Capitolo 5

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-"Perché non lo cerchi? Perché non glielo dici?"- chiese cercando di capire quale fosse il mio problema. Parlare per lei era semplice. Io avrei tanto voluto tornare come un tempo, ma tutto ormai era andato perduto. Entrambi avevamo preso strade diverse e sarebbe stato complicato cambiare le carte in tavola.

-"Vané s'é fatto na vita!"- risposi alzando quasi la voce. Lei mi guardó con gli occhi sgranati, ovviamente ignara di tutto.

-"Non mi hai detto nulla.."- sussurrò incredula. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. Odiavo discutere di quell'argomento, ma purtroppo anche quando non volevo andava a finire così.

-"Cosa avrei dovuto dirti? Che non sopporto l'idea che lui baci ed accarezzi ogni giorno della sua vita una donna che non sono io? Avrei dovuto dirti che sono stata una stupida ad aver permesso di lasciarci, invece di continuare a lottare per il nostro amore? Che sento di amarlo come la prima volta e che odio da morire l'idea, ormai concretizzata, di una persona trascurata che col tempo diventa di qualcun'altro? Dimmi tu, Vané."- sbottai per poi chiudere gli occhi e nascondere il mio volto tra le mani. Sentii Vanessa non dire nulla, dato che era sorpresa. Poggió una mano sulla mia spalla ed accarezzò la mia pelle per potermi consolare. Mi sentivo a pezzi. Esser riuscita ad espormi un'altra volta e mi aveva distrutta. Preferivo tener su una corazza forte e che nessuno avrebbe potuto abbattere. Quella corazza che solo ed unicamente i miei sentimenti verso Niccolò potevano rompere. Alzai la testa e fissai negli occhi la bionda.

-"Io.. non credevo.."- disse senza parole abbassando la testa.

-"Non preoccuparti. Ormai il passato è passato ed un giorno riuscirò ad andare avanti"- risposi facendo spallucce e cercando di ricompormi. Continuai a guardare i due bambini giocare tra loro per un po', mentre Vanessa aveva già cambiato argomento per farmi pensare ad altro. Aveva compreso che non volessi più parlarne ed aveva cominciato a raccontare sciocchezze. Adoravo quando si comportava in quel modo. A quel punto, la vidi fissare un punto dietro di me ed io la guardai confusa.

-"Che guardi?"- chiesi curiosa e non capendo. Lei continuó a scrutare con i suoi occhi nocciola dietro le mie spalle e poi tornò a guardare me.

-"Girati"- disse soltanto. Io seguii il suo consiglio e non appena mi voltai notai diverse figure a me conosciute. Tutti in gruppo passeggiavano per il parco, ed una volta averci scorso, vennero verso di noi. Il cuore balzó quando notai la figura di Niccolò avvicinarsi a me.

-"Ciao ragazze, come mai qui?"- domandò Riccardo una volta esser giunto davanti a noi. Guardai confusa tutti loro e cercando di riconoscere i loro volti.

-"Oh, ciao ragazzi. Non mi aspettavo di vedervi.. bhe noi siamo qui con Rebecca e Daniele"- risposi io cercando di balbettare il meno possibile.

-"Papà!"- sentii esclamare un po' in lontananza ed attirando l'attenzione di tutti. Niccolò si voltó subito ed aprí  le braccia quando notò Daniele correre verso di lui. Lo strinse tra le sue braccia e lo sollevó di peso sorridendo. Nascosi un sorriso mentre li fissavo, per poi guardare l'altra gente attorno a me.

-"Comunque ragazze questi sono i nostri amici"- disse Riccardo presentando alcuni di loro. Di fronte a me avevo una ragazza ed altri due ragazzi. Fissai la coppia davanti a me e cercai di ricordare i loro volti familiari.

-"Ciao piacere, Adriano. E questa è la mia ragazza Federica"- salutó un ragazzo dagli occhi castani, i capelli quasi del medesimo colore ed un sorriso dolcissimo. Improvvisamente ebbi un flashback e mi ricordai immediatamente di loro.

-"Io vi conosco! Vi ho visti una sera in un locale quando venni a prendere Niccolò"- salutai porgendo una mano a Adriano e sorridendo.

-"Si, me lo ricordo bene. Comunque piacere Aurora, già ti conosco"- disse stringendo la mia mano. Mi ricordai, infatti, il momento in cui, tanti anni prima, quella sera al locale mi salutarono sapendo già il mio nome. D'altronde, chi non mi conosceva. Subito dopo strinsi la mano a Federica, che mi accolse con dolcezza. Quegli occhi color nocciola erano così grandi e profondi che avrebbero fatto invidia a chiunque. Infine, i capelli castani contornavano il suo viso alla perfezione. Nel frattempo ci aveva raggiunto Niccolò, con Daniele ancora tra le braccia, seguito dalla piccola Rebecca che andò subito tra le braccia della madre.

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