quattro

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Mousey

Smooth talking, so rocking

He's got everything that a girl wanting

{He could be the one - Miley Cyrus}

Entrai in chiesa, cercando di chiudere il pesante portone senza far rumore, ma come ogni domenica il cigolio fastidio di esso risuonò in tutta la chiesa, facendo voltare tutti i presenti verso di me.

Vidi gli occhi di mia madre fulminarmi dalla prima fila, mentre le mie sorelle parlottavano tra loro scuotendo la testa. Feci un sorriso imbarazzato, cercando con lo sguardo un posto libero. Quella domenica mattina la chiesa era stranamente gremita, che ci fosse qualche ricorrenza importante?

Gli unici posti rimasti erano nelle ultime file, uno di fianco ad un ragazzo alto, che non riuscivo a riconoscere siccome era di spalle e l'altro di fianco a Carl Gordon, che mi salutava con la mano, con la sua tipica espressione estasiata quando mi vedeva.

Carl lo scimpanzé aveva una cotta per me da circa due anni, ma da come faceva intuire il suo soprannome non era decisamente un adone. Non che io fossi la tipica ragazza stupida ed oca che si basa soltanto sull'aspetto esteriore, ma avrei preferito fidanzarmi con un essere umano e non con un bipede peloso.

Abbassai la testa e mi avviai verso l'altro posto, di fianco al ragazzo sconosciuto. Era vestito in modo elegante, così come tutti gli altri nella chiesa, teneva la testa alta e le mani intrecciate dietro la schiena. Aveva un'aria famigliare, ma fino a quando non si girò non lo riconobbi.

"È occupato questo posto?"chiesi con un filo di voce, nella speranza di farmi sentire soltanto da lui.

Il ragazzo si voltò, sorridendo. Chiari capelli mossi, profondi occhi castani e sorriso mozzafiato. Rimasi per un attimo incantata, prima di scuotere la testa.

"Ciao Amelia."mi disse Liam, togliendo la giacca che aveva posato di fianco a sé.

"Oh ti prego - sospirai, sedendomi in contemporanea con tutti gli altri - Chiamami Mousey, odio il mio nome!"

Lui accennò una risata, che fu spenta prontamente dalla signora Evans seduta davanti a noi, insieme al marito. Le sorrisi, ma lei fece una smorfia e tornò a guardare verso l'altare, dove un'anziana signora si stava preparando per leggere un passo della Bibbia. Sospirai, prima di intrecciare le dita in grembo e fingere di ascoltare quello che la vecchia stava leggendo. Con la coda dell'occhio osservai Liam, che osservava davanti a sé con lo sguardo perso, evidentemente assorto nei suoi pensieri poco inerenti alla celebrazione. Chissà a cosa stava pensando…

Era davvero bello. Non che non lo avessi notato prima, ma non mi era mai capitato di stargli così vicina. I suoi lineamenti erano delicati, ma non femminili, la sua pelle pareva seta. Spostò lo sguardo su di me, cogliendomi sul fatto. Tentai di abbassare la testa, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo.

"Una noia mortale, non trovi? - chiese talmente a bassa voce che a stento lo sentii - Poi quel pastore parla al rallentatore!"

Risi, coprendomi la bocca con una mano per non farmi sentire dalla signora Evans.

"Il pastore è mio padre…"dissi, cercando di trattenere le risate. Vidi la sua espressione paralizzarsi. Accennò un sorriso forzato, grattandosi una guancia con l'indice.

"T-tuo padre?"chiese, indicando il pastore che aveva cominciato con il suo sermone. Annuii, osservando il piccolo uomo all'altare, con gli occhiali spessi e il sorriso timido.

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