Capitolo 27

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-"Figlia mia hai visto che ad ogni storia si riesce ad avere un lieto fine? Io sapevo che prima o poi tra di voi le cose si sarebbero risolte. Sono davvero contento per voi due e non credo di poter reggere tutta questa emozione. La vecchiaia si fa sentire"- ridacchió mia madre in macchina ai sedili posteriori. Io, Niccolò e Daniele scoppiammo a ridere mentre eravamo sulla via di ritorno. Io, intanto, tenevo la mano incrociata a quella di Niccolò ed entrambe erano poggiate sul cambio. Purtroppo anche dopo alcune ore non mi ero del tutto stabilizzata cosìcche continuassi a tremare. Niccolò, dopo aver fermato l'auto di fronte un semaforo rosso, la portó alle labbra e ci lasciò sopra un piccolo bacio per farmi calmare. Lo guardai con tutto l'amore negli occhi e sorrisi addolcita dalle sue gesta.

-"Mamma dai non sei mica così vecchia!"- esclamai subito dopo.

-"Non saprei. Ad ogni modo non riesco a contenere la felicità. Niccolò finalmente dopo tanto tempo farà parte ufficialmente della nostra famiglia. Non avrei potuto desiderare di meglio"- disse lei sorridendo ed asciugandosi una piccola lacrima. Niccolò sorrise non staccando mai gli occhi dalla strada.

-"Grazie mille, Luisa. Anche io non avrei mai potuto desiderare di meglio che far parte di voi e di sposare tua figlia"- disse a bassa voce ma facendosi sentire. Mia madre non disse altro e con la gioia sul volto si cimentó a fissare la serata perfetta attraverso il vetro del finestrino. Io, invece, accanto a me avevo il pregio di poter osservare il ragazzo più bello che avessi mai visto. Quei lineamenti perfetti, quelle labbra rosse e quegli occhi profondi facevano aumentare in me l'attrazione e l'amore che provavo per lui.

-"Mamma,papà. Stasera mi avete fatto un regalo bellissimo"- disse improvvisamente Daniele facendo rimanere di stucco me e Niccolò. Strinsi ancora di più la sua mano tatuata e poi mi voltai per guardare il visino dolce di mio figlio.

-"Piccolo mio, il regalo nostro più bello sei tu"- dissi mentre lui arrossiva un po' ed abbassava la testa. Non era mai stato abituato a dire frasi dolci. Quello era un aspetto che aveva ereditato da me. Preferiva agire anziché parlare e ciò lo apprezzavo tantissimo. Ad ogni modo, ogni qual volta che diceva frasi simili sapevo che fossero completamente vere proprio a causa della loro rarità.

-"Perché non passate la notte insieme? Terrò io Daniele"- propose mia madre tranquillamente. Guardai Niccolò e lui annuì con la testa.

-"Nessun problema, verrai a casa mia?"- domandò lui voltandosi verso di me.

-"Si, ma voglio prima passare da casa. Devo prendere una cosa"- informai tutti per poi voltarmi verso il finestrino. Niccolò si limitò ad annuire e poco dopo accostò l'auto sotto casa mia. Daniele e mia madre uscirono dall'autovettura ed io attesi un po' di tempo prima di seguirli.

-"Che aspetti?"- domandò con un sorriso Niccolò e guardandomi perplesso.

-"Voglio darti un bacio"- dissi sorridendo ed avvicinandomi a lui. Poggiai una mano sulla sua guancia e portai il suo volto a scontrarsi dolcemente col mio. Assaporai lentamente le sue labbra come se fosse la prima volta. Con quel bacio volevo solo ed esclusivamente trasmettere a lui tutto l'amore e l'affetto che provavo per lui. Niccolò fece giungere una mano dietro la mia testa e la infilò tra i capelli, resi sciolti dopo la serata. Continuai a baciare le sue labbra fino a perdere ogni tipo di castità. Feci congiungere le nostre lingue e con una mano, senza nemmeno rendermene conto, scesi lungo il colletto della sua camicia ed accarezzai quel poco di pelle scoperta del suo petto.

-"Amore siamo in macchina"- lo sentii dire contro le mia labbra e sorridere su di esse. Feci guadagnare alle nostre labbra un po' di distanza e lo fissai negli occhi.

-"Lo so, ma infatti non avevo alcuna intenzione. Che pensavi?"- lo misi alle strette cercando di non ridere. Adoravo alle volte beffarmi di lui. Era così divertente e mi faceva parere Niccolò ancora più tenero già di quanto non lo fosse.

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