Capitolo 2

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Will's pov

Il rapporto con mia madre era un casino, mio fratello era sempre fuori casa e Undici mi odiava, come io d'altronde odiavo lei... ero solo.

L'unica persona che mi amava era lontana da me e non potevo neanche essere sicuro che mi amasse ancora...

L'ansia mi attanagliava sempre il petto, non mi lasciava solo neanche per un secondo. In effetti l'unica compagnia che avevo era quella della paura e dell'ansia.

Mi sentivo triste, talmente tanto vuoto da essere troppo pieno.

Non so come spiegare quello che sentivo dentro di me, ma so che era doloroso. Faceva molto male.

Alzai lo sguardo dai compiti di geometria e maledissi mentalmente chiunque l'avesse inventata.

«Mamma! Sai se Jason abita ancora qui accanto?» la mia testa era scollegata, non riuscivo più a sentirmi in colpa nei confronti di Mike. Pensavo sempre solo a lui, ma in quel momento volevo pensare a me.

«Sì.» mi rispose con tono freddo e io le feci il medio, anche se non poteva vedermi.

Le volevo un mondo di bene, ma in quel periodo non la sopportavo proprio più.

«Non sei fidanzato con Mike?»

«'Sti gran cazzi» alzai gli occhi al cielo e scesi correndo le scale.

Mamma mi fulminò con uno sguardo tra lo sconvolto e il comprensivo e poi uscii, lasciandola sola in cucina.

Non mi mancava la compagnia di Jason, ma avevo bisogno di parlare con qualcuno e lui, nonostante tutto, ancora mi amava e avrebbe fatto di tutto per me.

Lo avrei semplicemente utilizzato. Anche se ero arrabbiato con Mike, dato che non mi chiamava da più di tre mesi, non avevo la forza di tradirlo... lo amavo troppo.

Bussai alla porta in legno e il cuore mi salì in gola, anche solo l'idea di vedermi con lui senza che Mike lo sapesse mi faceva sentire sporco.

La porta si aprì e quando vidi il mio unico amico, nonché ex fidanzato, gli buttai le braccia al collo, scoppiando a piangere.

Lui mi strinse a sé sconvolto e io non smisi di piangere finché non fui sicuro che Jason non mi avrebbe cacciato a calci, ma che invece mi avrebbe ascoltato e aiutato.

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«È un coglione.» pronunciò quell'insulto verso Mike sottintendendo che lui avrebbe potuto darmi molto di più.

Ne ero consapevole...

Mike non era perfetto, era pieno di difetti e non sapeva essere buono come avrei voluto, ma per me era perfetto. Era tutto ciò di cui avevo bisogno per essere felice.

Una lacrima mi solcò il viso, facendomi sussultare più e più volte.

Il respiro era corto e l'abbraccio di Jason non riusciva a calmare il mio cuore.

Io sentivo che qualcosa non stava andando ad Hawkins, io sentivo che qualcosa stava andando per il verso sbagliato... e sapevo che quando Undici sarebbe tornata l'indomani avrei sofferto.

Sentivo che era successo qualcosa, ma stavo cercando con tutto me stesso di non crederci.

Avevo paura... sapevo che sarei rimasto così scottato da quello che avrei scoperto che avevo paura perfino di rivedere Undici.

Mi sentivo in colpa a non fidarmi della mia metà e della mia felicità, ma non potevo farlo: io non potevo fidarmi di Mike.

Nessuno poteva farlo.

Era una persona imprevedibile, sembrava una persona totalmente diversa da quello che era... o forse dimostrava a me di essere una persona finta e non il vero sé.

Avevo bisogno di lui e lo sapevo, ma non capivo come potevo essermi innamorato di un ragazzo come lui.

Non mentire||bylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora