diciassette

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Gipsy

One day when the sky is falling

I'll be standing right next to you

Nothing will ever come between us

Cause I'll be standing right next to you

{Next To You- Chris Brown ft Justin Bieber}

"Ti ricordi, Hols, di come avevamo progettato il nostro futuro?"le chiesi, seduta sul nostro muretto. Lei si voltò verso di me e accennò un sorriso.

"Certamente - disse - Come dimenticarlo, era geniale."

"Avremmo finito la scuola, io sarei andata a studiare architettura, tu lettere - dissi, tirando indietro la testa ed osservando il cielo nuvoloso - Io sarei diventata un architetto e tu avresti insegnato inglese, avremmo preso un appartamento a Berlino e ci saremmo rimaste per qualche anno…"

"Io avrei sposato un avvenente ereditario tedesco, tu un cantante rock e saremmo tornate a Londra, dove avremmo comprato degli appartamenti di lusso vicini."continuò lei, sistemandosi i capelli dietro le orecchie.

"E poi io avrei avuto un bambino, che sarebbe diventato una rockstar internazionale, mentre tu avresti avuto una graziosa bambina che sarebbe diventata modella e si sarebbero sposati."finii io, abbassando lo sguardo sulla strada deserta davanti a noi, se non per un gatto dal pelo a macchie bianche e marroni che camminava tranquillamente sul marciapiede.

"E non dimenticare che dopo la pensione ci saremmo separate dai nostri mariti, ovviamente rubandogli un bel po' di soldi, per viaggiare in tutto il mondo e spassarcela."aggiunse Holly ridendo.

Annuii, rimanendo per qualche istante in silenzio, mordendomi il labbro.

"Ed ora sono incinta - dissi, posando una mano sul mio ventre ancora piatto - Ho rovinato tutto."

Holly sospirò, prendendomi una mano ed intrecciando le dita con le mie. Sorrisi. Quel contatto, quelle dita fini che stringevano la mia mano, era il modo di Holly per dirmi che mi era accanto, che non mi avrebbe lasciato sola. E mi bastava.

"Ce la faremo."disse in un sussurro, fissando dritto davanti a sé. Annuii, appoggiando la testa alla sua spalla.

Io e Holly eravamo anime gemelle, opposti che si attraggono e che si completano. In molti mi avevano chiesto come mai fossi sua amica, siccome non avevamo niente in comune e a me piaceva rispondere che, quando ero insieme a lei, mi sentivo un intero, mi sentivo come se la mia presenza fosse importante, come se entrambe riuscissimo a migliorare l'altra.

Ying e Yang, terra e cielo, acqua e fuoco, verdura e Mc Donald's, tuta da sci e costume da bagno. Eravamo soltanto la metà di uno splendido intero.

Per quanto lei parlasse raramente, io non smettevo mai di dire cose a vanvera. Per quanto lei fosse riflessiva e calma, io ero istintiva, parlavo prima di pensare a ciò che avrei detto. Per quanto lei fosse brava nelle materie umanistiche, io eccellevo in quelle scientifiche. Per quanto lei fosse cinica e restia all'amore, io ero un'inguaribile romantica. Per quanto lei affrontasse le situazioni più difficili con il sorriso, io ero solita a spaventarmi per i motivi più sciocchi.

"È solo una piccola deviazione al nostro piano geniale - continuò lei - In fondo chi ha detto che i nostri figli debbano avere la stessa età?"

"Sì, ma avevamo anche detto che saremmo andate in maternità insieme. Come in quello stupido film con Anne Hathaway e Kate Hudson." piagnucolai.

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