Capitolo 20

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Quella mattina avevo terminato la benzina alla mia macchina così fui costretta a portare Daniele a scuola e a raggiungere il mio studio a piedi.

-"Oggi la maestra ha detto che vedremo un film super noioso"- raccontó Daniele alzando gli occhi al cielo mentre camminava al mio fianco.

-"Dai vedila così: almeno non dovrai studiare per un po'"- dissi passeggiando sui tacchi lentamente. Non ci voleva proprio quella mattina.

-"Si lo so, ma avrei preferito stare a casa a dormire o a giocare ai videogiochi"- spiegò sbuffando.

-"Guarda chi si vede"- sentii una voce parlare alle nostre spalle che ci fece girare entrambi.

-"Ciao, Adriano!"- lo salutó mio figlio visibilmente entusiasta. Il ragazzo si avvicinò a noi e sfoderó uno dei suoi soliti bei e teneri sorrisi. Quei sorrisi talmente belli che erano capaci di metterti allegria anche quando il mondo stava per caderti addosso.

-"Ciao! Come mai qui?"- domandò curioso ed iniziando a camminare insieme a noi.

-"Accompagno Daniele a scuola e poi vado al lavoro"- lo informai sistemandomi i capelli scompigliati dal vento.

-"Io invece vado a fare alcuni servizi, per questo motivo sono così mattiniero oggi"- disse facendo spallucce nel frattempo che io e Daniele arrivavamo di fronte l'edificio della scuola. Tutti e tre smettemmo di camminare e mi avvicinai all'ingresso per poter salutare Daniele tranquillamente. Adriano decise di seguirmi e di fare lo stesso.

-"Vengo a prenderti dopo, piccolo"- dissi abbassandomi per stampargli un bacio sulla guancia. Lui sorrise mentre Adriano gli andava vicino.

-"Buona giornata a scuola, fai il bravo"- salutó il corvino per poi spettinare i capelli di Daniele con un gesto della mano. Lui alzò il volto e fulminó con lo sguardo il ragazzo.

-"Sappi che non ti uccido perché mi stai simpatico"- commentó mio figlio facendo letteralmente ridere me e Adriano.

-"Dai, a dopo"- terminai di dire per poi vedere Daniele allontanarsi da noi.

-"Ti faccio un po' compagnia e poi vado via, è un problema per te?"- domandò improvvisamente Adriano lasciandomi un po' spiazzata.

-"Oh, no! Tranquillo"- risposi facendo spallucce e ricominciando a camminare.

-"Allora..come va?"- chiese standomi accanto.

-"Abbastanza bene, a te?"- girai la testa per poterlo guardare negli occhi scuri come la pece.

-"Grazie per avermelo chiesto. Si, sto molto bene anche io"- rispose facendo un sorriso sincero e genuino.

-"Più che altro però.. mi riferivo a qualcosa di più specifico"- precisó lasciandomi confusa. Alzai un sopracciglio e feci un sorriso.

-"Cioè?"- domandai perplessa.

-"Avanti sappiamo entrambi a cosa mi riferisco"- commentó colpendomi un po' col gomito e facendomi ridere.

-"Sii più preciso, ed io ti racconterò"- lo sfidai divertita. Riuscii finalmente a comprendere il motivo per cui Niccolò tenesse così tanto all'amicizia con Adriano. Era una persona sincera, ricca di potenziale e che non avrebbe mai e poi mai usato la cattiveria per qualche suo scopo. Guardava tutti con quegli occhi sinceri e sorrideva come se non ci fosse un domani. Conoscevo da poco tempo quel ragazzo, ma già sentivo di volergli un mondo di bene.

-"Niccolò mi ha raccontato tutto"- parló non stupendomi per niente.

-"Cosa ti ha detto di preciso?"- chiesi mentre la curiosità mi stava divorando dentro. Sapere che Niccolò raccontava di me non faceva altro che farmi sentire più importante già di quanto non mi dimostrasse.

La Mia Àncora 3⚓ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora