Mike's pov
Non ci potevo credere.
Stavo piangendo da ventiquattro ore, ininterrottamente.
Will mi aveva lasciato per telefono e io non avevo neanche avuto la forza di ribattere.
Io lo avevo tradito... lo avevo rimpiazzato per tre mesi e due settimane con altre persone. Lo avevo abbandonato e non potevo pretendere di essere capito.
Io ero stato uno stupido senza cuore, non poteva andare diversamente.
La mia mente mi ripeteva che era stato il Karma e che me lo meritavo... io meritavo di soffrire più di chiunque altro.
Mi immaginai il mio povero Will a piangere per quei tre lunghi mesi in cui io avevo pensato solo a divertirmi.
Mentre lui soffriva e si disperava, io me la spassavo con chiunque mi capitasse. Maschi, femmine...
Mi sentivo così sciocco e sporco che quasi non mi sentivo più me stesso. Avevo paura di quello che ero diventato.
Era solo colpa mia e della mia voglia sfrenata di divertirmi se in quel momento mi sentivo così cattivo e inadatto.
Ero una persona orribile, mi facevo paura da solo.
Mi immaginai di essere una persona che mi vedeva dall'esterno, rimasi schifato da quello che vidi.
Un ragazzo bello, intelligente e pieno di pregi che si buttava addosso a chiunque trovasse. Lo usava, si divertiva e poi non appena si stancava lo buttava senza pensare ai suoi sentimenti.
Mi facevo veramente schifo, sapevo che potevo cambiare... ma non volevo farlo.
Ero pigro. Non avevo la forza di poter fare un cambiamento così radicale dentro di me. Avrei continuato a fare schifo finché ne avrei avuto voglia.
Mia madre o una delle mie sorelle bussarono alla porta.
Mi rannicchiai su me stesso e non risposi, sapevo che chiunque fosse stato sarebbe entrato comunque.
Cercai di darmi un'aria presentabile, asciugando le lacrime ormai secche dal mio viso, ma Nancy fu più veloce del previsto e mi beccò con le mani nel sacco.
Invece di dire qualcosa si sedette accanto a me e mi mise un braccio intorno alle spalle. Mi diede un bacio fra i capelli e al suo posto immaginai ci fosse uno di quei ragazzi che avevo usato in quei tre lunghi mesi.
Feci un salto di tre metri e ripresi a singhiozzare convulsamente.
Nancy si mise una mano sul petto spaventata dalla mia reazione, ma non mi interessava in quel momento.
Stavo soffrendo. Mi sentivo talmente tanto in colpa nei confronti di Will che avevo addirittura accantonato il problema di Undici.
«Non mi dirai perché stai piangendo da un giorno senza alcuna interruzione, vero?» scossi la testa deciso e lei incrociò le braccia al petto, costringendomi a guardarla negli occhi con qualche suo strano potere femminile.
«Sei proprio sicuro?»
«Nancy tu stavi con Jonhatan quando io e Will ci siamo baciati davanti a tutti! Sono bisessuale. Ma questo, dato che papà se n'é andato per colpa mia, lo sai. Io amo Will con tutta la mia anima, ma amo tantissimo anche Undici e... e... e in questi tre mesi in cui non li ho visti né sentiti li ho traditi con tutti quelli che mi capitavano... e... cazzo!» mi alzai dal letto e tirai un pugno contro il muro.
Nancy mi si avvicinò un po' sconvolta e mi costrinse a stare fermo e ad abbracciarla, cosa che non volevo assolutamente fare.
«Non piangere. Cerca di fare chiarezza nel tuo cuore... non puoi amarli entrambi, e lo sai anche tu infondo.» Nancy mi lasciò solo con altre mille domande aperte nella testa.
Come potevo fare chiarezza nel mio cuore?
Scossi la testa e mi buttai sul letto riprendendo a fissare il soffitto, imparandone a memoria ogni singolo centimetro.
Fare chiarezza nel mio cuore sarebbe significato scegliere tra le due persone che mi rendevano felici, insieme.
Probabilmente aveva ragione Nancy, non potevo amarli entrambi, ma allora cosa provavo per loro?
Scossi la testa come a costringermi di non piangere, fallii miseramente e le lacrime cominciarono ad uscire copiose dai miei poveri occhi stanchi e gonfi.
Era solo colpa mia se stavo così male in quel momento, ma la mia testa voleva far ricadere la colpa sulle due persone che più amavo.
Mi convinsi che era colpa loro e che io non c'entravo nulla, le lacrime continuavano ad uscire senza interruzione.
Dopo due o tre ore trovai la forza di alzarmi dal letto per raggiungere il piano di sotto.
Non mi importava cosa avrebbe detto mia madre nel vedermi in quelle condizioni. Avevo fame e sete, non mangiavo da un giorno e mezzo e stavo letteralmente morendo.
Raggiunsi la cucina zoppicando leggermente, per via della posizione scomoda in cui ero stato per tutto quel tempo.
«Oh Mike, stai piangendo?»
«Ma dimmi tu.» ribattei in modo duro e mi diressi freddo verso il frigo.
Mia madre mi fulminò con lo sguardo, ma poi si addolcì leggermente.
Da quando avevo baciato Will davanti a lei e tutta la mia famiglia, tutto era diventato più complicato tra di noi.
L'unico figlio maschio era venuto sù sbagliato.
Mio padre se n'era andato di casa per via della mia sessualità e il nostro rapporto era del tutto inesistente.
Ero davvero triste di quello che era successo per via del vero me che era salito a galla, ma non avevo nessuna colpa.
Quelli sbagliati erano loro che non volevano accettare loro figlio per quello che era.
«Perché piangi?»
Sorrisi amaramente al pensiero che quella era la conversazione più lunga che avevamo da un anno e tre mesi.
«Will.» non mi interessava se con quella frase lei si sarebbe subito distaccata. Quella era la verità e se lei non voleva sentirla poteva benissimo andarsene.
«Vattene.» si poggiò al davanzale come per tenersi in piedi e io scossi la testa, senza neanche trattenere le lacrime.
Afferrai un sandwich al tonno e una bottiglia di birra. Non mi interessava se mia madre mi avesse sgridato e odiato ancora di più, io ero quello che aveva davanti e se non gli piacevo me ne sarei fatto una ragione. Non poteva cacciarmi di casa prima dei diciotto anni, ancora ne mancavano due.
«E che ci vuoi fare con quella birra?» «Farla bere al cane ovviamente.» risposi ironico e poi mi diressi stremato, e con la voglia di vivere sotto i piedi, in camera mia.
Avevo rovinato la mia vita, la mia famiglia, avevo allontanato tutte le persone che mi amavano.
Ero solo un enorme casino. Tutto era finito, io non avevo più senso di esistere.
Angolo autrice
Beh, dire che ho sonno è dire poco. Quindi vabbè, la prossima volta posterò in un orario decente ahahaha.Notte bellissimi ragazzi❤️❤️
~iso
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Non mentire||byler
Fanfiction(Sottosopra sequel) È passato un anno da quando Mike e Will hanno avuto la loro storia felice, ma non tutto è andato come avevano sperato...