Capitolo 6

1.5K 85 49
                                    

- Basta così! - esclamò Voldemort alzando una mano per fermare i suoi servitori.

Quelli si allontanarono chinando il capo e lui si avvicinò al suo prezioso prigioniero.
Gli afferrò il mento e gli sollevò il viso per guardarlo negli occhi.

Forse non poteva causargli ferite con armi e cose varie perché la sua pelle aveva la consistenza dell'acciaio, ma aveva trovato qualcuno disposto a mettere le mani addosso al ragazzo.
Pugni e calci facevano male e potevano comunque causargli ferite interne.

- Cosa ne pensi adesso? Visto che ho trovato un altro modo fantasioso per convincerti a servirmi? - disse il Signore oscuro.

Percy gli sputò il sangue in faccia.
Si era morso la lingua pur di non mettersi a gridare.

- Va al Tartaro - ringhiò.

Un ceffone in faccia gli fece voltare il visto e sbattergli la testa contro il muro.

- Mi sto stancando ragazzo - lo minacciò il mago.

- Non è un mio problema -

Voldemort era sempre stato un tipo paziente, la pazienza era l'arma vincente per conquistare il mondo ma quel ragazzo gli stava seriamente facendo saltare i nervi.
Aveva perso il conto dei giorni in cui lo aveva tenuto prigioniero e lo aveva torturato.
Il semidio era la persona più testarda e resistente che avesse mai conosciuto.

- Bene - disse Voldemort estraendo la bacchetta - Hai mai sentito parlare dei tre incantesimi proibiti? -

Percy fece un sorriso sfacciato.

- Qualcosa -

- Te ne faccio sperimentare una molto interessante -

Puntò la bacchetta sul petto del semidio.

- Puoi farmi tutto quello che vuoi, te l'ho detto...nemmeno la minaccia di morte mi farà cambiare idea - disse Percy - E tanto per fartelo sapere...i tuoi schiavetti picchiano peggio di una femminuccia -

A Voldemort tremò la mano.
Il ragazzo tossí e sputò sangue. Allora qualcosa gli avevano fatto i pugni!
Peccato che il ghigno malevolo che gli lanciò Percy non fece altro che spaventarlo.

Il signore oscuro non aveva mai avuto paura di nulla e di nessuno eppure, da quando aveva conosciuto quel ragazzo, per la prima volta cominciava a temere. Quel giovane: a petto nudo, con i vestiti strappati, la bocca sporca di sangue, i lividi sul corpo, incatenato alla parete...gli faceva torcere le budella.
Nonostante tutto quello che gli aveva fatto Percy continuava ad avere la stessa forza e la stessa luce negli occhi, non era riuscito a spegnere i fari che aveva al posto degli occhi.

Il ragazzo inclinò il capo e lo guardò beffardo.

- Che succede signore oscuro? - chiese Percy - Cosa vi turba? -

- Sta zitto! -

Percy ridacchiò.
Quel tipo era solo un idiota che aveva sempre avuto la meglio su tutti e tutto. Non aveva mai realmente affrontato qualcuno che sapeva tenergli testa, forse Harry Potter aveva saputo dargli del filo da torcere ma non aveva mai fatto nulla per tenergli testa.

Voldemort scagliò la bacchetta contro il muro per il nervosismo.
Niente lo piegava: percosse, minacce...nulla!

- Possibile che non c'è nulla che ti tocca? - chiese il mago.

- Ho affrontato peggio di un mago capriccioso - rispose Percy con un sospiro.

Per quanto la prigionia lo stava sfiancando non si sarebbe mai piegato davanti a quel tipo, o davanti a chiunque altro.

The BasiliskDove le storie prendono vita. Scoprilo ora