Capitolo 22

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Continuai ad osservare la figura della donna sull'uscio della porta, che mi guardava col suo solito modo di fare da superba. Alzai un sopracciglio e poggiai una mano sul fianco.

-"E perché mai vorresti parlare con Niccolò?"- domandai distaccata cercando di capire le sue intenzioni.

-"Credo che dopo avermi lasciata in quel modo, per mercanzia di poco conto, credo di averne il dovere"- spiegò attorcigliando una ciocca di capelli castani attorno al dito delle mani ben curate. Dette una rapida occhiata al mio aspetto ed assunse un'espressione quasi schifata.

-"Allora ascolta, strega dell'ovest, prima di tutto non mi parli in questo modo. E come seconda cosa non hai alcun dovere di venire qui e comandare in casa mia"- mi opposi aggrottando le sopracciglia e fissandola con aria di sfida.

-"Amore, chi è?"- sentii una voce giungere dietro le mie spalle, la quale mi fece capire che fosse arrivato Niccolò. Mi voltai ed immediatamente notai il suo colorito mutare completamente. Assunse un'espressione del tutto diversa: più seccata ed infastidita.

-"Silvia.."- sussurrò con un tono di voce che facesse trasparire tutta la sua amarezza. Mise le mani in tasca ed abbassò la testa per evitare il suo sguardo.

-"Posso parlarti? O devo chiedere il permesso alla tua regina?"- domandò inserendo tra le sue parole quella solita ironia tagliente. Sbuffai ed alzai gli occhi al cielo.

-"Allora imperatrice dei spaventa passeri, faresti meglio a non far passare non più di cinque minuti col MIO ragazzo"- dissi sottolineando maggiormente la parola 'mio'. Lei inizialmente ne rimase stupita, ma subito dopo sul suo viso comparve la rabbia.

-"Vedo che non hai perso tempo"- sputó acida facendo un'espressione disgustata. Niccolò non parló così mi avvinghiai a lui e sotto lo sguardo di Silvia afferrai il viso per potergli baciare le labbra. La mia rivincita era finalmente portata al termine. In quel momento ricordai la volta in cui lei si era divertita a farmi soffrire di fronte la scena dei loro baci passionali. Strinsi le guance di Niccolò tra le mani e lo costrinsi a rimanere attaccato al mio volto per ancora qualche istante. Lui non oppose resistenza e ricambió il bacio con tutto l'affetto possibile.

-"Siete dei grandi!!"- esclamò Daniele battendo le mani ed osservando la scena come se fosse in un cinema. Mi separai da Niccolò e lanciai uno sguardo di sfida alla castana, la quale provava a non far uscire il fumo dalle orecchie per la rabbia. Provó a mantenere la calma

-"Complimenti dello spettacolo, ma ora posso parlare con lui?"- cambió discorso parlando spazientita.

-"Accomodati"- dissi mettendomi di lato e facendola entrare in casa mia. Lei si sedette sul divano, accavallando le gambe, e mi guardó dritto negli occhi.

-"Da soli, grazie"- precisó facendomi sbuffare rumorosamente.

-"Andiamo, Daniele"- dissi nervosa prendendo la mano a mio figlio mentre fissavo Niccolò negli occhi. Lui mi fece un cenno con la testa e poi lasciai il salone. Nel frattempo mandai il corvino in camera sua e subito dopo, non riusciendo a resistere alla tentazione, mi avvicinai alla porta che portava al salone. Spiai ed origliai l'intera scena senza farmi vedere. Provai a fare meno rumore possibile cercando addirittura di respirare più silenziosamente per non farmi sentire.

-"Allora Silvia, perché sei qui?"- domandò immediatamente Niccolò cercando di porre fine a quella conversazione il prima possibile. Lei si portò i capelli all'indietro e continuó a fissare Niccolò con fare arrabbiato.

-"Prima di tutto ti saluto perché non sono una maleducata,quindi ciao Niccolò. Inoltre voglio dirti che non sono qui per soffiarti via dalla tua ragazza o per cercare di riconquistarti. Se è questo che tu desideri penso che sia giusto che vada così. D'altronde amare vuol dire anche lasciar andare quella persona che non ha più voglia di stare tra le tue braccia. Niccolò, io ti ho amato e continuo ad amarti davvero tanto. Forse non sono stata brava a dimostrartelo, ma sono sempre stata capace di trasmettere ogni singolo sentimento che provo per te per fino all'interno di un bacio. Quindi, in conclusione sono qui per dirti che questa mattina ho fatto sparire la mia intera roba da casa tua"- raccontó lei lasciandomi completamente spiazzata. Non avrei mai immaginato che parole del genere uscissero da certe labbra. A quel punto capii con che tipo di ragazza avevo avuto a che fare. Era semplicemente una persona che non amava dimostrare il suo affetto e le sue emozioni per paura e che utilizzava la freddezza come corazza. Una ragazza che amava con il cuore e non con le parole, cadendo a pezzi ad ogni piccola insicurezza. Insicurezza che provava a celare dietro quel atteggiamento da arrogante. Niccolò per pochi istante non disse nulla e provò a cercare le parole giuste da dire.

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