Mike's pov
Avevo ancora un cuore? Difficile stabilirlo.
Mi aveva distrutto. Aveva afferrato tutte le cose belle della mia vita, me le aveva sputate in faccia con insulti e crudeltà e poi le aveva buttate nel cesso, calpestandole ancora e ancora.
Ogni mia fonte di gioia era sparita, era come se tutto d'un tratto si fosse dissolto nell'aria. Vivevo, ma ero morto dentro.
Non sapevo dove mi trovassi, della sera prima ricordavo solo la cattiveria fredda di Will e il suo non girarsi indietro mentre correva via.
Io lo avevo distrutto, ma lui mi aveva ucciso.
Io non ero vivo. Respiravo, parlavo e pensavo ma non ero vivo. Non avevo forza, non avevo gioia.
Ero morto e nessuno se ne n'era accorto.
Ed era proprio questo che aveva contribuito ad uccidermi del tutto... neanche le persone che ancora mi volevano bene se ne erano accorte.
Mi alzai e capii di essere sopra una panchina, probabilmente avevo dormito lì dopo essermi ubriacato per bene.
Notai una pozza di vomito davanti a me e diverse bottiglie, di non ricordo cosa, sparse attorno alla panchina.
A quella vista mi venne quasi da vomitare, mi costrinsi a non farlo e mi allontanai velocemente da quella scena immonda.
Avevo solo sedici anni e già mi riducevo in quello stato immondo.
A volte mi facevo schifo da solo... ma questo non mi sollevava, perché facevo schifo anche agli altri.
Farsi schifo è molto meglio che fare schifo.
Camminai con le mani dentro le tasche della felpa nera. Chissà com'ero ridotto e cosa pensavano le persone che mi vedevano.
Ero così solo, senza una carezza, con la durezza della crudeltà delle persone sulle spalle.
Will mi aveva ucciso e non se n'era nemmeno accorto.
Tutto era finito per me.
Non capivo più niente... poi scoppiai a ridere.
Avevo rovinato tutto perché avevo creduto di amare Undici... oh no, la mia era stata soltanto lussuria. Sporca, cruda, brutale, terrificante e sbagliata lussuria.
Avevo tradito e calpestato il mio unico amore per poter avere divertimento e piacere temporanei.
Mi facevo pena. Lo schifo che provavo, in un secondo si era trasformato in pena.
Facevo pena.
Ecco cosa provavano le persone nel vedermi. Provavano pena per me. Per un ragazzo triste, solo e ubriaco di prima mattina.
Scossi la testa più e più volte. Come potevo avere ancora la forza di andare avanti dopo quello che mi era capitato? Dopo quello che la mia vita, cioè Will e il suo amore per me, mi aveva fatto?
Stavo malissimo. Sentivo il cuore fermo dentro il petto. Troppo ferito per poter continuare a battere.
Io ero morto e come potessi ancora stare in piedi a pensare non riuscivo a capirlo.
Perché non potevo morire e basta? Perché dovevano continuare a vivere con questo peso nel petto? Stavo malissimo. Mi sentivo davvero male.
Sperai di svenire e così fu.
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Non mentire||byler
Fanfiction(Sottosopra sequel) È passato un anno da quando Mike e Will hanno avuto la loro storia felice, ma non tutto è andato come avevano sperato...