandó passandosi una mano fra i ricci biondi.
crowley lo guardó con diffidenza. gli stava davvero chiedendo di uscire con lui? dopo giorni stavano finalmente tornando come prima?

"oh, dai, non fare il difficile. ho già detto che mi dispiace, adesso vuoi venire o no?" ripropose l'uomo, alzandosi dal letto e aprendo l'armadio alla ricerca di qualcosa da mettersi.

crowley non poté fare a meno di accettare, infondo solo il pensiero di non spaventare piú il biondo lo rendeva piú che felice.

qualche minuto dopo, aziraphale si aggiustó il maglione azzurro, indossando poi il suo solito cappotto beige. crowley si alzó in piedi, pronto a seguirlo, ma l'uomo lo fermó.

"non vorrai mica uscire cosí, vero?" chiese, riferendosi alla leggera maglia a maniche lunghe che lo spirito stava indossando.

"che c'é che non va? sei diventato mia madre per caso?" lo prese in giro il fantasma, guardando velocemente in basso sul suo petto, come per assicurarsi che lui e aziraphale stessero guardando la stessa cosa.

"come ti pare, ma mettiti questa" rispose il biondo, lanciandogli il suo unico maglione nero. era eccessivamente pesante, ma meglio sudare che morire di freddo, no?

"ma io-" fece per protestare crowley, ma aziraphale non aveva intenzione di sentire storie. ad essere sinceri, entrambi volevano vedere cosa sarebbe successo. insomma, lo spirito non poteva passare attraverso le cose, ma lui era trasparente e il maglione no.
crowley indossó l'indumento, guardandosi poi allo specchio, mentre aziraphale si mordeva il labbro nel vano tentativo di non ridere.

come entrambi si aspettavano, il maglione era perfettamente visibile, mentre crowley un po' meno (questo all'occhio di aziraphale. chiunque avesse assistito alla scena dallesterno avrebbe visto solo un maglione nero fluttare).

i due risero un po', e crowley sentí un piacevole senso di appartenenza. sembrava che fosse stato creato per essere lí, in quel momento, e non poteva che esserne felice.

uscirono di casa con il sorriso ancora stampato sulle labbra, e camminarono per quella che sembró un'eternitá. quando aziraphale guardó il suo orologio, quello segnava le quattro e mezza. era ancora buio pesto, ma la leggera luce della luna illuminava chiaramente il cancello del cimitero.

i due entrarono, in religioso silenzio, e camminarono lentamente fino alla tomba di crowley. aziraphale si mise a sedere, battendo con la mano sullo spazio d'erba accanto a lui, invitando crowley a sedersi.

"ti piace proprio questo posto, eh?" mormoró crowley, ricevendo come risposta un cenno della testa.

rimasero entrambi in silenzio per una quindicina di minuti. il fantasma non credeva di essere mai stato cosí tanto in silenzio in tutta la sua vita, ma che ci si poteva fare?

alla fine, aziraphale parló.

"sai, prima che morissi volevo dirti una cosa" disse con un filo di voce, giocando con l'anello dorato che portava al mignolo.

il fantasma alzó la testa, spostando lo sguardo da una stella all'altra, sorridendo leggermente.

"lo so"

ayyy
alla fine matematica mi ha uccisa rip me
ma, alla fine, ecco il capitolo :DD
un po' piú romantic di quelli precedenti eppure non il piú romantic quindi be ready folks

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