quattordici

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Allie

Cause I'm your sister's boyfriend

But I'm in love with you

I never felt this way no

And I'm so confused

{You Sister's Boyfriend- Dreey-c}

"Fra poco è pronta la cena."dissi, sedendomi accanto a lui sui gradini della veranda. Harry si girò lentamente, sorridendo mentre le sue tipiche, meravigliose fossette gli si creavano sulle guance.

La luce diffusa che proveniva dall'interno dalla casa illuminava appena il suo volto e i suoi occhi verde mare parevano brillare ancora di più, in penombra.

Anastasia l'aveva invitato a cena, pensando che fosse arrivato il momento giusto di presentarlo a sua madre per avere la sua benedizione. Come se di lì a pochi mesi si fossero dovuti sposare.

Anastasia aveva passato giorni a preparare questa cena, tartassandomi le palle perché non combinassi casini e che non disturbassi. Infatti aveva anche dato soldi sia a me che a Liam per andare a mangiare fuori, ma nostro padre ci aveva costretti a rimanere per subirci quel supplizio.

E anche Harry sembrava vederla in questo modo, come un martirio. Appena entrato in casa aveva salutato mio padre cordialmente, scambiando qualche battuta divertente, ma quando Mary aveva fatto la sua entrata regale Harry aveva avuto un sussulto, diventando improvvisamente muto. E dopo l'ennesima critica - non poi così tanto - velata da parte della mia matrigna, Harry aveva finto di ricevere una telefonata ed era uscito in giardino.

"Spero che Margaret non abbia avvelenato la mia cena…"bisbigliò per non farsi sentire. Scossi la testa, posandogli una mano sulla spalla.

"Non ti devi preoccupare - dissi - Si è trattenuta dall'uccidermi per mesi, non vedo perché cercare di ammazzare il fidanzato della sua adorata figliola."

"Non so, mi sembra quasi di non essere all'altezza. Quella donna ti fa sentire una schifo solo con un'occhiata."disse, sconsolato.

"Capisco perfettamente, fidati."

"Come fa anche Amber, in realtà…"continuò lui, parlando più tra sé che con me.

"Credo sia una specialità di quella razza. Sai, Anastasia e Mary sono imparentate con le tarantole…"bisbigliai, avvicinandomi di poco.

Lui scoppiò a ridere, buttando la testa indietro mentre i suoi riccioli ricadevano da tutte le parti. Rimasi a guardarlo incantata, per poi scuotere la testa.

"Come mai le chiami Anastasia e Mary?"chiese d'un tratto, dopo essersi ripreso.

"Per me valgono meno di zero, non sono importanti, così come non è importante sapere i loro veri nomi. E poi Anastasia è un nome perfetto per una sorellastra terribile come lei. Sono una Cenerentola dei poveri, indubbiamente."spiegai, annoiata.

"Quindi stai aspettando che il Principe Azzurro ti porti la scarpetta di cristallo?"

Trassi un sospiro.

"Già. Peccato la scarpetta di cristallo calzi anche alla sorellastra…"

"Ne sei certa?"

Mi voltai verso di lui, sorpresa. I suoi occhi mi studiavano e non riuscivo a distogliere lo sguardo. Era impossibile non rimanere conquistati da quegli occhi verde mare.

"Ferma…"sussurrò Harry, prendendo una mia mano e facendomi sussultare dolcemente. L'altra sua mano si avvicinò al mio viso, le sue dita tra i miei capelli e il palmo gelido sulla mia guancia in fiamme. Mi sentivo come un calamita attratta da un frigorifero. Una brutta metafora, ma in quel momento il mio cervello non riusciva a pensare concretamente. Vedevo solo il volto di Harry, che si avvicinava lentamente, le sue labbra morbide, il suo caldo respiro sulla mia pelle.

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