cinque

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Holly

When I hurt his feelings

Once in a while

His only answer is one little smile

I've got that man crazy for me

He's funny that way

{He's funny that way - Diana Ross}

"Holly - sentii la voce di mio padre chiamarmi, mentre i suoi passi pesanti scendevano le scale velocemente - Devo uscire."

Mi voltai, pulendomi le mani nel grembiule, mentre lui mi raggiungeva in cucina tutto trafelato, con il cappotto tra le mani e la cravatta senza nodo.

Sospirai. Ci risiamo, pensai.

"Dove devi andare?"chiesi ingenuamente, anche se sapevo già la risposta: ad una cena di lavoro, mi avrebbe risposto, ergo sarebbe andato in un ristorante di lusso a qualche chilometro da Holmes Chapel con la dottoressa Murray, una di quelle donne in carriera tipiche dei telefilm - bionda, bella e con un davanzale prosperoso. Non che la vita sentimentale barra sessuale di mio padre fosse affar mio, ma era il fatto che preferisse stare insieme ad una dalle sembianze di una porno diva che con me a darmi seriamente fastidio.

"Ad un cena di lavoro, tesoro." mi rispose, sistemandosi la cravatta e sorridendomi. Sorrisi amara.

"Avevo preparato la torta salata…"mi lamentai, aprendo il forno quando il timer squillò. Lui sospirò, avvicinandosi e posandomi un bacio sulla fronte.

"La mangio domani per pranzo - disse - Riscaldata sarà ancora buonissima."

Io mi strinsi nelle spalle, afferrando uno strofinaccio, mentre lui si infilava il cappotto e afferrava le chiavi della macchina.

"Ah e i padroni di Poppy si sono fatti vivi, questa sera qualcuno verrà a prenderla - aggiunse, prima di uscire dalla cucina - Torno tardi, Hols, non aspettarmi alzata. Mi raccomando, che domani hai scuola!"

Puoi anche non tornare, fa lo stesso pensai, mentre la porta dell'ingresso sbatteva con violenza. Sbuffai, tirando fuori dal forno la teglia con la torta che avevo preparato per quella sera, per poi sbatterla nel lavandino con rabbia. "Fanculo!"gridai, per scaricare la rabbia, mentre un miagolio risuonava nella cucina.

Mi voltai: Poppy, accucciata di fianco alla sua ciotola.

Sorrisi, abbassandomi per aprire uno scaffale dove tenevamo le scorte di cibo per vari animali. 

Mio padre faceva il veterinario, l'unico in tutta Holmes Chapel e, come logico che fosse, aveva una fissa per gli animali. Da qualche anno a questa parte, da quando in questa casa vivevamo solo io e lui, essa era diventata come un centro animali rifugiati, dove essi potevano trovare vitto e alloggio gratis.

Non che la cosa mi desse fastidio, ma casa mia era sempre infestata da animali diversi ogni giorno e c'era sempre un via vai di persone che venivano a ritirare i loro animali domestici che erano scappati o semplicemente si erano persi.

L'unico che aveva preferito casa nostra al resto del mondo era Phil, un vecchio cane meticcio con un zampa rotta e, da pochi mesi, la piccola Poppy, una gatta bianca e nera con gli occhi grandi e gialli, ma che fra pochi minuti se ne sarebbe andata via, lasciando me e Phil da soli, come sempre.

"Sì Poppy, questa sera vengono a prenderti, sei contenta?"le chiesi, accarezzandola prima di svuotare la sua bustina di cibo nella ciotola.

Scossi la testa, ridendo di me stessa. Parlare con i gatti come una vecchia zitella era l'ennesimo segno che mi faceva capire di aver toccato il fondo.

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