Capitolo 12

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- Tenetevi forte! - esclamò la voce di Leo negli altoparlanti della nave - Preparatevi all'impatto con l'acqua ragazzi! -

Draco Malfoy sussultò e per poco non cadde dal letto. Al contrario Tiger e Goyle volarono giù dal materasso.

Fu a quel punto che la nave cominciò a scendere giú a picco.

- Sto per vomitare - si lamentò Goyle portandosi le mani allo stomaco.

Malfoy si alzò dal letto e, barcollando, arrivò alla porta della cabina e uscì fuori.

- Che sta succedendo? - chiese sconvolto mentre la nave rullava e si agitava in modo pericoloso.

- Quel cretino di Leo! - esclamò Nico - Ha messo l'impostazione mare prima del previsto! Stupida nave! -

Il figlio di Ade si aggrappò alla porta della cabina di Draco per non cadere.

Malfoy fece lo stesso mentre la nave si piegava pericolosamente in avanti.
Nico scivolò, si caricò il serpeverde e insieme persero l'equilibrio, cominciando a rotolare per il corridoio della nave.
Si scontrarono contro un altro corpo caldo e sentirono un'imprecazione.

- Che cazzo fate? - chiese Percy poco prima di sbattere contro la parete e vedere le stelle.

- Chiedilo a quel deficiente di Leo! - urlò Nico cercando di rialzarsi.

- Toglietevi! - esclamò la voce di Annabeth che se ne stava aggrappata ad un gancio - Io e Percy dobbiamo arrivare ai motori, c'è un guasto! -

Proprio in quel momento Hermione uscì dalla sua cabina, verde in volto e agitò la bacchetta. La gravità nel corridoio sparì e Percy, Nico, Draco e Annabeth si ritrovarono a fluttuare.

- Fermate questa nave! - esclamò la strega sbuffando.

Percy si mosse come stando in acqua e Annabeth si aggrappò alla sua maglia per farsi aiutare.
Intanto Nico e Malfoy se ne stavano a testa in giù.

- Ammazzerò Leo, lo giuro! - esclamò il figlio di Ade.

                                 ***

L'impatto con l'acqua fu tremendo, la nave tremò da capo a piedi e qualcuno temette che si era spaccato qualcosa.

Comunque, grazie all'intervento di Annabeth e Percy sui motori la nave non si era ridotta in poltiglia quando era entrata in acqua.

In realtà la figlia di Atena aveva provato a riparare il motore ma Percy aveva spento tutto e la nave aveva preso a cadere ancora più velocemente.

Si erano salvati perché Percy e Jason, con l'aiuto di alcuni maghi avevano usato le vecchie maniere: i poteri!

Il risultato era che la nave era messa male e Jason pure! Perché si era spinto allo stremo della sua forza per frenare l'avanzata della nave contro l'acqua, concentrando tutta la sua energia sui venti per raddrizzare la nave e farla scendere lentamente. Poi era intervenuta Hermione che aveva fatto un incantesimo "Arresto momento" e aveva quasi fermato la nave, poi Percy era riapparso da sotto il ponte e aveva fatto in modo che l'acqua prendesse l'Argo senza fare danni di nessun tipo.
Purtroppo i danni c'erano ma almeno la nave non si era disintegrata.

Ora erano tutti sul ponte, stremati.

Leo si avvicinò a Percy e Jason che erano poggiati all'albero maestro, seduti a terra.

- Be' è andato tutto bene no! - esclamò.

Dopodiché il figlio di Efesto volò giù dal ponte, dritto in acqua. Jason lo prese letteralmente al volo usando i venti ma non lo portò su, lo buttò in acqua. Aveva solo rallentato la caduta perché la nave era comunque alta sei metri e le sue ossa si sarebbero rotte.

- Percy! - esclamò Annabeth ad occhi sgranati.

Lui scrollò le spalle.

La figlia di Atena gli indicò il bordo del ponte.

- Va a recuperare Leo! - disse lei.

- No -

- Non fare il bambino -

Alla fine Percy sbuffò e si alzò dal pavimento. Si sporse in basso per vedere se il figlio di Efesto era ancora vivo e vegeto.

Il ragazzo stava a galla e guardava in alto.

- Perché? - urlò Leo.

A quel punto Percy prese e si lanciò in acqua.

- Ma è scemo! - chiese qualcuno dei maghi.

I semidei non risposero e poco dopo Leo tornò su, sorretto da una specie di onda che lo ribbuttò sul ponte.

Il figlio di Efesto sputacchiò acqua sul ponte.
Era completamente fradicio e tramava tutto. Non era proprio la stagione per farsi un bagno in acqua.

- Te la sei cercata - gli fece notare Piper incrociando le braccia sotto il seno.

Calypso si fece avanti e gli poggiò una coperta sulle spalle.

Poco dopo risalì anche Percy, se ne stava tranquillamente in piedi sull'onda e sorrideva.
E la sua pelle aveva ripreso il suo colore naturale.

Da quando erano andati ad Hogwarts il figlio di Poseidone aveva assunto una strana sfumatura della pelle. Il suo solito colore bronzeo, che dava l'impressione che il ragazzo stesse sempre in spiaggia, si era schiarito diventato pallido, stava facendo concorrenza a Nico in quei giorni.
Ma adesso...il cambiamento era impressionante!

La sua pelle era diventata di nuovo quasi dorata.

L'impatto con l'acqua gli aveva fatto bene, sembrava essere tornato come nuovo.
La distanza con il suo elemento naturale l'aveva sfiancato più di quanto aveva dato a vedere.

- Ma perché lui è completamente asciutto? - chiese Neville guardandolo male.

- Uno dei suoi tanti poteri - disse Frank - Non sapete ancora cosa siamo realmente in grado di fare -

Il che era tutto dire.

- Capitano Valdez - lo chiamò Percy prendendolo in giro - Se non riesci a riparare il motore ci faremo tutta la traversata in mare e so che molti di voi non ne sono entusiasti -

Hazel fece uno strano verso e corse verso la balaustra, sporgendosi in acqua per vomitare.

- Appunto - disse il figlio di Poseidone.

- Vedrò cosa posso fare - disse Leo - Ma... avrò bisogno di Annabeth, te la senti? -

La figlia di Atena annuì.

- Diamoci da fare -

Volando avrebbero fatto prima ma si sapeva, Percy non approvava il fatto che la nave volasse. Odiava non avere il controllo completo di un mezzo che aveva a che fare con l'oceano.
Ma aveva comunque fretta di tornare a casa ed era meglio alternare il viaggio tra il volo e la navigazione.

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