Capitolo 18

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Un silenzio di tomba era caduto sulla nave nell'esatto momento in cui l'Argo stava per scendere e atterrare.

- Stai scherzando? - chiese Frank

- No - rispose Percy - Vorrei ma no, è così -

Lo guardarono tutti, scioccato da una simile rivelazione.

Percy Jackson aveva dichiarato di essere un'entità primordiale.

Era una cosa assurda, impensabile.

- Siete liberi di credermi o no - fece il figlio di Poseidone - Ma è così, inoltre i nostri nemici sono ancora dietro l'angolo. Non è ancora finita. Solo che ad essere cambiato è il campo di battaglia -

- Stai dicendo che i Mangiamorte non si sono ancora arresi? Stai dicendo che Hogwarts è in pericolo? - chiese Harry mentre il panico si insinuava tra i maghi, all'idea di aver lasciato la scuola in gran parte scoperta.

Ma Percy scossi il capo, dissuadendoli.

La risposta alle loro domande era davanti ai loro occhi, lo era sempre stato.
Si chiesero se in fondo lo avessero sempre saputo.

- Credo...anzi sono sicuro che sono alle nostre calcagna - disse Percy.

I Mangiamorte stavano seguendo loro!
Se per ordine diretto o per vendetta non lo sapevano ancora.

- Da quando lo sai? - chiese Neville indeciso se credere alle parole del semidio o meno.

Il figlio di Poseidone guardò Leo.

- Lo sappiamo da un po' - dichiarò il figlio di Efesto.

- Speravamo di seminarli nel mare dei mostri - disse Jason - Per questo siamo passati vicino a Cariddi. Con la speranza che loro, senza la nave che abbiamo noi, rimanessero bloccati nel gorgo -

- E perché non ci avete detto niente? - chiese Hermione a quel punto.

- Perché la nave è nostra e voi siete sotto la nostra protezione e la nostra responsabilità - rispose Annabeth - È nostro compito preoccuparci di voi e assicurarci che arrivate sani e salvi -

E adesso sarebbero stati costretti a combattere, di nuovo.

Su un campo diverso, un campo di cui i Mangiamorte erano svantaggiati. I semidei lì erano a pieno delle loro forze e non si sarebbero fatti fregare, senza contare che avevano un intero esercito a disposizione.

Percy, Annabeth e Magnus avevano finito di tradurre la profezia appena Caos si era rivelato a Percy.

Percy ed Harry erano il fulcro dell'imprese, ma questo si era capito, il nemico era Voldemort ma con il volto e le conoscenze di Tartaro, Magnus serviva ma non per quello che pensavano, bensì per un altro motivo: il figlio di Freyr era colui che avrebbe portato l'esercito di Odino sul campo di battaglia, era l'unico in grado di guidarlo; l'esercito alleato non erano maghi e semidei, bensì l'esercito formato dai semidei del campo Giove e il campo Mezzosangue. Aiutati dall'esercito di Odino.

A quanto pare Tartaro aveva disturbato persino Iggdrasill.

Il tutto a Manatthan, sotto la protezione degli Dei.

I Mangiamorte stavano per entrare nel territorio degli dei pagani senza autorizzazione o senza invito e non erano i benvenuti.

Là i figli degli dei erano più forti.

- Ora la domanda è - fece Percy rivolto ai maghi - Siete con noi o contro di noi? -

Istintivamente gli occhi si spostarono su Ron che sembrava il meno propenso a fidarsi e, malgrado tutto, anche su Malfoy.
C'era comunque da considerare che la famiglia di Draco faceva parte dei Mangiamorte.

Ma il serpeverde li sorprese: scosse il capo e si avvicinò a Percy.

- Conosci la risposta, sono con te - disse senza esitazione.

Il figlio di Poseidone annuì facendo un sorriso storto.
Poi guardò il resto del gruppo.

Dubitava fortemente che i maghi si mettessero dalla parte dei loro accerrimi nemici ma non era nemmeno detto che stessero dalla loro parte.
Non era un segreto che non si fidassero di Percy.

Se si considerava poi che a quanto pare i semidei gli avevano nascosto il loro piano era un punto a loro sfavore.

- Siamo con voi - disse Harry - O almeno io, non parlo per gli altri, non costringo nessuno -

- Potete contare su di me - fece Hermione - Voglio prendere a calci quei tipi -

- Mai stato con i Mangiamorte e non lo sarò mai - disse Neville scuotendo il capo - Quindi si, sto con voi -

Lentamente tutti i maghi si avvicinarono e diedero la conferma della loro partecipazione.
Ron rimase indietro insieme a Tiger e Goyle che guardavano Malfoy in modo strano.

- Ron - disse Harry - Che vuoi fare? -

Il rosso sbuffò rassegnato.

- Non significa che mi stai simpatico Jackson - disse Ronald - Ma col cavolo che sto con i Mangiamorte -

Percy trattenne un sorriso.
Hermione aveva ragione: Ron Weasley era tutto fumo ma niente arrosto. Era solo scocciato di quella storia ed era maledettamente lunatico.
Ma non si sarebbe mai messo contro di loro.

- Voi due? - chiese Malfoy guardando i suoi vecchi leccapiedi.

- Facciamo quello che vuoi tu - dissero guardando Draco e scrollando il capo.

La nave intanto era atterrata e i ragazzi del campo Mezzosangue si erano avvicinati.

Peccato che avevano tutti delle strane espressioni a partire da Chirone.

- Che succede? - chiese Piper.

I semidei si spostarono rivelando le figure di Atena, Poseidone e Artemide.

La testa di Talia fece capolino da dietro di loro.

- La notizia è arrivata prima di voi - disse la figlia di Zeus.

- Che notizia? - chiese Jason perplesso.

La guerra imminente?
I Mangiamorte non invitati?
Lo spirito di Caos in Percy?

- E loro chi sono? - bisbigliò Harry ma Annabeth li sentì.

- Una parte della famiglia - rispose la bionda.

- Perseus Jackson! - esclamò Atena.

E Percy sussultò.

Poseidone scosse il capo.

Sicuramente lo spirito di Caos in Percy.

- HAI MESSO INCINTA MIA FIGLIA! - esclamò la dea della saggezza - DOVREI UCCIDERTI FIGLIO DI POSEIDONE! -

- Hey vacci piano Atena - disse il dio del mare - È pur sempre mio figlio -

E Percy fece una cosa eroica e degna del suo nome di semidio: si nascose  dietro la fidanzata.

- Merda... - sussurrò e Annabeth si diede una manata in fronte.

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