dodici

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Minnow

Walking the street

With you and you worn out jeans

I can't help thinking

This is how it ought to be

{You Belong With Me- Taylor Swift}

Mi allacciai la sciarpa al collo, stringendomi nel vecchio giaccone di mia madre.

Nonostante fossimo in pieno autunno, alla mattina pareva di essere già in inverno. Portavo un paio di pantaloni della tuta, un paio di ugg scuri e l'orrenda cuffia che usava mia sorella per sciare. Era un sabato mattina e sicuramente non avrei incontrato nessun d'importante. Più che altro lo speravo, visto che sembravo uno zombie e non volevo fare figure di merda.

Entrai nell'ufficio postale stringendo il pacco che dovevo spedire, sistemandomi dietro un'anziana signora che stava prelevando non so quanti soldi per non so che cosa, ma che ci stava mettendo secoli. Tamburellai il piede e terra, alzando lo sguardo e osservando il soffitto pieno di crepe.

La signora stava per andarsene, quando due mani calde si posarono sui miei occhi, facendomi sussultare impercettibilmente.

"Indovina chi sono?"chiese in un sussurro una voce famigliare al mio orecchio, facendomi rabbrividire e sorridere immediatamente.

"Zayn!"dissi, con un po' troppo di entusiasmo, voltandomi. Lui mi tolse le mani dagli occhi e sorrise. Dimenticai di dove fossi per un attimo, tanto che un uomo sulla quarantina mi superò senza tanti problemi, borbottando.

"Cosa ci fai qui?"chiese lui, osservandomi divertito dall'alto in basso. Io arrossii, ricordandomi di come mi ero conciata. Mi tolsi subito la cuffia sistemandomi i capelli, notando che anche lui indossava una felpa larghissima e i pantaloni del training. Sì, l'unica differenza era che lui era bellissimo comunque, io ero orrenda.

"D-devo spedire un pacco a mia sorella - dissi - Vuole avere i suoi CD…"

Lui rise. "Buffo."

"Che cosa?"chiesi, confusa. Che stesse parlando del mio abbigliamento?

"Anch'io devo spedire un pacco a mia sorella! - disse, alzando un gigantesco pacco - Il regalo da parte dei miei…"

Annuii, sorridente. Mi voltai, notando che nella stanza eravamo rimasti solo noi. Mi avvicinai allo sportello, inviando finalmente il mio pacco. Zayn era dietro di me, sentivo il rumore delle sue dita tamburellare sul pacco che teneva in mano. Mi sentivo a disagio a sapere che lui mi stava fissando, eppure amavo il fatto che fossimo solo noi due. Era passata più di una settimana dalla festa di Louis e le cose tra noi due erano cambiate, soprattutto dopo che aveva cercato di baciarmi al parco. Non ne avevamo mai parlato, non ne avevo avuto il coraggio, eppure continuavo a chiedermelo.

Pagai e lasciai il posto a Zayn, allontanandomi silenziosamente, ma non feci nemmeno un passo che la sua mano afferrò il mio polso, fermandomi. Mi voltai, lui non mi guardava, ma abbassò la mano, stringendo la mia. Non solo il volto mi stava andando a fuoco, ma tutto il corpo, sapevo che sotto i guanti la mia mano era diventata incandescente.

"Grazie e buona giornata - disse gentilmente Zayn, per poi voltarsi verso di me - Cosa devi fare adesso?"

Il mio cuore perse un battito. "L-la spesa - risposi stupidamente, ammaliata dal suo sorriso - Dovrei andare a far la spesa."

"Ti accompagno - si offrì - Tanto non ho nulla da fare."

Sorrisi, troppo contenta per dargli una risposta a parole.

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