Capitolo 18

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Il giorno successivo, il primo turno d'ispezione davanti all'infermeria era stato presenziato da Albus e Rose, che non avevano incontrato anima viva, così ora toccava a Scorpius e James, insieme.
"Ma guarda cosa dobbiamo fare noi mentre mia sorella va a divertirsi!" si lamentò il Serpeverde.
D'altro canto il Grifondoro, seppur inizialmente di malavoglia, era perfettamente d'accordo.
"Esatto! Come ha potuto andarsene ora? La sua migliore amica è stata paralizzata!" esclamò esasperato.
"Infatti!"
I due cominciarono a conversare animatamente, dandosi ragione a vicenda, quando vennero interrotti da un ragazzo che si era fermato in piedi proprio davanti a loro.
"Scusate, dovrei entrare in infermeria, mi lascereste passare per favore?" chiese Ivan con garbo.
"Certo" rispose immediatamente James, sbalordito "io sono James, di Grifondoro, un tuo grande fan"
Il bulgaro gli strinse la mano, sorridendo.
"Grazie, piacere di averti conosciuto".
Entrò nella stanza, ma qualche secondo dopo fu già di ritorno, esterrefatto.
"Sapete per caso dov'è Amanda?"
"E' con suo padre" disse tranquillamente Scorpius.
"Si è svegliata?!" chiese ancora Ivan con un tono di voce per nulla calmo.
"No, ma lui ha preferito fare così"
"E dove posso trovarla?"
"Nello stu..."
"In verità non puoi andare a visitarla oggi" intervenne James.
Aveva iniziato ad insospettirsi di fronte a tutte quelle domande, e lo fece capire anche a Scorpius rifilandogli di nascosto una gomitata.
"Perché no?"
"Ordini dall'alto" sparò il biondino preso dal panico.
"Cioè?"
"Perché tutte queste domande, se posso? Anche noi volevamo andarla a trovare ma ce l'hanno impedito. Pazienza, aspetteremo fino a domani"
"Ma io non posso aspettare fino a domani!" esclamò lui furioso.
Poi però si accorse di aver oltrepassato il limite, così cercò di ricomporsi.
"Scusate, è un momento molto difficile" mentì fingendosi addolorato "vederla così è straziante, e ogni volta che mi fermo a guardarla spero vivamente che si possa svegliare"
"Sì, dev'essere davvero terribile per te" commentò sarcastico James che non c'era cascato.
Ivan lo capì, e dopo aver salutato girò velocemente sui tacchi e corse via.
"Oddio...Ivan?" disse incredulo Scorpius.
"Deve averla ingannata...quel viscido doppiogiochista"
"Non eri un suo grande fan?" lo schernì l'altro divertito.
"Beh ora non più. E se ne pentirà perché ha perso uno dei suoi tifosi più accaniti"
Non riuscirono a trattenersi dal ridacchiare per qualche istante, ma poi si fecero subito seri e si precipitarono ad avvertire gli altri.
Era quasi mezzogiorno e Remus, coperto solo da una leggera trapunta verde, dormiva ancora sul pavimento. Il sole però era ormai alto nel cielo e i suoi raggi illuminavano la stanza attraverso le tende; il professore fu costretto a svegliarsi a causa della luce, così si alzò nonostante fosse ancora mezzo addormentato. Andò in bagno, si lavò, fece tutto quello che aveva sempre fatto dopo la luna piena con molta calma perché questa volta, pensò, era da solo come ai vecchi tempi. Difatti, non riuscì a credere alla sorpresa che trovò quando si sedette sul letto per controllare come stesse la figlia: Amanda era sotto le coperte, circondata dai suoi vestiti strappati, e dormiva profondamente, con gli occhi chiusi. Quelli di Remus scintillarono immediatamente dalla gioia e provò a scuoterla lievemente.
"Amanda?" la chiamò lui più volte.
E finalmente le sue palpebre si schiusero.
"Oh Amanda, tesoro, sei sveglia!" esclamò commosso.
Lei mosse piano la testa e tentò di mettersi seduta, ma le braccia si muovevano lentamente e le gambe rimanevano immobili.
"Non...non riesco a...muovere le gambe" balbettò preoccupata.
"Ci vorrà un po' prima di riprendere il controllo, tutto qui...non puoi capire quanto sia felice e sollevato in questo momento"
Lei forzò un sorriso, ma chiaramente non era in vena.
"Devo avvertire Dora, e Andromeda...chiamare Madama Chips e avvertire gli altri" si ricordò improvvisamente lui "Vado e torno"
"No" disse lei afferrandogli il polso.
"Perché?"
"Avverti chi vuoi ma ti prego non lasciarmi qui da sola" lo supplicò lei.
Remus, anche se non capiva il motivo di tanta paura, le baciò le mani e disse: "D'accordo. Dirò loro di venire qui, ora torna a dormire"
"Mi prometti che non te ne vai?"
"Certo"
Amanda si riaddormentò e riposò profondamente per tre giorni consecutivi. Al suo risveglio trovò attorno a sé tutta la sua famiglia e i suoi amici, la maggior parte dei quali in lacrime.
"Smettetela, non è il caso di farla così tragica" li rimproverò lei alzandosi da letto "sono ancora tutta d'un pezzo"
"Dove credi di andare?" la bloccò Andromeda "Non provare nemmeno ad alzarti"
"Dai, nonna, per favore" la pregò lei "è un mese che sono qui sdraiata sul letto senza muovermi, se non sgranchisco le gambe ora le perderò per sempre!"
"Te lo puoi scordare" disse Remus.
"Ma ho appena riposato per tre giorni di fila...è imbarazzante, non ho mai dormito così tanto in vita mia..."
Ma vedendo che non c'era altro da fare, si rassegnò e si distese nuovamente.
"Noi ora andiamo" disse Ninfadora dandole un bacio sulla fronte "ti lasciamo con i tuoi amici"
Non fecero in tempo a chiudere la porta che Astoria gettò le braccia attorno al collo dell'amica piangendo a dirotto. questa volta Amanda non cercò di calmarla, bensì scoppiò in lacrime anche lei.
"Ho cercato di trattenermi, ma..." singhiozzò Astoria.
"Piangi quanto ti pare" disse l'altra.
Ci impiegarono molto a ricomporsi; poi, non appena Amanda riuscì a parlare, cominciò dicendo: "Mi dispiace. So che è inutile dirlo ma è così, sto malissimo per quello che ti ho fatto"
"Cosa? Salvarmi dall'uscire con uno psicopatico?"
Tutti risero, Amanda però tornò subito seria.
"Per aver infranto la mia promessa. Psicopatico o no, tu mi avevi detto di lasciartelo e io avrei dovuto farlo. Invece quando me l'ha chiesto...non è vero che non mi ha dato il tempo di pensarci. Semplicemente sono stata egoista e mi dispiace. Quello che mi ha fatto...me lo sono meritato"
"Hey non dirlo nemmeno per scherzo!" sbottò Astoria "Nessuno può permettersi di toccare la mia migliore amica, chiaro?"
"Ho sentito quello che hai detto l'altro giorno in infermeria..." rivelò Amanda.
"Ne sono felice, perché lo penso davvero"
"Io invece penso di essere estremamente fortunata ad averti come amica, e nulla d'ora in poi potrà più separarci"
Si abbracciarono di nuovo, e a quel punto James le interruppe.
"Ma scusa, vuoi dire che sap..."
Amanda non ci fece caso, poiché aveva ancora qualcosa da aggiungere.
"Albus, io..."
"Non devi dire niente" minimizzò lui, senza però guardarla negli occhi.
"Sì, invece. Perdonami. Anche se non me lo merito"
"Figurati, dico davvero..."
"Allora guardami"
Albus alzò la testa e non riuscì a ricacciare dentro una lacrima che cominciò a scendere sulla sua guancia. I loro volti si avvicinarono sempre di più, la distanza che li separava era pochissima...
"Vuoi dire che tu sapevi che era Ivan?!" domandò James rovinando quello che sarebbe probabilmente stato il momento più emozionante che il fratello avesse mai vissuto.
"Certo che lo sapevo" rispose Amanda stizzita "ero paralizzata ma ero sveglia sai? Comunque...perché sei qui, Potter?"
"Si dà il caso che anche io abbia aiutato a svegliarti"
"Sì perché era lui che aveva messo la polvere Buiopesto al traguardo della Prima Prova!" esclamò Albus con l'intento di fargliela pagare, ma Amanda non aveva intenzione di arrabbiarsi questa volta.
"Allora grazie, Potter" disse accennando un sorriso.
"Di niente" fece lui fingendosi indifferente.
"E grazie Rose, grazie Scoprius. È grazie a voi cinque se sono qua"
"Figurati" risposero gli ultimi due, abbracciandola.
"Comunque...è fantastico!" intervenne Astoria "Se tu eri sveglia potrai raccontare tutto e non ci serviranno nemmeno delle prove! Vado a chiamare Remus e a raccontargli tutto"
"No" disse Amanda decisa.
"Perché no?!"
"Non lascerò che Ivan rovini il mio Torneo venendo squalificato. Lui mi ha paralizzata perché non voleva che vincessi, perché sapeva che l'avrei battuto. E lo farò, gareggerò nella Terza Prova e vincerò il Torneo Tremaghi"
"E' il piano più stupido che abbia mai sentito" scherzò Albus.
"I piani stupidi sono sempre i migliori"
E, dopo tanto tempo, gli rivolse un occhiolino malizioso.
"Andiamo! Vuoi davvero che ciò che ha fatto rimanga impunito?" esclamò Astoria esterrefatta.
"Non lo rimarrà. Sarò io ad avere la mia personale vendetta".

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Ciao a tutti!
Beh, che dire...Amanda è tornata! Fatemi sapere quanto ne siete felici e cosa credete che accadrà 😉
Grazie mille e alla prossima ❤️

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