Capitolo 14

1.9K 106 153
                                    

Il concerto era quasi al termine e Niccolò cantó l'ultima canzone, nonché l'inno degli ultimi. Pensai che fosse una delle canzoni più belle mai scritte mentre codesta veniva suonata da lui al pianoforte.

-"Vivo coi sogni appesi.."- canticchiai accompagnata dalla voce di Niccolò, mentre sentivo le lacrime scendere dagli occhi. L'emozione nell'ascoltare quella canzone dal vivo non cambiava mai. Era profonda. Era meravigliosa. Suscitava in me sensazioni troppo forti ed enormi brividi che percorrevano la mia pelle. Guardai da lontano gli occhi di Niccolò, immancabilmente lucidi a causa di quella canzone, e sorrisi addolcita. Era rimasto sempre il solito ragazzo fragile che si emozionava anche per le piccole cose. La melodia terminò e così anche la magia. Tutti i fan urlarono emozionati mentre Niccolò si alzava e lanciava un'enorme bacio volante a tutti i presenti. Poi si voltó verso di noi e sorrise felice. Subito dopo abbandonò il palco ed io guardai Daniele emozionata. Riccardo lo fece scendere dalle spalle ed immediatamente quest'ultimo venne a stringermi in un abbraccio.

-"Mamma è stato meraviglioso! Non ho mai assistito a niente di più bello"- disse contento avvolgendo le piccole braccia attorno la mia vita. Ricambiai l'abbraccio e gli accarezzai i capelli sorridendo leggermente.

-"Già. È stata un'emozione unica"- commentai sotto voce chiudendo gli occhi spensierata.

-"Hey Auro, vi va di seguirci?"- interruppe il momento Adriano guardando me e Daniele. Alzai la testa e lo fissai perplessa.

-"Dove?"- chiesi curiosa.

-"Raggiungiamo Niccolò"- rispose il corvino.

-"Sii!!"- esclamò Daniele per poi afferrare la mia mano e trascinarmi via con lui. A quel gesto Adriano scoppiò a ridere e poi, seguito da tutti noi, ci incamminammo per l'interno della struttura dello stadio. Non vedevo l'ora di aver con lui un incontro ravvicinato dopo tutte quelle emozioni, che solo con la sua voce, era riuscito a farmi provare.

-"Cavolo amico hai spaccato!"- si complimentó Stefano una volta che tutti fossimo entrati nella stanza in cui era Niccolò. Varcai la soia della porta e finalmente lo avevo vicino. Il moro si voltó verso di noi e fu contento che fossimo andati a trovarlo.

-"Grazie!"- rispose con un sorriso al suo amico. Subito dopo, però, tutta quella sorta di spensieratezza venne guastata dall'intervento di Silvia. Gli corse incontro e gli cinse il collo con le braccia.

-"Bravo amoruccio. Sei stato favoloso"- disse la castana con quella sua sorta di voce insopportabile. Lo strinse ancora di più a sé mentre Niccolò provava a catturare più aria possibile per respirare.

-"Si.. grazie"- si limitó a dire leggermente distaccato. Silvia in tutta risposta, però, poggió le mani sulle sue guance, ancora leggermente sudate, ed avvicinò i loro volti. A quel punto le loro labbra si sfiorarono fino a far giungere il contatto. Niccolò ricambió per pochissimo tempo, stampando un semplice ed innocente bacio sulle sue labbra, per poi staccarsi quasi subito. Come se si vergognasse s farsi vedere con la sua donna. Io, intanto, assistevo all'intera scena con confusione ed incomprensione. Alcune volte mi era difficile capire Niccolò ed i suoi atteggiamenti. La ragazza, subito dopo, prese anche lei le distanze e si allontanò dal suo ragazzo mettendo le braccia a conserte.

-"Papà non hai idea di quanto tu mi abbia fatto felice! Ti voglio tanto bene!"- esclamò il piccolo catapultandosi tra le braccia del padre. Quest'ultimo lo accolse tra di esse e lo prese di peso facendolo quasi volare in aria. Daniele rise e subito dopo lo abbracció con una tale forza ed affetto che Niccolò ne rimase quasi stupito. Ricambió l'abbraccio del suo bambino mentre sussurrava al suo orecchio quattro semplici paroline che, però, facevano sciogliere il cuore.

-"Ti voglio bene anch'io"- disse accarezzando i capelli scuri del piccolo. Subito dopo lo lasciò a terra e si abbassò per salutare anche Rebecca.

La Mia Àncora 3⚓ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora