Capitolo 3

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Harry Potter...

Harry chiuse gli occhi e si concentrò.
Doveva capire quello che stava dicendo il Basilico.

Hazel ed Hermione avevano parlato a tutti dei loro dubbi e si era visto, negli occhi di tutti, un barlume di speranza.
Ora, il compito più arduo toccava a lui.
Per la prima volta in vita sua doveva capire e comunicare con quella creatura.

- Che cosa vuoi? - chiese il mago nella lingua dei serpenti, con la speranza che il Basilico riuscisse a sentirlo.

Il Basilisco non rispose ma mandò una serie d'immagini confuse nella mente del ragazzo: Harry vide Voldemort, la camera dei segreti e una cella buia, un paio di occhi verdi come il mare e poi sentii la sua voce...

...puoi parlare con qualcun'altro oltre me?...

...va a chiedere aiuto...

...avvisa gli altri...

...Tartaro non prenderà possesso della tua mente...

...tu appartieni a me...

...se puoi parlare con Harry, va ad avvisarlo, digli dove sono...

Harry sbattè le palpebre e tornò presente a sé stesso mentre quello che gli aveva mostrato il Basilico svaniva dalla sua mente.

Si guardò intorno e notò come semidei e gli altri maghi lo guardavano, aspettando una sua risposta.

Il mago ci riflettè su.
Sapeva dove si trovava Percy ma andare senza una piano sarebbe stato un suicidio.

- Voldemort è vivo - disse - E ha preso Percy. È stato lui a mandare il Basilico per avvisarci -

Annabeth sussultò.
Sul viso un espressione indecifrabile.

- E dov'è? - chiese Leo.

Gli altri semidei guardarono Harry.
Il figlio di Efesto aveva fatto la domanda che premeva a tutti.

- Nella camera dei segreti - rispose il mago - So dove si trova e come arrivarci ma... -

- Ma? - chiese Calypso.

- Ma avremmo bisogno di un piano - intervenne Jason - Solo un pazzo lascerebbe incustodito uno come Percy, tenendolo prigioniero -

- Sarà sorvegliato - aggiunse Hazel.

I semidei guardarono Annabeth.
Era lei quella che faceva i piani ed era lei l'unica che avrebbe potuto dirigere la situazione.

Il punto era che la figlia di Atena non era molto in vena di fare piani in quel momento.

I loro nemici avevano preso di nuovo il suo ragazzo e l'ultima volta non era andata bene visto che il figlio del mare aveva deciso di passare dalla parte del nemico.

Dubitava fortemente che Percy cedesse di nuovo alla tentazione, ma di certo la cosa non la rassicurava.

Hermione, vedendo l'amica in difficoltà decise di intervenire.

- Dobbiamo pensare ad un buon piano, abbiamo bisogno di tempo - disse alzandosi.

- Il punto è che forse Percy non ne ha - rispose Frank - Se ha mandato un grosso serpente ad avvisarci deve esserci un motivo -

- Ha ragione Hermione - intervenne Annabeth - Percy ci sta avvertendo ma non vuole, sicuramente, che andiamo a salvarlo con un piano suicida -

A quel punto i semidei si arresero all'idea di aspettare e ad elaborare un piano che potesse salvare il loro amico senza rischiare la vita di nessuno.
L'unica cosa che li rincuorava era sapere che Percy era forte e che avrebbe resistito fino alla fine.
O almeno era quello che speravano.

***

Vedeva le cose attraverso gli occhi del Basilico.
La tortura che gli imponeva Voldemort ogni tre o quattro ore, aveva perso il conto, gli avevano tolto la vista, anche se temporaneamente.
Il signore oscuro non poteva intaccare il suo corpo ma aveva tutto l'accesso possibile alla sua mente.
E ormai Percy non riusciva più a tenere alte le barriere della sua mente.

Il semidio sentì la parete laterale della sua cella aprirsi.

- Tiratelo su - disse la voce di Voldemort.

Percy si sentì afferrare per le braccia e lo costrinsero in ginocchio.
Qualcuno si mise a smanettare con la catena che lo inchiodava alla parete e poi lo misero in piedi.
Le gambe cedettero e i suoi aguzzini furono costretti a tenerlo in piedi per per le braccia.
Tirando, involontariamente, le manette che segnavo i polsi del semidio dietro la schiena.

Percy guardava Voldemort negli occhi anche se vedeva tutto nero, ma il mago sentì lo stesso l'occhiataccia che gli aveva riservato il ragazzo.

- Guarda come ti sei ridotto: senza cibo e acqua, sotto tortura...eppure non cedi - disse il signore oscuro - Quanto sarà orribile unirti a noi, in te c'è sangue dei Mangiamorte, che ti costa? -

- Il tuo schifoso sangue, nel mio corpo, è il minimo - ribattè Percy - E invece di servire te e Tartaro preferisco la morte -

Lo misero di nuovo a terra e Voldemort lo prese per i capelli.

- Mi stai facendo perdere la pazienza - disse - Mai conosciuto qualcuno peggio di te -

- Non è un mio problema -

Il mago oscuro gli tirò uno schiaffo facendogli voltare la testa dall'altra parte.
Prese la bacchetta e gliela mise sotto il mento.

- Tu vuoi che io ti uccida vero? -

- Non mi cambia nulla - rispose Percy.

- Appendetelo alla parete - ordinò Voldemort - E non voglio sentirlo nemmeno parlare -

I suoi scagnozzi obbedirono.

Angolo me:
Ecco un altro capitolo!
Che ne dite?
Sinceramente, io non sono molto convinta, ma pazienza.

Il punto è che scrivo questa e mi vengono idea per "l'inganno del Fato" quindi chi lo sta leggendo, quello, probabilmente ci saranno delle cose simili a questa SPOILER(tipo la situazione di Percy)

Comunque, grazie per l'attenzione e al prossimo capitolo.






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