Capitolo 21

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-"Dovremmo dirglielo"- sussurrai tenendo gli occhi incollati al volto di Niccolò, che guidava. Eravamo in macchina ed avevamo appena ritirato nostro figlio da scuola. Sedeva ai sedili posteriori ed era al settimo cielo che fosse venuto suo padre a trovarlo. Fortuna che Niccolò si era gentilmente offerto di riportarci a casa. Lui si voltó verso di me, una volta essersi fermato ad un semaforo, e sospirò.

-"Si, lo credo anch'io"- rispose. Sarebbe stato stupido continuare a nascondere la nostra relazione e Daniele. Il fisso pensiero della reazione di mio figlio mi dava il tormento.

-"Rimani da me"- lo invitai a fare guardandolo negli occhi e sorridendo. Lui fece lo stesso e tornò a guardare la strada attento.

-"Certo"- rispose causando un boato dietro i nostri sedili. Si trattava di Daniele che era letteralmente impazzito.

-"Papà davvero rimarrai da noi oggi? Sono troppo contento!"- esclamò entusiasta alzando le braccia al cielo. Niccolò sorrise contento ed io feci lo stesso. L'aria che si respirava era totalmente leggera e serena. Gli unici elementi presenti in quel momento erano solo spensieratezza ed amore.

**

-"Mamma devo dirti una cosa"- dissi a mia madre, intenta già a cucinare. Si voltó verso di me ed attese con ansia che parlassi fissandomi con un'espressione confusa. Daniele era andato a sistemare alcune sue cose, Niccolò sedeva al tavolo della cucina ed io e mia madre cucinavamo. Niccolò alzò la testa e mi guardó facendo un sorriso.

-"Cavolo ragazzi sto morendo dalla curiosità, sbrigatevi"- bofonchió la bionda alzando gli occhi al cielo una volta aver notato gli sguardi fugaci di noi due. Sospirai e mi preparai a raccontarle quello per cui lei sarebbe letteralmente impazzita.

-"Io e Niccolò siamo tornati insieme"- sputai fuori tutto d'un fiato lasciando mia madre esterrefatta. Lasciò andare il mestolo da qualche parte e mise le mani davanti al viso per lo stupore.

-"Davvero? Non ci credo.."- commentó facendo ridacchiare me e il moro. Subito dopo, con le lacrime agli occhi, si allontanò dai fornelli e si avvicinò a Niccolò. Lo guardó ancora sbigottita mentre gli prendeva le mani.

-"Ditemi che non è uno scherzo"- continuó a dire tremando al contatto col moro. Lui sorrise divertito ed intenerito allo stesso tempo.

-"Ma certo che no!"- la rassicuró lui per poi stringerla in un abbraccio e facendola quasi piangere. Lei ricambió l'abbraccio con tutto l'affetto che provava per quel ragazzo. Non aveva mai smesso di volergli bene, nonostante tutti gli avvenimenti passati. Continuava a vivere con la speranza che io riuscissi a tornare insieme a lui, ed eccoci lì ad averla accontentata.

-"Sono troppo contenta, ragazzi miei"- disse staccandosi da Niccolò per potersi avvicinare a me. Avvolse le sue braccia attorno il mio corpo e mi accarezzò la schiena.

-"Daniele lo sa?"- domandò subito dopo tornando ai suoi amati fornelli. Immediatamente andai a sedermi accanto a Niccolò ed afferrai la sua mano. La poggiai su una mia gamba mentre il suo sorriso mi rallegrava. Feci scivolare le dita tra le sue, annelate e attuate, e strinsi la sua mano come se avessi paura di perdere Niccolò una volta ancora. Poi alzai il capo e guardai la figura di mia madre intenta a cucinare.

-"No, non ancora. Abbiamo intenzione di parlargliene oggi"- ammisi facendo spallucce e tornando ad osservare Niccolò. Improvvisamente sentii le sue labbra avvicinarsi a me per parlare al mio orecchio.

-"Ti amo tanto"- sussurrò facendomi sorridere come solo poche volte sapevo fare. Lo guardai negli occhi e lo imitai dicendo a bassa voce alcune paroline al suo orecchio.

-"Anche io, amore"- dissi per poi potergli stampare un piccolo bacio sulla guancia.

-"Hey piccioncini, sta arrivando Daniele"- ci avvertì mia madre facendo interrompere le nostre azioni. Mi separai da Niccolò e lasciai la sua mano in modo che non destassimo sospetti prima ancora di confessare tutto a nostro figlio.

La Mia Àncora 3⚓ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora