Capitolo 1

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- Uccidere.. uccidere... è tempo di uccidere... -

Harry Potter spalancò gli occhi di colpo e si alzò dal letto, si tastò la fronte e la scoprì fradicia di sudore.

Erano due notti che, durante il sonno, sentiva quella voce.
Ed erano due giorni che Percy Jackson era sparito nel nulla, senza lasciare traccia.

L'avevano cercato d'appertutto ma senza successo e i semidei dicevano che non era un buon segno e che, di solito, quando Percy spariva c'era in arrivo una catastrofe.

Anche Harry lo pensava, soprattutto visto che sapeva che Voldemort non era morto.

A saperlo erano lui, Percy e Nico e il mago non aveva detto nulla a nessuno perché aveva bisogno di sapere con certezza dove fosse finito il Signore Oscuro e, qualcosa gli diceva che quando l'avesse saputo avrebbe trovato anche il figlio del dio del mare.
Aveva la sensazione che la scomparsa di Percy aveva a che fare con il suo acerrimo nemico.

E poi c'era quella voce, quella voce che non sentiva ormai da anni.

Harry cominciava a pensare che il problema era nella sua mente anche perché il Basilisco era stato ucciso e proprio da lui. Quindi era, paradossalmente, impossibile che la voce che sentiva nella sua mente fosse proprio quella del mostruoso serpente.

Eppure...

- Uccidereee... -

Ecco di nuova la voce!

Si mise in piedi e prese occhiali e bacchetta.
Si guardò intorno: stava pensando di chiamare anche Ron ma il suo migliore amico era strano in quei giorni.
In realtà lo era da quando erano arrivati i semidei e la cosa era peggiorata da qualche giorno a quella parte.

Inoltre, l'amico non aveva voluto partecipare alla ricerca di Percy e se lo aveva fatto era stato di malavoglia.

Harry scese nella sala comune e trovò Annabeth sul divano a guardare il fuoco nel camino. Indossava la felpa di Percy e si stringeva il corpo tra le braccia.

Era molto pallida e aveva delle occhiaie profonde, i capelli scompigliati e lo sguardo perso chissà dove.

- Annabeth? - la chiamò Harry

Lei si voltò a guardarlo e sorrise triste.

- Non riesci a dormire nemmeno tu? - chiese la ragazza.

- No -

Harry si sedette al fianco della semidea.
Voleva provare a rincuorarla un po'.
Da quando erano arrivati ad Hogwarts le cose erano andate di male in peggio.
E ora questo...

- Tu e Percy...vi somigliate, avete lo stesso buon cuore forte - disse Annabeth portandosi le ginocchia al petto.

- Sono sicuro che starà bene - disse il mago.

- No, ma non è facile fargli del male - disse la ragazza - Percy...lui ne ha passate tante e l'esperienza nel tartaro l'ha si, distrutto, ma lo ha anche reso più forte -

Sembrava quasi che la figlia di Atena stesse cercando di rincuorare se stessa più che il mago.

- Ti fidi molto delle sue capacità -

- Si, non ho mai dubitato di lui. Mai -

- Lo ritroveremo - disse Harry mettendo una mano sul braccio di Annabeth.

- Harry? - chiese la ragazza guardandolo

- Dimmi -

- Posso abbracciarti? -

Harry non se lo fece ripetere e la prese tra le braccia. Lei cominciò a singhiozzare sulla sua maglietta.

Quella ragazza era forte, ma lo era solo se aveva il supporto del ragazzo che amava e ora, mai come in quel momento, ne sentiva la mancanza.

                             ***

Dolore. Freddo. Solitudine. Fame.

Questo era quello che sentiva Percy, l'unica cosa che provava.

Non era tanto la prigionia a sfiancarlo, non era l'immobilità in cui l'avevano costretto, non erano le catene che gli segnavano i polsi, ma quello che Voldemort gli aveva fatto alla mente;
Percy aveva sentito il dolore per la forza con cui il mago oscuro aveva provato ad entrare, e ciò che l'aveva sfiancato era stata la resistenza con cui si era opposto.
Voldemort era entrato, alla fine, ma niente di quello che gli aveva mostrato lo aveva indebolito.
Per sconfiggerlo, il semidio, aveva fatto riaffiorare i ricordi del periodo che aveva passato nel tartaro e aveva funzionato.

Era disteso sul pavimento e la consistenza del pavimento, umido e freddo, gli facevano capire che era ancora vivo.

Guardò il Basilisco.
La creatura, arrotolata su se stessa lo guardava.

- Mio signore - lo chiamò.

Quella che sentiva era la voce del serpente e non quella di Tartaro ed era l'unica cosa che lo rincuorava.
Il Basilico era una creatura che apparteneva al mare e di conseguenza a lui.

Lo aveva riportato in vita ma si pentiva di aver permesso a Tartaro di occupare il corpo di quel serpente.

- Mio signore, che cosa posso fare per aiutarvi? -

- Se solo potessi parlare con qualcun'altro oltre me...potresti dare l'allarme e far sapere dove mi tengono - disse con voce roca che anche lui stentava a riconoscere.

- Posso farlo, mio signore - disse il Basilico - Farò tutto ciò che mi chiederete -

- E allora...fallo -

Il muro a destra della cella si aprì e Voldemort entrò.

- Allora, hai riflettuto sulla mia proposta, Perseus? - gli chiese il mago

- Conosci già la risposta e, per quante volte mi farai la domanda, la mia risposta sarà sempre la stessa - rispose Percy, impassibile.

Voldemort scoppiò in una risata sguainata e prese la bacchetta.

- Ancora? - chiese il semidio - Non sei stufo di sprecare energie con me -

- Prima o poi crollerai -

- O cadrai prima tu - ribatté Percy con un sorriso da piantagrane.

Il mago riprese a torturarlo.

Era sfinito...

...se solo fosse riuscito a raggiungere l'acqua...

...avrebbe cambiato le regole del gioco...

...e quell'idiota di un mago defunto non l'avrebbe passata liscia.

                          ***

Quella parte dello spirito di Tartaro era assopito nel corpo del serpente e, mentre Voldemort continuava a provare a distruggere la mente del suo Signore, il Basilico strisciò via dalla camera dei segreti, si infilò nella tubature del castello, alla ricerca dell'unica mente che era in grado di sentirlo tra quegli sciocchi maghi.

Anche se il Basilico odiava quel ragazzo, quello che l'aveva ucciso, sapeva che era l'unico che poteva aiutarlo a salvare il suo padrone, colui che gli aveva ridato la vita e che adesso era prigioniero e sotto tortura, proprio come lui molto tempo prima.

Avrebbe fatto qualsiasi cosa per salvarlo...

Angolo me:

Ciao a tutti!

Si, ho aggiornato prima del previsto, contenti?

Comunque che ne pensate?

Che succederà ora?

Voglio leggere le vostre ipotesi.

Al prossimo capitolo!



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