Capitolo 2

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Albus era giù di morale. Da quando lui, Scorpius e Astoria le avevano chiesto di non partecipare al Torneo Tremaghi, Amanda si era isolata e non trascorreva più tempo con loro. Mangiava di fretta, non scambiava alcuna parola tra una lezione e l'altra, non si godeva le ultime tiepide giornate di sole ma andava piuttosto in biblioteca, dove probabilmente non aveva mai messo piede prima d'ora. Scorpius diede una gomitata all'amico per distoglierlo da tali pensieri e farlo invece concentrare nella lezione di Difesa contro le arti oscure.
"Allora, è tutto chiaro?" chiese il professor Lupin.
"Sì" rispose all'unisono tutta la classe, tranne Albus, che si guardò intorno spaesato.
"Cosa stiamo facendo?"
"Lezione, idiota" fu la risposta seccata di Scorpius.
"Ma quale inc..."
Non potè terminare la domanda, perché l'insegnante lo interruppe.
"Albus, vieni tu a provarlo per primo"
"Ecco, io..."
"Non essere timido, forza! Io ti attaccherò con un leggero Schiantesimo e tu, ricordando tutto ciò che abbiamo detto poco fa, lo schiverai con 'Protego'. Pronto? Via!"
Albus estrasse la bacchetta appena in tempo per agitarla invano, poi cadde a terra colpito in pieno dall'incantesimo. La classe scoppiò a ridere rumorosamente.
"No, non ci siamo. Sei sicuro di aver seguito attentamente i vari passaggi? Scorpius, mostracelo tu"
Il ragazzo si concentrò, alzò la bacchetta, e, quando il professore lo attaccò, esclamò: "Protego!"
Uno scudo argenteo quasi invisibile fece rimbalzare lo Schiantesimo che tornò dal suo artefice, facendolo indietreggiare leggermente.
"Molto bene, davvero! Stai facendo grandi progressi ultimamente" disse Lupin stupito.
Scorpius prese soddisfatto gli applausi dei compagni e poi rivolse un ampio sorriso quasi inquietante a Rose. Lei scosse la testa e sparì dalla sua vista per raccogliere i libri e le pergamene.
"Ci vediamo alla prossima lezione" si congedò l'insegnante "Albus, esercitati! Ne hai bisogno"
"Remus, aspetta" disse lui rincorrendolo per le scale che portavano all'ufficio.
"Perché non chiedi aiuto a Scorpius? Ha proprio fatto un buon lavoro"
"Non è di questo che mi preoccupo... È di Amanda"
Remus annuì e lo fece accomodare nella stanza.
"Suppongo che tu sia venuto a conoscenza del suo desiderio di partecipare al Torneo..."
"Sì, e..."
"E che tu sia preoccupato per lei perché hai paura che possa farsi del male..."
"Infatti, ma..."
"Le hai anche detto che non vorresti che mettesse il suo nome nel Calice ma lei ti ha risposto che non ha bisogno del tuo permesso e lo farà ugualmente. Ho dimenticato qualcosa?"
Albus lo guardava senza capire.
"Siamo nella stessa situazione, Albus. Nemmeno a me piace che lei voglia iscriversi. Ma ha ragione, ormai ha raggiunto l'età giusta per poter decidere da sola. E tutto ciò che possiamo fare noi è sostenerla e aiutarla se ne avrà bisogno."
"Ma io so come funziona questo Torneo! La gente ci muore!"
"Sono prove molto difficili e impegnative, ma ti assicuro che le regole sono state cambiate e verrà sospeso immediatamente in caso di pericolo mortale"
"Possono comunque accadere incidenti gravi!" provò ancora Albus.
"Lo so, ma come ho già detto non possiamo impedirglielo. Non sono riuscito a convincerla io, non è riuscita Tonks, nemmeno Andromeda o Astoria. E, sinceramente, dubito che ci riuscirai tu. Non mi sono fidato di lei una volta, ed è stato terribile. Ora mi fido ciecamente e so che non lo farebbe se non fosse importante per lei. Perciò posso solamente consigliarti di andare da lei e dirle che la sostieni e la sosterrai in qualunque caso".
Albus prese il consiglio alla lettera, e si recò in biblioteca per cercarla. Amanda era seduta davanti a una pila di libri, sfogliandone uno attentamente. Lui si avvicinò, ma lei era troppo impegnata per notarlo.
"Ciao" tentò quasi sussurrando.
Amanda alzò per un attimo gli occhi dalle pagine, ma poi tornò subito alla lettura.
"Ah ciao" disse bruscamente.
"Ti ho portato questi"
Appoggiò una scatola di cioccolatini a forma di cuore sopra le pagine, in modo da costringerla ad alzare la testa. Amanda abbozzò un sorriso.
"Grazie"
"Figurati"
Si guardarono per qualche secondo, poi lei spostò il regalo e si chinò nuovamente sul libro.
"In verità sono venuto per dirti che mi dispiace"
Lei non diede segno di aver sentito, ma stava ascoltando e Albus lo sapeva.
"Dovevo sostenerti fin dall'inizio e non remarti contro. Quindi...ecco... Qualunque cosa tu faccia io sarò al tuo fianco"
Amanda alzò lo sguardo verso di lui giust'in tempo per vederlo arrossire.
"Grazie, significa molto per me" disse.
"Beh, non ti biasimo se sei ancora arrabbiata..."
"Arrabbiata? Io non sono arrabbiata"
"Ah no?" chiese stupito.
"Non lo sono mai stata"
"Ma non parlavi più... E non ti vedevo!"
"Mi sto preparando per il Torneo. Diciamo che ho un po' di studio arretrato, qualche formula che mi sono persa quand'ero in punizione... La sera sono stanca, vado a dormire presto e cerco di non perdere tempo, ma va tutto bene. Pensavi fossi arrabbiata con te?"
Albus si sentì stupido come non mai.
"No no, io... Intendevo arrabbiata con le formule e... con le punizioni" mentì guardando il pavimento.
Amanda soffocò a stento le risate e cercò di rimanere seria.
"Oh certo, con quelle sempre. Che cosa ne pensi se alla prossima gita ad Hogsmeade ci andiamo insieme?"
"Insieme?" domandò Albus incredulo.
"Sì, insieme. Solo tu e io"
"C...certo" balbettò "va bene"
Provò a sorridere ma erano troppe le emozioni che provava in quel momento per poter produrre un'espressione normale. Lei ovviamente gli rivolse il solito sorrisetto, si alzò dalla sedia e prese i cioccolatini.
"Grazie ancora, ci vediamo Albus!"
Lui la osservò andarsene, chiedendosi se avrebbe mai smesso di imbambolarsi in quel modo davanti a lei.

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Ciao a tutti! Questo è un capitolo un po' corto e di riflessione, ma è solo per prepararvi meglio a ciò che accadrà presto! Quanto shippate Amandus (sì, l'ho chiamata così) da 1 a 10? Avete qualche idea di ciò che succederà? Scrivetemelo nei commenti!
Grazie e alla prossima❤️

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