Il mese di gennaio era giunto al termine. Tutti gli studenti erano tornati alle loro regolari lezioni, così come i professori; nei Campioni, invece, era riaffiorata la crescente preoccupazione per la Seconda Prova, che si sarebbe svolta di lì a una settimana.
Fuori stava ancora nevicando debolmente, ma non era possibile notarlo dalla Sala Comune di Serpeverde poiché era nei sotterranei. Albus, Scorpius e Astoria erano seduti come di consueto sui divanetti, discutendo assieme su vari temi; Amanda fece per unirsi a loro ma, non appena si sedette, Albus e Astoria scattarono in piedi e se ne andarono. Scorpius stava per fare lo stesso ma la ragazza lo fermò.
"Non dirmi che stai dalla loro parte!"
"Io non sto dalla parte di nessuno. È una questione che dovete risolvere da soli, io non c'entro..." si dissociò lui.
"Andiamo, non vuoi nemmeno aiutarmi?"
"Non aiuto te come non aiuto loro, capisci? Ne sto fuori, quando avrete risolto tornerà tutto come prima"
"Ti sbagli, perché in questo modo non risolveremo mai nulla"
"Vuoi un consiglio? Chiedi..."
"...scusa? È questo il tuo grande consiglio? Credi che non l'abbia già fatto?" sbottò Amanda "Mi sono già scusata anche più del dovuto. E loro non mi hanno ascoltato. Sono io quella che deve ricevere delle scuse"
"Se nessuno di voi farà il primo passo e ognuno pretenderà di ricevere per primo delle scuse allora davvero non risolverete mai nulla" concluse Scorpius sconsolato.
"Fantastico. Loro non hanno bisogno di me, io non ho bisogno di loro. Fine della storia"
Si alzò, indossò il suo cappotto e uscì dalla Sala Comune, diretta al cortile. Infatti, lì trovò Ivan ad aspettarla e i due si salutarono con un bacio.
"Ciao" disse lei, ritrovando il buonumore.
"Andiamo?" chiese lui.
"Andiamo"
Mano nella mano si addentrarono nel bosco innevato, giungendo a quello che era diventato il loro albero. Si sedevano sempre appoggiati al tronco, abbracciati, e parlavano, lontano dal castello e da presenze indiscrete. Ciò che preferivano fare era un gioco assai strano: Ivan, con un libro di pozioni in mano, elencava gli intrugli magici mentre Amanda spiegava per ognuno ingredienti e preparazione, perché lui era affascinato dalle infinite conoscenza di lei in materia. Tutto questo lo fecero anche quel giorno.
"Vediamo...uh, questa è interessante: Pozione Paralizzante"
"Ingredienti base, Valeriana, infuso di Artemisia, Asfodelo e... acqua del fiume Lete"
"Giusto" controllò Ivan "e come si prepara?"
"E' semplice, non serve essere dei geni in materia"
"Ma qui c'è scritto che ha un procedimento particolare..."
"Sì, ma per la somministrazione"
"Che vuol dire?" domandò lui incuriosito.
"Non puoi far bere un solo sorso di questa pozione e aspettarti che la vittima rimanga paralizzata a lungo. Con due sorsi dovresti arrivare a circa ventiquattr'ore"
"E poi?"
"Di nuovo. Due sorsi ogni giorno, se vuoi tenerla paralizzata"
"Ma non è un po' scomodo?"
Amanda rise.
"Se non ti aggrada puoi sempre crearne una tu" lo sfidò.
"Sai che non ne sono capace...potresti farlo tu però"
"Io? Perché dovrei inventare una pozione così inutile?"
"Inutile?"
"Già"
"D'accordo...allora se la consideri inutile passiamo ad un'altra"
"No, ti prego. Tanto ha smesso di funzionare" sbuffò Amanda tristemente.
"Non ti aiuta più a distrarti dal Torneo?"
"No..."
"Allora parliamone. So che tu non vorresti ricevere alcun aiuto, ma è merito tuo se io sono riuscito a decifrare la mia profezia, quindi è giusto che io ricambi il favore. Lasciamelo fare"
"E va bene. Ma mi raccomando, nessuno deve sapere che ci siamo aiutati a vicenda"
"Nessuno lo saprà. Siamo qui apposta" puntualizzò Ivan "Forza, dimmi"
Amanda recitò:"Arriverai alla prossima Prova indebolita
Priva della virtù più grande
Nel luogo dove tutto ebbe inizio dovrai andare
Preparare dovrai una delle bevande
Ma non davanti a te dovrai guardare
Per te sarà altrimenti finita"Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo, pensieroso.
"Allora?" chiese lei speranzosa.
"Beh è molto confusa in effetti...tu come l'hai interpretata?"
"Ho pensato che per 'bevande' intendesse le pozioni, e l'unico luogo in cui si possono preparare è l'aula del professor Lumacorno, ma per il resto non ne ho la più pallida idea"
"Lo credo anch'io, secondo me hai ragione"
"Ma che cos'è che ebbe inizio nell'aula di pozioni?"
"Il tuo percorso qui ad Hogwarts, forse. Insomma, tu vuoi diventare pozionista...quindi immagino significhi questo"
"Ha senso, in effetti. E poi? La virtù che mi manca? Perché non devo guardare davanti a me?"
"Amanda, stai calma. Credo che tu debba ignorare queste frasi"
"Cosa?! Perché?"
"Non ti manca nessuna virtù, hai vinto la scorsa Prova senza problemi. Scommetto che era solo un modo per tenerti con i piedi per terra. Inoltre, il fatto di non guardare davanti a te è chiaramente un trabocchetto. Dove dovresti guardare, altrimenti?"
Lei ci pensò su per un bel po'; poi si arrese.
"Hai ragione, grazie" disse baciandolo "come fai ad essere così intelligente?"
"Hai una buona influenza su di me"
Si distesero sulla neve, continuando a baciarsi, lui sopra di lei. Dopo un po', Amanda si alzò e disse: "Torniamo dentro, sto congelando"
Così si diresse assieme a lui al castello, ignara del fatto che presto sarebbe stata congelata per davvero.~~~
Vi è piaciuto questo piccolo spoiler finale? Ero indecisa se metterlo o no, ma alla fine non sono riuscita a trattenermi...scusate per il capitolo un po' corto, ma dato che le tempistiche sono diventate davvero brevi non dovrete aspettare molto per continuare. Spero siate curiosi, e ovviamente che il racconto continui a piacervi. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Inoltre, dato che la copertina di questa storia non mi aveva mai convinto appieno, l'ho un po' modificata...ditemi come vi sembra e siate clementi please, non ho grandi doti artistiche 😂🙈
Alla prossima ❤️
STAI LEGGENDO
Il Torneo Tremaghi
FanfictionChi sarà il nuovo campione? Sequel di "La Maledizione Dell'Erede"