Capitolo 16

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Hermione non riuscì ad evitare di guardare in basso.

Alla fine avevano ascoltato ciò che Percy aveva detto e adesso stavano sorvolando il mare.

Erano lontani dalla zona conosciuta come Il Triangolo delle Bermuda ma dalla loro altezza e dall'angolazione vedevano benissimo i nuvoloni neri e la foschia che si addensava in quel luogo misterioso. Persino da quel punto in cui erano il vento li spingeva verso il gorgo.

- Cariddi - disse Percy facendola sobbalzare - Dannata bestiaccia -

- Cioè sei davvero...sei davvero finito nel gorgo? - gli chiese la strega.

Lui annuì e scrollò le spalle.

- Si ma...tra il motore e la mia capacità con l'acqua sono riuscito ad evitarlo. C'è voluta una faticaccia - raccontò lui.

Hermione ancora non si capacitava della abilità del semidio.
Non sapeva mai come prenderlo sinceramente: era un ragazzo espansivo alla fin fine, non era uno che se ne stava sulle le sue, era divertente e simpatico ed era bello quindi attraeva le ragazze anche se non voleva.
Dall'altra parte la strega sentiva la sua forza e il suo potere e alle volte il ragazzo sembrava appartenere ad un altro mondo, come se loro fossero solo degli insetti impazziti e lui li giudicava come tale.

- La mia vita non è stata rose e fiori ma la tua.. credo che la tua sia stata molto peggio - disse lei sentendosi in dovere di fargli capire che non lo considerava suo nemico.

- Mi ritengo soddisfatto - rispose lui scrollando le spalle - Avrò visto le peggio cose e affrontato l'inferno ma ho sempre avuto al mio fianco la mia famiglia e i miei amici, non posso lamentarmi -

- Sei un bravo ragazzo - disse Hermione sincera.

- Anche tu, sembri tutta sulle tue e quella che sa tutto ma non sei niente male come persona -

Lei arrossì a quel complimento. Il ragazzo ci sapeva fare!

Si morse il labbro e gli chiese quello che voleva chiederle da un po'. Non aveva niente a che fare con la missione o il fatto che lui era stato al comando dei Mangiamorte, ma era una cosa che la entusiasmava e l'affascinava più della magia.

- Come ti senti ad essere padre così giovane? - chiese lei.

Percy sussultò.

Sembrò pensarci su e poi sorrise.

- Per il momento emozionato, per ora non vedo l'ora di conoscere mio figlio, quando nascerà si vedrà, spero di essere un buon padre - ammise alla fine.

- Secondo me lo sarai -

- Lo dice anche Annabeth ma chi lo sa -

Non parlarono più.
Si limitarono a stare uno di fianco all'altra ad ammirare il panorama che si vedeva dalla nave, mentre sentivano i loro amici fare diverse cose.

Non mancava molto alla loro destinazione ed Hermione non sapeva che cosa aspettarsi da questo Campo Mezzosangue.

Un po' era nervosa. Pensava di non trovarsi bene e di non essere adatta a quel mondo così diverso dal suo ma anche i semidei si erano ritrovati nella stessa situazione senza muovere un muscolo.

- ...sto sulle scatole? -

- È? - chiese Hermione.

Era talmente persa nei suoi pensieri che non si era accorta che Percy gli aveva fatto una domanda.

- Ho detto che sto sulle scatole al tuo ragazzo - disse questa volta con sicurezza.

- Ah...si, anche se... - iniziò - La verità è che Ron fa così quando si sente minacciato, è capitato che facesse l'idiota anche con me o Harry -

- Io...ma se me ne frego di quello che fa, perché dovrebbe sentirsi minacciato? - chiese il semidio.

Hermione si trattenne dal ridere o di fare una battutaccia, quel ragazzo era più sincero e limpido di chiunque altro aveva mai conosciuto.

- Be' non saprei...sei alto, muscoloso, potente, maledettamente bello... chiunque si sentirebbe minacciato da te e dalla tua presenza ingombrante - disse la strega.

- Anche tu? - chiese Percy facendo un sorriso beffardo.

- Naaa! So che non faresti del male ad una donna - disse Hermione scherzando.

- Vero, questa te la concedo -

Si guardarono negli occhi e scoppiarono a ridere.

Era vero, Hermione ci aveva visto giusto, quel ragazzo era incredibile. Bisognava solo saperlo prendere per il verso giusto.

- Che mi sono perso? - chiese Harry arrivando alle loro spalle.

- Nulla parlavamo del fatto che Ron è un'idiota - disse Hermione.

- Ah su quello concordo anche io e...- fece Harry - Scusa ancora amico se ho dubitato di te... -

Si voltarono a guardare Percy che era diventato serio all'improvviso.
I suoi occhi erano vitrei e spenti.
Barcollò, la nave fece uno strano cigolio, poi, il semidio, ruotò gli occhi e svenne.

Angolo me:

Lo so! Sono in ritardo con l'aggiornamento!
Dovevo aggiornare due giorni fa ma non ho avuto tempo.
E si il capitolo è più corto degli altri ma quello che mi interessava di più era la scena finale.
Questo era solo un capitolo di passaggio più per far capire che alcuni dei maghi hanno preso a fidarsi di Percy nonostante tutto.

D'ora in avanti entreremo nel culmine della storia e nell'azione.
Non so ancora quanto farla lunga questa storia ma penso di finirla a breve, sarà più corta della precedete, credo ma sarà più carica di argomenti.

O almeno spero di riuscire nell'intento.

Comunque, spero che i capitoli vi stiano piacendo e ci vediamo al prossimo aggiornamento!

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