who you gonna call? [𝚊𝚣𝚒𝚛𝚊𝚙𝚑𝚊𝚕𝚎 + 𝚌𝚛𝚘𝚠𝚕𝚎𝚢] ✓

8/10

"okay, c'é ancora una cosa che non capisco" esclamó aziraphale, apparentemente al nulla, picchiettando la penna sul libro aperto sulla sua scrivania.

crowley rise, anche se l'uomo non poteva sentirlo, poi prese a scrivere su un foglio di carta.

'non é tutta scienza, aziraphale. devi anche crederci un po'. e poi, credi in dio ma non nei fantasmi?'

aziraphale alzó gli occhi al cielo. aveva iniziato a fare ricerche sui fantasmi, non tanto perché volesse, ma perché, ormai, era obbligato. insomma, non era come se avesse una voce in merito. non piú, almeno, non con un fantasma costretto a seguirlo ovunque.

"é diverso, crowley!" protestó, aspettando l'argomentazione dello spirito prima di continuare.

'no che non lo é! aziraphale, i fantasmi e dio hanno le stesse opportunitá di esistere- anzi, no! i fantasmi, ora come ora, sono in vantaggio rispetto a dio! voglio dire, se me lo trovassi davanti ora non mi metterei di certo a discutere sulla sua esistenza!' si lamentó il fantasma, incrociando le braccia, anche se, come al solito, nessuno poteva vederlo.

"ma quanto scrivi, menomale che non parli" borbottó aziraphale. crowley avrebbe voluto essere offeso, ma gli uscí solo una risata strozzata.

"comunque, non é che ti abbia proprio davanti sai? per quello che ne so potresti anche essere uno scherzo" aggiunse, scribacchiando qualcosa al lato della pagina del libro. di solito non lo faceva, dio, non lo avrebbe mai fatto, ma quel particolare libro parlava di fantasmi in un modo talmente stupido che non poté trovarsi nelle condizioni di preoccuparsi.

crowley sbuffó, allungando le gambe sotto la scrivania, evitando accuratamente le caviglie di aziraphale, visto che non poteva passarci attraverso. quello che poteva fare era dividersi nel punto in cui la sua pelle trasparente toccava quella rosea di aziraphale, e la sensazione era tutto fuorché piacevole.

'senti, te l'ho già detto, é una settimana che sono un fantasma, ancora come farmi vedere! per di- sat- qualcuno, non so neanche se posso rendermi visibile!' ribatté ancora.

aziraphale notó ancora una volta quello strano modo di esprimersi che crowley aveva giá usato un'altra volta, prima quella mattina. non aveva il coraggio di chiederli perché non volesse utilizzare il nome di dio o satana, peró gli sembrava strano. magari aveva qualcosa a che fare con tutta la storia di essere morto.

"lo so, lo so, non c'é bisogno di scaldarsi tanto. comunque, direi che dopo tre ore di ricerca posso ritenermi abbastanza informato, che ne dici? magari potrei aprire la libreria per un po', se me lo permetti" propose sarcasticamente aziraphale.

nella settimana passata, crowley aveva spaventato ben dieci clienti. certo, aziraphale lo avrebbe fatto comunque, se si fossero presentati alla cassa intenzionati a comprare un libro, ma di certo le voci che la sua libreria era infestata non lo avrebbero aiutato.

lo spirito, infatti, roteó gli occhi, gesticolando vagamente prima di riprendere la penna in mano.

'va bene, quanto la fai lunga! me ne staró buono buono nella stanza sul retro, contento?'

il biondo sorrise, annuendo.

"grazie, crowley"

e lo spettro di certo non poteva fare a meno di sentirsi un poco orgoglioso, per aver reso felice l'uomo, per averlo accontentato.

ancora una volta, il tono dolce in cui aveva pronunciato il suo nome sarebbe stato la sua distruzione.

comunque, era troppo tardi per fare ogni tipo di ripensamento, e lo spirito si limitó ad alzarsi e recarsi nella stanza sul retro, giá prendendosi a pugni mentalmente per il modo in cui accettava le condizioni del biondo.

forse aveva troppo potere su di lui, ma che poteva farci? forse doveva essere cosí, in modo che potesse aiutarlo a trovare quello che cercava.
e, secondo crowley, avrebbero anche dovuto darsi una mossa, perché iniziava a sentire una sensazione piacevole nel petto ogni volta che aveva una conversazione con aziraphale.

la situazione, per i suoi gusti, stava diventando qualcosa di cui non aveva assolutamente bisogno.