Capitolo 5

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Annabeth era troppo pallida.
Era questo che aveva notato Jason appena si erano riuniti dopo che la figlia di Atena e Drago Malfoy erano tornati dal sopralluogo.

La ragazza non aveva ancora detto nulla: se ne stava da parte, in un angolo, con le ginocchia al petto e lo sguardo vacuo.

Jason era tentato di scuoterla o almeno parlare con Draco ma il ragazzo aveva detto che si era fermato ed Annabeth era andata avanti da sola per non farsi scoprire.

Il punto era: che cosa aveva scoperto?
E perché proprio Annabeth se ne stava in quel modo? In quello stato senza reagire?

Guardò i suoi compagni.
Erano tutti in fermento ma nessuno sembrava intenzionato a parlare.

- Allora? Che hai scoperto? - chiese Hazel ad un tratto.

Tra tutti quanti, Jason non pensava che a parlare sarebbe stata proprio Hazel ma, in fin dei conti, la figlia di Plutone era legata a Percy più di quanto si poteva immaginare.

- Hermione...abbiamo bisogno di un contro incantesimo - disse invece la figlia di Atena - Percy...Percy è prigioniero di un incantesimo -

La strega si fece attenta.

- Di che tipo? - chiese.

- Mi ha detto che le catene che lo inchiodano alla parete sono incantate perché Voldemort non può permettersi di farlo scappare - disse Annabeth.

Sembrava essere di nuovo padrona di sé, a quanto pare.

- Ho capito... però se non so che incantesimo è non sarà facile - disse - Comunque ne preparerò diversi -

- Quindi, quanto ci vorrà? - chiese Jason.

- Non tanto... farò più veloce possibile - disse la strega alzandosi e andando via alla ricerca di qualche incantesimo da tirar fuori.

- Annabeth...dobbiamo sapere altro? - chiese Piper.

- È solo...o almeno quando ci sono andata via, non è detto che la prossima volta non troveremo compagnia - raccontò - Adesso però...voglio andare al letto -

Piper si alzò ma Annabeth la fermò con un gesto della mano e se ne andò da sola.
A quanto pare voleva essere lasciata in pace.

- Ma che cos'ha? - chiese Frank - Ok che siamo tutti preoccupati ma lei... -

- Lasciatela stare e basta - lo interruppe Nico lanciando un'occhiata a Will.

Il figlio di Apollo si alzò e uscì dalla stanza.

Quei due, anzi quei tre nascondevano qualcosa.

                             ***
Da quando Percy era stato rapito, Annabeth passava la maggior parte del tempo nel letto del suo ragazzo.
Lì c'era il suo odore e, in qualche modo, lo sentiva più vicino.

Will salì le scale a due a due e trovò la figlia di Atena esattamente dove sapeva di trovarla.

Era distesa su un fianco e si stringeva le braccia intorno al corpo.

Il figlio di Apollo si sedette sul letto al suo fianco.

- Come ti senti? - chiese Will.

- Spossata...vederlo...non so se è stato un bene o un male - disse - Però adesso sappiamo dov'è e come sta -

- Già -

Annabeth si rannicchiò e portò le mani sulla pancia, chiudendo gli occhi.

Will le aveva consigliato di tornare a New York. Lì sarebbe stata meglio e più al sicuro. A casa non c'erano maghi pazzi e sanguinari che potevano metterla in pericolo e avrebbe avuto delle persone che si sarebberò prese cura di lei e le sarebberò stata al fianco.
Magnus stesso era pronto a partire insieme alla cugina e a portarla a San Francisco o a New York.
Il cugino era pronto a rinunciare alla sue responsabilità nel Valhalla per stare al suo fianco.

Peccato che Annabeth era stata irremovibile sul fatto che sarebbe andata via solo insieme a Percy.

- Annabeth sai che non mi piace insistere però... -

- Non ricominciare Will - disse lei alzandosi e mettendosi seduta, con la schiena contro la parete.

- Stai sempre peggio te ne rendi conto? - disse il figlio di Apollo - E Percy ti vorrebbe lontano da qui -

Annabeth si strinse nelle spalle e si accarezzò la pancia.

Will a quel punto decise di non insistere e di fare il suo lavoro.

- Ho il miglior medico che conosco - disse la ragazza.

Il figlio di Apollo sorrise.

- Come va la nausea? - chiese.

- Gestibile - rispose lei.

- Sicura? Sei sempre più pallida. Stai mangiando abbastanza? - chiese ancora Will.

- Si se non mangio mi viene da vomitare - confessò Annabeth.

Il figlio di Apollo annuì.

Il punto era che non potevano continuare ancora così a lungo.
Annabeth aveva bisogno di controlli frequenti e per quanto Will fosse un bravo medico non era un ginecologo ne un ostetrica. C'era bisogno di qualcuno che sapesse fare il lavoro specificatamente e anche di un ospedale.

- So cosa stai pensando - disse Annabeth con un sorriso forzato.

- Si ma so anche che è inutile insistere ancora con te - rispose Will - Prima liberiamo Percy, prima ti portiamo via da qui -

La ragazza annuì.

- Se qualcosa non va, qualsiasi cosa...me lo dirai? - chiese Will - E mi prometti che non andrai più in prima persona a fare qualcosa? -

Annabeth fece di nuovo si con la testa.

- Annabeth? -

- Te lo giuro -

- Ok - si arrese Will.

Per ora dovevano arrangiarsi.
Preoccuparsi di liberare Percy e proteggere Annabeth prima di tutto...

Angolo me:

Allora..! Le cose si fanno interessanti.

A quanto pare Annabeth, Will, Nico, Magnus e Percy nascondono qualcosa.

In "Due eroi diversi...stesso calibro" Percy parlava del fatto che doveva assicurarsi che ad Annabeth non doveva accadere nulla, se vi ricordate, nella battaglia contro i Mangiamorte, Percy impedisce ad Annabeth di scendere a combattere e i due discutono per questo.
Ma non si è mai saputo il perché.

Ora, qualcosa sembra muoversi...

A questo punto vi faccio la fatidica domanda:
Che sta succedendo? Che cosa nascondono? E perché la salute e la sicurezza di Annabeth sono così importanti?

Chissà, forse si scoprirà nel prossimo capitolo?

Alla prossima!


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