Capitolo 19

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Quella mattina, come promesso, Niccolò accompagnó sia me che Daniele ai nostri rispettivi edifici. Daniele per la prima volta si era fatto convincere di sedere ai posti posteriori in auto da suo padre. Io, invece, stavo seduta accanto a Niccolò ed ogni tanto ne approfittavo per fissare i suoi perfetti lineamenti. Nulla sembró più bello di quella mattina. Dove sembró esser tornata la stessa serenità ed allegria di sei anni prima. Mi sentivo bene e mi sarei sentita ancora meglio quando la relazione tra Silvia e Niccolò sarebbe finita. Una piccola parte di me si sentiva in colpa. Non riuscivo a convivere col pensiero che il suo ragazzo l'avesse tradita con me, ma nello stesso momento il mio cuore esplodeva dalla gioia. Niccolò mi amava ancora, proprio come io amavo lui e non vedevo l'ora di urlarlo al mondo. Ma ciò, poteva accadere solo una volta che le cose tra noi si fossero state realmente risolte.

-"Eccoci qui"- disse il moro una volta esser giunto di fronte la scuola elementare di Daniele. Il piccolo sbuffó, al pensiero di tornare lì, e mise lo zaino sulle spalle.

-"Fai il bravo miraccomando. Dammi un bacio prima"- gli dissi porgendo una guancia. Lui si sporse e poggió le labbra delicate e morbide sulla mia pelle.

-"Ed io?"- domandò fingendosi offeso Niccolò. Daniele ridacchió e fece la stessa cosa facendo ridere suo padre. Subito dopo uscì dalla macchina ed entrò a scuola, seguito dal suo gruppetto di amici e diverse bambine.

-"Quel bambino continuerà a fare conquiste fino all'infinito"- commentó una volta esser ripartito. Lo guardai e sorrisi scuotendo la testa.

-"Già. Credo abbia ereditato da qualcuno"- dissi ridacchiando.

-"Che intendi?"- domandò con un sorriso confuso.

-"Intendo dire che se riesce a conquistare tutti i cuori delle bambine della scuola probabilmente ha ereditato la stessa bellezza e stile del suo papà"- spiegai guadagnandomi un suo sorriso perfetto.

-"L'eleganza è tutta di sua madre"- disse facendo curvare le mie labbra.

-"Che fai questa mattina?"- domandai subito dopo cambiando argomento.

-"Credo che andrò un po' in studio"- disse facendo spallucce e parcheggiando.

-"Buona fortuna allora. Io, come di consueto, mi preparo ad un'altra giornata di lavoro"- dissi facendo un sorriso e guardandolo dritto negli occhi. Si avvicinò a me e poggió una mano sulla guancia.

-"Fai in modo che quel Matteo non ti stia troppo attaccato"- sussurrò sulle mie labbra. Mi sembrava di vivere un sogno. Sperai con tutta me stessa di non svegliarmi. Avevo ritrovato la felicità. Avevo ritrovato la mia àncora e nulla sembró essere più bello.

-"E tu fai in modo che la roba di Silvia scompaia da casa tua"- dissi per poi baciarlo ancora una volta con passione. Dovevo pur recuperare il tempo perso, no? Quelle labbra mi erano mancate maledettamente ed ogni volta che le baciavo mi sembrava di provare una strana sensazione.

-"Ti amo"- sussurrò sulle mie labbra. Quella frase mi lasciò col fiato sospeso.

-"Ti amo anch'io"- dissi mentre accarezzavo i suoi capelli morbidi. A malincuore, subito dopo, lasciai l'auto e mi diressi nel mio ufficio di lavoro.

**
Mi fui ripromessa di non parlare di me e Niccolò con nessuno, ma non riuscii minimamente a mantenere il segreto di fronte gli occhi sinceri e limpidi di Vanessa. Ero andata a trovarla a casa sua assieme a Daniele per fare in modo che entrambi giocassero insieme.

-"Dici sul serio? Oh mio dio non hai idea di quanto io sia felice in questo momento!"- esclamò Vanessa mettendo le mani davanti alla bocca sorpresa. Sorrisi felice e spostai una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio.

La Mia Àncora 3⚓ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora