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anathema aveva iniziato a comportarsi in modo particolare con newt. ogni volta che erano assieme evitava di guardarlo negli occhi, oppure lo evitava del tutto, con la scusa di dover aiutare tracey con alcune ricerche.

ora, newton non era il tipo di uomo da farsi mille problemi su qualcosa del genere, ma era parecchio preoccupato per anathema, e voleva sapere cosa c'era che non andava. gli era giá capitato di aver fatto qualche errore senza accorgersene e, come al solito, voleva rimediare.

peró, prima, doveva convincere la donna a dirgli qual'era il problema, e non sarebbe stato facile. anathema era solita tenersi tutto per sè, per trovare la soluzione da sola. di certo newt non avrebbe rischiato di tornare ad essere un uomo single per qualcosa di stupido.

riuscí a parlarle quel pomeriggio, trovandola in cucina, intenta a versarsi del caffé.

"hey, anathema" mormoró, dandole un bacio sul collo.

"ciao, newt" rispose la donna, stando sulla difensiva.

avrebbe voluto esporgli i suoi dubbi, pregarlo in ginocchio di lasciar perdere il piano di shadwell e aiutarla a proteggere aziraphale e gli spiriti, ma come poteva convincerlo? aveva il dubbio che avrebbe scelto il suo lavoro sopra alla loro relazione. non era mai successo prima, ma c'é sempre una prima volta per tutto, no?

l'uomo sospiró, cingendole la vita con le braccia.

"cosa c'é che non va? non mi parli piú, ho fatto qualcosa di sbagliato?" domandó, posando il mento sulla sua spalla.

anathema prese un respiro, prima di voltarsi, portando newt in salotto e facendolo sedere sul divano, per parlargli faccia a faccia. se voleva proprio saperlo, avrebbe dovuto dirglielo.

newton, da parte sua, inizió a pensare che anathema volesse lasciarlo. iniziava a sentirsi ansioso e piú preoccupato di prima.

"tu non hai fatto niente, in realtá. sono preoccupata di quello che ti ha detto shadwell su quegli spiriti" sintetizzó la donna, abbassando lo sguardo sulle loro mani intrecciate.

newt inclinó la testa, confuso.

"in che senso?"

"quegli spiriti devono rimanere qui, newt. sono legati ad aziraphale e agli altri, devono stare con loro. solo gli umani possono scegliere quando mandarli via, se lo si fa prima del dovuto si potrebbero avere delle ripercussioni poco piacevoli" spiegó anathema, stringendo la presa sulla mano del fidanzato.

"aspetta, aspetta, fammi capire. in che senso gli spiriti sono legati agli umani?" newt cercó chiarimenti. mai una volta aveva dubitato la parola di anathema, ne sapeva sicuramente piú di lui, ma gli sembrava cosí difficile realizzare tutta quella questione. e dire che, fino al mese scorso, non credeva neanche nei fantasmi.

"nel senso che si stanno aiutando a vicenda. gli spiriti hanno bisogno degli umani e viceversa" spiegó la donna, per poi alzarsi in piedi. "ti prego, ho giá chiesto a tracey di provare a ragionare con shadwell, dimmi che ci aiuterai" lo pregó, unendo le mani in preghiera.

newton non ebbe bisogno di farselo ripetere due volte. avrebbe fatto letteralmente ogni cosa per anathema e, detto molto sinceramente, non era mai stato molto convinto del piano di shadwell.

andó ad avvertirlo la sera stessa. prima di suonare il campanello si sistemó gli occhiali e prese un respiro profondo. non era facile dire di no a shadwell, soprattutto se avevi cara la vita.

l'uomo non la prese bene.

"vuoi tirarti indietro? é questo che mi stai dicendo?" sbottó, puntandogli un dito contro.

newt annuí, deglutendo.

"non credo che sia un buon piano il nostro. insomma, prima o poi se ne andranno da loro, i fantasmi, no? e se non danno fastidio a quella gente..." provó a difendersi, con scarsi risultati.

infatti, shadwell si limitó a cacciarlo fuori dall'appartamento, scuotendo la testa.

non era un problema, aveva giá affrontato dei problemi da solo, e se avesse dovuto fare da sè anche questa volta, che fosse. era abbastanza sicuro di essere pronto.

who you gonna call? [𝚊𝚣𝚒𝚛𝚊𝚙𝚑𝚊𝚕𝚎 + 𝚌𝚛𝚘𝚠𝚕𝚎𝚢] ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora