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crowley aveva sempre sentito aziraphale ascoltare un certo tipo di musica. classica, piú che altro, violini, pianoforti, l'overture del fantasma dell'opera (piú volte al giorno, come per la colonna sonora del lago dei cigni, giusto per essere chiari), le quattro stagioni di vivaldi e via dicendo. non che non gli piacessero, anzi, le trovava tutte molto rilassanti ed erano tutti dei pezzi musicali incredibili, non si poteva negare, ma il suo era un altro genere.

quindi, quando trovó una copia di A Night At The Opera e A Day At The Races, nascoste sotto i mille vivili di Haydn, Mozart e Bach, per poco non si sbilanció. di sicuro si ritrovó seduto per terra, con le gambe incrociate, ridendo.

"non posso credere che me li abbia tenuti nascosti! e dire che mi sono lamentato fino allo sfinimento!" ridacchió, rigirandosi le due cassette in mano, con cautela, comportandosi come aziraphale faceva con i suoi libri.

per un attimo ebbe il bisogno di sentirle al piú presto possibile, ma poi ci ripensó, nascondendo un sorrisetto dispettoso dietro il palmo della mano.

"non é corretto" provó a dirsi ma, infondo, a cho importava piú di cosa era corretto e cosa non lo era? era un fantasma, dannazione. se non poteva divertirsi ora, quando?

crowley, quindi, aspettó che aziraphale andasse a letto.

"hai qualcosa in mente, per caso?" domandó il biondo, sistemandosi sotto la coperta, rannicchiandosi dopo essersi girato verso la poltrona a lato della stanza, in modo da poter guardare crowley.

il fantasma scosse la testa con vigore.

"ma no, ti pare?" rispose. non era sicuro neanche lui, in realtá, troppo impegnato a pensare cosa fare una volta che l'uomo si fosse addormentato.

aziraphale lo guardó sospettoso, alzando un sopracciglio. dopo un momento di silenzio, sospiró e si passó una mano fra i ricci biondi.

"tanto non potrei fermarti in ogni caso" si arrese, girandosi dall'altra parte e chiudendo gli occhi.

crowley lo osservó distrattamente finché non sentí il suo leggero russare, ormai familiare.

si sfregó le mani, sghingnazzando fra sè e sè.

"e ora, ci divertiamo"

il fantasma balzó in piedi, fluttuando il piú velocemente possibile sullo scorrimano delle scale, ridacchiando a bassa voce. recuperó le due cassette dal cassetto in cui le aveva nascoste, accertandosi poi che ci fosse completo silenzio.
per sua fortuna, addirittura il cane del palazzo di fronte sembrava essersi zittito.

sorridendo ampiamente infiló una cassetta nella radio, per poi attaccarci il filo per le casse. era una fortuna che aziraphale avesse tutta quella roba, crowley sperava solo che funzionasse.

dopo aver sistemato tutto tornó in piedi, posandosi le mani sui fianchi. ora doveva solo scegliere la canzone giusta, aveva una sola opportunità, dopottutto.

lo spirito avrebbe davvero voluto mettere 'i'm in love with my car', giusto per onorare la memoria della sua amata bentley (chissà dov'era finita, poi...), ma l'occhio continuava a cadergli su una canzone in particolare. non lo faceva neanche apposta, era semplicemente attirato lí.

con uno sbuffo si arrese, portando avanti la cassetta fino al numero della canzone scelta. le prime note di 'good old-fashioned lover boy' inondorono la stanza e, per poco, le vibrazioni non fecere indietreggiare crowley, che scoppió a ridere.

il volume era cosí alto che il fantasma non sentí neanche aziraphale scendere di corsa dalle scale, un'espressione terrorizzata sul volto.

'crowley!' urló il biondo, posandosi le mani sui fianchi.

ancora con il fiatone per la risata, crowley abbassó il volume, affiancando poi aziraphale, tirando fuori un pezzo di carta.

'mi dispiace, lover boy, ma é stato divertente, no?'

aziraphale alzó gli occhi al cielo, gemendo infastidito.

"tu non dormi proprio mai, eh?" domandó, prima di spegnere la luce e incamminarsi nuovamente verso l'appartamento.

"spegni la radio prima che qualcuno chiami la polizia per disturbo della quiete pubblica" aggiunse, prima di fermarsi. "ma poi, voi creature sovrannaturali, sempre alle tre dovete farli questi scherzi?" domandó, scuotendo la testa e sbadigliando.

crowley alzó le spalle, abbassando il volume della radio e staccando le casse. si appoggió con la schiena al muro, chiudendo gli occhi e ascoltando le due cassette.

c'era da ammetterlo, 'good old-fashioned lover boy' era decisamente la canzone di aziraphale

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