-"Buongiorno ragazzi, è bello rivedervi"- salutó cordiale il prof facendo il suo ingresso in classe. Poggió la sua borsa sulla scrivania e si passò una mano sul capo privo di capelli. A quel punto Rebecca alzò la testa e si arrese al pensiero che ormai si trovasse in classe e che dovesse iniziare quell'anno.
-"Buongiorno professore"- ricambiarono il saluto tutti in coro mentre scollavano con malavoglia il sedere dalla sedia. Dopo un cenno del prof tutti gli studenti si rimisero seduti ed iniziarono ad aprire le orecchie per ascoltare quello che l'adulto avrebbe iniziato a dire. Rebecca mantenne la testa con una mano ed esternó un pesante sbadiglio. Una lacrima di sonno le rigó il volto nel frattempo che il professore cominciava a farfugliare cose che a lei non interessavano minimamente.
-"Spero soltanto che quest'anno voi iniziate con una buona testa. Non voglio assolutamente vedere note sul registro, troppi ritardi e assenze o sentire lamentele da parte degli altri docenti. Come coordinatore di classe esigo da voi che studiate con costanza tutti i giorni e che vi comportiate bene"- esortó lui guardando i suoi allievi con la più totale serietà in volto. Il professor Bianchi era il più severo tra tutti gli altri, ma anche il più comprensivo e disponibile. Non fu dato neanche il tempo al prof di poter chiudere la bocca, che un rumore improvviso rieccheggió per tutta l'aula. Era quello di una porta che si apriva. Un paio di jeans strappati, che lasciavano scoperte le ginocchia, ed un giubottino dello stesso materiale si palesarono di fronte gli occhi dell'intera classe.
-"Moriconi è assurdo come tu possa riuscire a venire in ritardo anche il primo giorno di scuola"- commentó il prof mettendosi in piedi e fissando il ragazzo appena entrato. Lui lanciò uno sguardo indifferente all'uomo ed infiló una mano tra i capelli scurissimi e disordinati. Teneva lo zaino su una spalla e lo sguardo da beffardo sul volto come sempre. A quel punto Rebecca sembrò improvvisamente essersi ripresa dal suo stato di trans e cominciò ad osservare ammaliata la bellezza di Daniele. Il jeans chiaro esaltava le sue gambe perfette, la t-shirt nera che indossava nascondeva il fisico da modello che si ritrovava. Gli era solito praticare palestra sostenendo che fosse una delle cose che più gli piacesse fare. Nonostante ciò, rimaneva sempre non troppo alto e con una corporatura nella media.
-"Non si perde mai il vizio, prof"- rispose lui camminando verso un banco vuoto. Più precisamente proprio dietro quello di Gioia e Rebecca. Posò lo zaino sul banco con non curanza e sfiló il giubbotto a jeans facendo sbucare fuori un paio di braccia possenti e segnate da qualche tatuaggio. Si mise a sedere mentre la sua compagna di banco, Claudia, lo fissava con bocca aperta.
-"Attenta ancora entrano le mosche"- la prese in giro Gioia ridacchiando e facendo arrossire la bruna in maniera brusca. A quel punto Daniele si voltó verso di lei e le fece un occhiolino. Rebecca alzò gli occhi al cielo e distolse lo sguardo per evitare di assistere a certe determinate scene. Il corvino era uno dei ragazzi più popolari e ben voluti della scuola. Aveva dietro di lui una fila lunghissima di ragazze che non facevano altro che sbavargli dietro. Tutti erano a conoscenza che fosse il figlio del grande Niccolò Moriconi e continuavano a ripetere che fosse la sua esatta copia.
-"Allora ragazzi, direi di riprendere il nostro discorso per poterci rimettere in rotta per quest'anno"- riprese a parlare il professor Bianchi mentre gli studenti lo ascoltavano. Rebecca provó a concentrarsi sulle sue parole, mentre la sua attenzione veniva attirata da qualcuno di totalmente differente. Di sottecchi e cercando di non farsi vedere notó come il suo amico d'infanzia non perdesse per niente tempo. Guardava già con quei suoi occhi profondi e castani Claudia come se fosse un bocconcino tutto da gustare. Parlava e discuteva con lei a sottovoce facendola già ridacchiare. Lei notó gli occhi della ragazza che sembravano già esprimere tutta l'accettazione per il ragazzo che aveva accanto. Successivamente mise una mano davanti alle labbra per non far notare al professore che stesse ridendo, nel frattempo che Daniele sfoderava uno dei suoi meravigliosi sorrisi. Un paio di labbra carnose e ben colorate permisero ai denti bianchissimi di sfilare di fronte lo sguardo perso di Claudia. Poco dopo posò una mano anellata su quella della bruna e la guardó come gli era solito fare. Rebecca, intanto assisteva alla disgustosa scena cercando in tutti i modi di non sbraitare o fare sceneggiate. Ogni qual volta che vedeva il suo amico fare il filo ad una ragazza sentiva la presenza di un nodo allo stomaco. Era a perfetta conoscenza che nutriva, dentro il suo piccolo cuore, qualcosa per lui già da tanto tempo. Daniele, però, per lei era un qualcosa di irraggiungibile. Era come un diamante costosissimo che si poteva guardare da lontano senza mai poterlo comprare a causa dell'elevato prezzo. Ecco quello che provava quando era al suo fianco. Non si sentiva mai all'altezza di stare con lui.
Intanto Daniele aveva notato che gli occhi color smeraldo gli stavano già addosso da tempo e così la guardó anche lui.
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Amore & Odio
RomanceUna ragazza dai capelli rosso ramati e gli occhi color smeraldo frequenta l'ultimo anno di scuola superiore a Roma. Il suo nome è Rebecca Santoro e riesce a compiere tutti i suoi studi perfettamente prendendo buoni voti ed avendo un eccellente condo...