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crowley si era fatto una certa idea di aziraphale, pensava di averlo inquadrato, averlo messo in una scatola ben precisa. eppure, le persone non possono essere etichettate, e lo spirito lo capí presto.

era passata solo una settimana da quando aveva conosciuto il biondo, quindi non lo conosceva cosí bene.

eppure, quando l'uomo basso e taccagno dalla carnagione scura e con gli occhi di colore arancione (una vera e propria sorpresa per crowley, che pensava di essere l'unico ad avere gli occhi strani) bussó alla porta, il fantasma non poté fare a meno di pensare che fosse strano. non sembrava affatto il tipo di persona che aziraphale avrebbe potuto frequentare.

la cosa che lo stupí di piú, peró, fu la figura semitrasparente che lo seguiva.

"hastur?" sussurró sotto il proprio respiro, squadrando l'altro spirito alto, con i capelli biondi, che sembravano ancora sporchi e, se doveva essere interamente sincero, replicavano alla perfezione un mocio. non per essere cattivo, s'intende.

le sopracciagli di hastur scattarono verso l'alto non appena posó gli occhi su crowley.

"e io che pensavo che la morte avrebbe potuto portarmi lontano da te, bastardo" borbottó il fantasma biondo.

anche se non sembrava, i due potevano essere definiti amici. o almeno, lo erano stati, alcuni anni prima della loro morte.

aziraphale e l'altro uomo, ligur, invece, sembrano piú conoscenti che altro. né crowley né hastur sapevano perché si stesse svolgendo quell'incontro.

i due uomini si sedettero nella stanza sul retro, aziraphale congiunse le mani in grembo, e ligur si stiracchió le gambe, allungando le braccia sullo schienale del divano logoro.

"allora, carissimo, ci hai pensato?" domandó, sorridendo, sicuro di sè. non si vedevano da anni, a dirla tutta, e ricevere la chiamata di aziraphale lo aveva sorpreso.

l'interessato sospiró, senza riuscire a guardarlo negli occhi. dopo un po', scosse la testa.

"sí. la mia risposta, ligur, é no. mi dispiace" mormoró, strizzando gli occhi come se avesse paura di ricevere uno schiaffo.

e crowley non si sarebbe stupito, se gli fosse stato inferto.

ligur scattó in piedi, gli occhi arancioni sembravano solo accentuare la sua rabbia.

"non puoi -oh aziraphale, non puoi dirmi di no. avevamo un patto-" inizió l'uomo, con la voce che tremava a causa dell'ira.

anche aziraphale si alzó, torreggiando di qualche centimetro sull'altro uomo.

"tre anni fa, ligur! avevamo un patto tre anni fa. sei sparito, chissá dove, e ho cambiato idea! la mia vita é migliorata, grazie tante, ma no grazie. la tua offerta, ora come ora, mi é inutile" sbottó, lottando contro l'impulso di prenderlo per il colletto.

crowley si voltó verso hastur, confuso.

"tu hai qualche idea su cosa stiano parlando?" domandó, alzando un sopracciglio.

il fantasma scosse la testa, incrociando le braccia.

"non ne ho idea, crawly" borbottó, cercando qualcosa nella tasca, sigarette probabilmente, che peró non trovó.

"l'ho cambiato. anni fa, in realtá. é crowley" lo corresse, anche se sapeva non sarebbe servito a nulla.

hastur, infatti, lo snobbó con un gesto della mano e uno sbuffo.

ligur e aziraphale, intanto, sembravano essersi urlati addosso ancora un po', e l'uomo dagli occhi arancioni marció fuori dal negozio, seguito distrattamente da hastur. appena si sbatté la porta alle spalle, il biondo sospiró, cadendo di peso sulla sua poltrona.
si prese il ponte del naso tra il pollice e l'indice, scuotendo la testa, per poi buttarla all'indietro.

crowley colse l'occasione per scrivere su un foglio di carta.

'per che cosa stavate discutendo?'

aziraphale osservó il fogliettino, alzando poi lo sguardo sulla stanza, fissando il nulla, visto che crowley era piú sulla destra.

"niente di cui preoccuparsi" rispose vagamente, facendo intendere che il discorso era finito lí.

e crowley non obbiettó.

who you gonna call? [𝚊𝚣𝚒𝚛𝚊𝚙𝚑𝚊𝚕𝚎 + 𝚌𝚛𝚘𝚠𝚕𝚎𝚢] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora