Capitolo 20

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I giorni successivi non furono piacevoli per Amanda: attendeva con ansia l'irruzione di James nell'ufficio del custode al fine di scoprire che cosa avrebbe previsto la Terza Prova. In Sala Comune, sdraiata sul suo divano di pelle nera preferito com'era solita fare nei momenti di agitazione, tentava di rilassarsi e distogliere i pensieri dal Torneo, seppur con scarso successo. Albus, mentre scendeva dal dormitorio, la vide e così decise che era il momento di agire, di fare qualcosa per aiutarla.
"Ciao, come va?" domandò lui per rompere il ghiaccio.
"Malissimo"
"Andiamo!" esplose Albus, che non tollerava più quell'atteggiamento pessimista della ragazza "Cos'è successo all'Amanda che conoscevo? Dov'è finita la persona che mai si arrendeva o perdeva la speranza?"
Amanda era sbalordita dalla foga con cui il ragazzo aveva cominciato a parlare, ma cercò comunque di giustificarsi, alzandosi in piedi e posizionandosi ritta d i fronte a lui.
"Sai, non capita tutti i giorni di venir paralizzata, di essere lì, impotente, sveglia e cosciente ma incapace di muoversi o di comunicare..."
"E quindi? Hai permesso a Ivan di privarti non solo di questo ma anche di tutte le tue altre qualità?"
"Io ho provato a recarmi da lui e dimostrarmi forte ma non ci riesco. Io non posso nemmeno immaginare di cosa sarà capace...io ho paura"
Lo guardava con occhi lucidi, come per implorare comprensione; necessitava di parole dolci, rassicuranti, probabilmente anche di un abbraccio. Ma non ebbe nulla di tutto ciò.
"La persona che conoscevo io non aveva paura. Ha rischiato di morire e di rimanere per sempre un lupo mannaro senza pensarci due volte. Si è iscritta al Torneo nonostante tutti le consigliassero di non farlo e si è lamentata quando ha scoperto che le Prove non sarebbero state pericolose"
Amanda tornò a sedersi tristemente e sospirò: "Tuo padre aveva ragione. Sono stata sciocca e ho sottovalutato il suo consiglio, pensavo non mi servisse. Ho abbandonato i miei amici, mi sono fidata del ragazzo sbagliato e ne ho subito le conseguenze. Le persone cambiano durante il Torneo, io per prima"
"Mi dispiace," disse lui sempre freddo e duro "avresti dovuto ascoltarlo. Ma non è questo il problema. Errare è umano, esattamente come può capitare di essere imbrogliati, però bisogna riprendersi, rialzarsi...così si è vincenti! L'Amanda che conoscevo lo avrebbe fatto, perché voleva guadagnarsi quella Coppa e avere onore e gloria. Io amavo quella ragazza, ma pare che non esista più".
Inizialmente lei ci rimase molto male, poi però capì che era proprio di quelle parole che aveva bisogno e Albus lo sapeva, per questo le aveva dette. Dentro di sé Amanda era certa che lui avesse ragione e sicura di dover tornare la persona che era prima. I suoi pensieri vennero interrotti dall'improvviso arrivo di Astoria, ansimante ma felice.
"James ci è riuscito!" annunciò "È entrato nell'ufficio di Gazza e ha scoperto che la Terza Prova si svolgerà sul campo da Quidditch"
"L'ultima Prova sarà un partita di Quidditch?" chiese Amanda perplessa.
"Non credo, ma ci avrà a che fare sicuramente. Quindi noi abbiamo pensato che, visto che Ivan gioca nella squadra di Durmstrang ed è molto bravo ed esperto, potremmo insegnartelo. Insomma, tu sai volare ma non hai mai giocato una vera e propria partita..."
"Non credo sia necessario...Amanda voleva ritirarsi, no?" la provocò Albus.
Lei scattò nuovamente in piedi e sorrise.
"Andiamo".
Muniti di quattro scope, si diressero subito tutti e sei a passo svelto verso il campo. Una volta lì Amanda, Astoria, James e Rose si vestirono e si equipaggiarono di tutte le protezioni, mentre Scorpius e Albus furono incaricati di prendere il baule contenente le palle da Quidditch.
"Allora" cominciò Astoria posizionandosi in mezzo al campo "Ci sono tre tipi di palle..."
"Oh ti prego!" sbuffò Amanda "Non serve che inizi dalla lezione uno del primo anno, so come funziona"
"Volevo solo rinfrescarti la memoria" si giustificò l'amica, anche se in realtà avrebbe palesemente voluto trasformarsi nella madama Bumb della situazione e spiegare dettagliatamente ogni cosa del Quidditch attraverso i secoli "Comunque...se dici che non ti serve d'accordo, iniziamo. Noi crediamo che la Terza Prova sarà solamente basata su una partita di Quidditch, quindi è chiaro che ci sarà un boccino o qualcosa di simile da recuperare. Per questo tu ora sarai un Cercatore e gareggerai contro James"
"Tutto qui?" chiese Amanda sogghignando "Posso battere Potter dappertutto a occhi chiusi"
"Lo dovrai fare mentre Rose ed io faremo da Battitori, ovvero tireremo i bolidi addosso a voi"
"Non è un problema" disse lei carica "Forza, che state aspettando? Non ho tempo da perdere"
Gli amici si guardarono, scuotendo il capo: probabilmente sarebbe precipitata a terra disarcionata da un bolide nei primi dieci secondi, ma era tornata l'Amanda di sempre. Così Albus e Scorpius liberarono boccino e bolidi, e come previsto dopo solo qualche istante la ragazza venne sfiorata da un bolide colpito da Rose e si sbilanciò, cadendo sul prato.
"Tutto bene?" si preoccupò immediatamente Astoria.
"Sì..." ansimò "solo...un piccolo incidente"
L'ora successiva fu piena di decine di altri piccoli incidenti, mentre James continuava ad acchiappare la pallina dorata prima di lei.
"Sicura di voler riprovare ancora?" domandò Albus all'ennesima rovinosa caduta.
"Finché non prendo quel dannato boccino prima di tuo fratello non ci muoveremo da qui" sentenziò decisa e, ormai ricoperta di polvere e fili d'erba, inforcò nuovamente la scopa.
Le ragazze colpirono i bolidi e lei li schivò abilmente, partendo subito all'inseguimento di James. Lo raggiunse e si spinse contro di lui con forza ma non cadde, sapeva rimanere ben ancorato alla scopa; Amanda non si arrese, continuò a spingere rimanendo incollata a lui. Insieme vennero quasi beccati da due o tre bolidi, finendo addirittura fra le fondamenta in legno delle torri degli spalti. Ne riemersero sempre uno di fianco all'altra, con una mano protesa verso il boccino che svolazzava a pochi metri di distanza. Dietro ad esso spuntò improvvisamente un ombra, che si stava avvicinando a velocità folle. Il bolide centrò in pieno il boccino, che fu spedito ancora più in alto, mentre loro furono costretti a separarsi per non essere colpiti entrambi. Destabilizzati, cercarono nuovamente il boccino e lo videro brillare nel cielo chiaro del tramonto. Schizzarono tutti e due verso l'alto, ma questa volta Amanda volò più rapidamente di lui e lo strinse forte nella mano destra.
"Sì!" urlò a squarciagola tornando a terra.
"Ce l'hai fatta!" gridò james, stupito ma felice.
I due si abbracciarono presi dall'euforia e vennero raggiunti dagli altri, che si unirono strillando e stringendosi forte tutti insieme.

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Ecco il nuovo capitolo!
Che ne pensate? Siete curiosi per la Terza Prova? Arriverà al più presto.
Grazie a tutti come sempre, non potete sapere quanto mi facciano piacere i vostri commenti ogni volta❤️
Alla prossima!

Il Torneo TremaghiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora